Le Rubriche
ROMA ANTICA I culti prima del Natale cristiano

ROMA ANTICA I culti prima del Natale cristiano. La Roma pre-cristiana già aveva un proprio antico culto solare, quello del Sol Indiges. Più di duecento anni prima della nascita di Cristo Roma aveva visto giungere sul proprio territori Dei e culti d’oriente: Iside e Serapide, poi Cibale. Il Sole assumeva centralità e attualità nel Mediterraneo.
I culti prima del Natale cristiano. Iambulo, un nabateo, nel 120-100 a.C. scrisse un romanzo dove prefigurava un nuovo ordinamento sociale, con comunanza dei beni sotto il governo di Helios, il Sole. I primi secoli dell’era cristiana videro riversarsi su Roma una alluvione di culti. In genere ben tollerati dagli Imperatori in quanto accettabili nell’universo politeistico della religione romana. Presero piede in particolare culti solari come quello monoteista persiano di Mitra nel II-III Secolo d.C. (che diventò il culto più concorrenziale al cristianesimo), il culto egiziano di Horus e Iside o di Serapide, il culto ellenico-orientale di Dioniso e Apollo.
Il culto del Sole fin dai tempi di Giulio Cesare in Egitto era penetrato nell’Impero. Cesare aveva fatto trasportare a Roma non solo gli obelischi di Heliopolis e di altre città egizie ma anche i sacerdoti del culto di Helios (uno dei nomi del Dio Sole egiziano) che trovarono seguaci nella capitale. Giulio Cesare fece introdurre il calendario solare egiziano. Adottato successivamente con il nome di Calendario Giuliano, di 12 mesi come quello attuale, salvo la correzione apportata da Papa Gregorio nel 1582, che tolse dieci giorni e introdusse l’anno bisestile ogni quattro anni.
LE RAFFIGURAZIONI NEL CORSO DEGLI ANNI
In questi secoli, anche a rappresentazione delle nuove tendenze culturali e religiose, furono eletti numerosi imperatori cultori del Dio Sole. Comodo (161-192) si fa raffigurare in compagnia di Iside e Serapide. La dinastia degli imperatori Severi prima favorirono il culto di Iside e Serapide e costruirono il tempio più bello della città sul Quirinale (dove c’è ancora un obelisco egiziano), poi favorirono il culto di Eracle e Dioniso, infine introdussero il culto del Dio Sole di Emesa (precedentemente ad Aureliano). Con Caracalla si ha il passaggio dalle divinità solari egiziane a quelle siriane e anche il massimo della contaminazione culturale. Con lui si invoca il ”solo Dio Zeus Serapis Helios, invincibile signore del mondo”.
L’Imperatore Massimino il Trace è cultore del Dio Sole Mitra come sembra fosse stato Nerone. Nel 218 l’imperatore Elagabalus (già sacerdote del Sole ad Emesa), si attribuì il nome del Dio Sole (El Galab = Dio Sole) e fece costruire un tempio sul Palatino dedicato al Dio Sole Invictus siriano. Successivamente Aureliano stabilì la festa del Sol Invictus, che continuò con Diocleziano ed altri fino a Costantino, che fece incidere il Sole sul suo famoso Arco in Roma. Furono fatte coniare monete con l’effige del Sole e sul retro la propria, in altre è raffigurata Iside che allatta il Dio Sole bambino Horus. Anche le insegne militari dell’esercito imperiale portavano i simboli del Sol Invictus.
LA BASILICA DI SAN PIETRO
Allora Roma era piena di templi e luoghi di culto delle diverse divinità solari. Basti pensare che la Basilica di San Pietro è stata costruita sopra il tempio del Dio Sole Mitra e ha tuttora al centro della piazza un obelisco egiziano. Le guide turistiche ancora offrono escursioni nei mitrei, luoghi catacombali, santuari ricavati in ambienti sotterranei dei cultori di Mitra. Le cripte dove avveniva questo culto sono state trovate in tutta Europa fino in Irlanda. I culti di Iside e Horus ebbero a Roma addirittura il loro centro nel II secolo d.C. e durarono fino alla fine del IV secolo. Questo quadro dimostra la forte presenza di culti dedicati al Dio Sole dopo la nascita di Cristo e nel periodo precedente al Natale Cristiano.
Prima ancora della decisione di Aureliano di festeggiare il ‘Dies Natalis Solis Invicti’ il 25 dicembre, in tale giorno ricorreva il festeggiamento per la nascita del dio Horus in Egitto, la festa del ‘Sol Invictus’ a Emesa, del Dio Sole Dusares nel Regno di Palmira, delle divinità solari Shamas e poi Yule a Babilonia. In tale data veniva inoltre attribuita la nascita di Mitra e poi del suo profeta Zorohastro (Zarathustra).
Salute e benessere
Per un bel sorriso si inizia a tavola: cibi amici e nemici per denti sani

Un sorriso sano e luminoso rappresenta non soltanto un segno distintivo di bellezza, ma anche un indicatore di buona salute generale. Nondimeno, mantenere denti forti e bianchi non dipende esclusivamente da una corretta igiene orale, ma richiede anche una particolare attenzione alle scelte alimentari. I cibi che si consumano quotidianamente, infatti, influenzano in modo significativo lo stato di salute e l’aspetto dei denti, rendendo necessario un approccio consapevole a tavola.
I cibi nemici della salute dentale e delle discromie
Alcuni alimenti e bevande, se assunti con frequenza, possono rappresentare una minaccia per la salute dentale e compromettere l’estetica del sorriso. Tra questi spiccano il tè, il caffè e il vino rosso, che, sebbene siano apprezzati per il loro gusto intenso, tendono a macchiare lo smalto dentale a causa della presenza di tannini e pigmenti scuri. Anche i cibi zuccherati, particolarmente insidiosi per la formazione della carie, meritano una menzione: il loro consumo eccessivo alimenta i batteri presenti nel cavo orale, favorendo la produzione di acidi che erodono lo smalto e indeboliscono la struttura dentale.
Inoltre, l’ingestione frequente di alimenti altamente acidi, come agrumi e bevande gassate, contribuisce a un fenomeno noto come erosione acida, che riduce la protezione naturale offerta dallo smalto e rende i denti più vulnerabili alle aggressioni esterne.
In presenza di discromie causate da questi fattori, però, non tutto è perduto. Rivolgendosi a centri d’esperienza come quelli DentalPro, ad esempio, si può accedere a diverse soluzioni per lo sbiancamento dei denti, rimedi efficaci per ripristinare la luminosità del sorriso che si adattano alle proprie necessità. Trattamenti professionali e domiciliari, svolti sotto la supervisione di un dentista, permettono infatti di rimuovere le macchie superficiali e profonde senza compromettere la salute dello smalto, garantendo risultati visibili e duraturi.
Gli alleati di un sorriso sano e luminoso
Se alcune scelte alimentari devono essere limitate o gestite con cautela, altre, invece, si rivelano preziose per la prevenzione dei problemi dentali e il mantenimento di denti forti. Frutta e verdura croccanti, come mele, carote e sedano, non solo favoriscono la masticazione, che stimola la produzione di saliva, ma agiscono anche come detergenti naturali, contribuendo alla rimozione dei residui di placca e alla pulizia delle superfici dentali.
Questo effetto meccanico, unito al loro apporto di vitamine e antiossidanti, supporta la salute delle gengive e del cavo orale nel suo complesso. Allo stesso tempo, prediligere alimenti ricchi di calcio, come latticini, mandorle e verdure a foglia verde, è altrettanto fondamentale per la salute dentale, poiché questo minerale è un elemento essenziale per il rafforzamento dello smalto e il mantenimento di denti sani.
Anche i cibi contenenti fosforo, quali pesce, carne e uova, giocano un ruolo importante nella protezione dello smalto, collaborando con il calcio per garantire la mineralizzazione delle strutture dentali. Infine, il consumo di acqua, preferibilmente ricca di fluoro, favorisce il mantenimento dell’equilibrio del pH orale e riduce il rischio di carie, diluendo gli acidi prodotti dai batteri.
In conclusione, lo scopo di questo articolo non è quello di demonizzare alcuni cibo o presentare come miracolosi altri, semplicemente si vuole evidenziare come una maggiore consapevolezza delle proprie scelte alimentari aiuti a mantenere in salute il proprio sorriso. Integrare nella propria dieta cibi benefici e limitare quelli dannosi permette, infatti, non solo di migliorare l’estetica e la salute del cavo orale, ma anche di promuovere il benessere complessivo di tutto l’organismo.
Cronaca
Anzio, Lamborghini sequestrata dalla Polizia Locale

La Polizia Locale di Anzio sequestra Lamborghini da 200 mila euro. Il veicolo era ricercato dalle autorità svizzere
Anzio. Operazione del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Anzio in collaborazione con la Polizia Svizzera che ha portato al sequestro di una Lamborghini Huracán dal valore di oltre 200 mila euro.
Il veicolo era ricercato dalle autorità elvetiche per reati contro il patrimonio ed è stato intercettato dalla Polizia Locale di Anzio grazie all’avanzato sistema di controllo targhe presenti in città.
L’auto, intercettata in sosta nella serata del 21 novembre è stata posta sotto sequestro e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’attività di indagine ha portato anche all’identificazione del soggetto, residente negli Emirati Arabi Uniti, che aveva condotto la supercar fino in Italia. L’indagine ancora in corso riguarda numerose auto di lusso sottratte in Svizzera e condotte in Italia.
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