Italia
Città a misura di bambino – Roma nella top ten
Città a misura di bambino – Roma nella top ten.
Città a misura di bambino – Il dato arriva dalle pagelle stilate da Holidu, motore di ricerca per case vacanza. Al primo posto c’è Venezia, che sembra avere a disposizione davvero tutto: ben 47 asili, parchi divertimenti e anche tantissime gelaterie. A quest’ultimo proposito, il capoluogo veneto ne fa registrare la più alta densità per abitante: quasi 5 ogni 10mila abitanti. Tante anche le attrazioni, su tutte il famosissimo acquapark Caribe Bay, sul Lido di Jesolo, mentre, per trascorrere un weekend in famiglia, la città offre ben il 40% di case vacanza adatte a bambini. Subito dietro Venezia troviamo Rimini, con un punteggio totale di 6.3 su 10. La città romagnola, che affaccia sulla riviera, si presenta tutt’altro che solo piade e fritti di pesce: le attrezzature e i servizi per famiglie con bambini sono infatti in numero considerevole.
Chiude il podio Siracusa, valutata ben 6.1 su 10. La città siciliana sulla costa ionica è praticamente su misura per le famiglie con bambini: merito dei ben 34 asili nido presenti tra i vari servizi. Diverse inoltre le attrazioni per turisti e non, a partire dall’Acquario tropicale situato sull’Isola di Ortigia. Anche qui numerose le gelaterie, a pochi passi dal centro storico, dove i più piccoli potranno degustare un gelato strepitoso. Quanto invece alle case vacanza, un 30% del totale è adatto ai bambini. Scendendo giù nella top ten, troviamo nell’ordine Firenze, Pescara, Bergamo e Vicenza. Roma si assesta invece in ottava posizione, con un punteggio di 4.9 su 10. La Capitale offre tantissime opzioni a grandi e piccini, in un’ampia gamma di scelta tra servizi e attrazioni. Tra questi, 641 asili nido e ben 13 parchi divertimento, anche se la densità dei servizi non è al pari delle prime in classifica. Tra i parchi più belli spuntano Cinecitta’ World e l’Oasi Park. A seguire Bologna (nona) e la toscana Prato (decima).
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Cronaca
Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.
Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.
Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.
La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte
Cronaca
In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra
Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.
Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.
La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.
La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.
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