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CERCIELLO A processo i due carabinieri che bendarono Natale Hjorth
<strong>CERCIELLO A processo i due carabinieri che bendarono Natale Hjorth.
CERCIELLO A processo i due carabinieri che bendarono Natale Hjorth. La procura di Roma ha chiuso le indagini a carico del comandante della stazione Farnese, Sandro Ottaviani. Questi, dopo l’omicidio di Mario Cerciello Rega, aveva sostenuto di avere ricevuto la pistola d’ordinanza di Andrea Varriale. In realtà il compagno di Cerciello, la sera del tragico fatto, lo scorso 26 luglio, era disarmato. Ottaviani adesso rischia il processo per falso.
Richiesta di rinvio a giudizio anche per altri due militari: uno,in servizio a Roma centro, avrebbe applicato una misura di rigore non consentita dalla legge. Avrebbe infatti bendato Natale Hjorth, il ragazzo americano arrestato insieme a Finnegan Lee Elder per l’omicidio Cerciello. Il secondo militare, anche lui in servizio a Roma centro, è invece accusato di rivelazione del segreto d’ufficio e abuso d’ufficio. Avrebbe infatti diffuso immagini di persone private della libertà. Per gli americani il processo per l’omicidio comincerà a febbraio.
L’immagine di Hjort, bendato e a capo chino in una stanza della caserma di via in Selci, venne diffusa «su almeno due chat Whatsapp, delle quali una dal titolo ‘Reduci ex Secondiglianò con 18 partecipanti, dalla quale veniva poi ulteriormente diffusa da terzi ad altri soggetti e chat» arrecando al giovane statunitense ‘un danno ingiusto‘. A scriverlo i pm di Roma nell’atto di chiusura delle indagini nei confronti del carabiniere S.P. L’indagato avrebbe anche fornito “specifiche indicazioni sui primi risultati investigativi ottenuti (circa ad esempio il fatto che i ragazzi erano in cerca di cocaina) violando quindi i doveri inerenti alle funzioni o al servizio o comunque abusando delle sua qualità, rivelava a terzi notizie che dovevano rimanere segrete (tale essendo quella relativa alla individuazione di sospettati nel corso delle indagini di polizia giudiziaria) e comunque agevolava la conoscenza“.