Cronaca
ROMA Confiscato il patrimonio di Diotallevi
ROMA Il patrimonio di Ernesto Diotallevi, ritenuto dagli inquirenti vicino alla Banda della Magliana e ad alcuni ambienti di Cosa Nostra, è illegittimo. E lo è perché è sempre stato frutto di reato. Di conseguenza lo sono anche quello dei figli, Mario e Leonardo, e quello della moglie, Carolina Lucarini.
Con questa motivazione la sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha reso definitiva, rigettando il ricorso delle difese, la confisca del patrimonio di Diotallevi. Un tesoro comprendente anche il grande appartamento con vista su Fontana di Trevi da 14 vani dove la famiglia Diotallevi ha sempre vissuto. Per i giudici, quello e il resto del patrimonio confiscato, che si aggira sui 20 milioni di euro, è provento diretto o indiretto di attività illecite.
Come si legge nel provvedimento: “La Corte d’Appello nel ripercorrere le vicende giudiziarie di proposto (Diotallevi, ndr) ha posto in risalto – attraverso fonti acquisite e dettagliatamente indicate nel decreto del Tribunale, al quale ha fatto costantemente rinvio – la sua carriera delinquenziale insita sin dagli anni Settanta, nonché il ruolo e la statura criminale di primo piano da questi acquisita all’interno di organizzazioni criminali mafiose operanti sul territorio romano”.
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