Primo Piano
Daniele Potenzoni Video-appello del padre
ROMA L’accorato appello di Francesco Potenzoni. Un padre che non ha mai smesso di sperare e ora invita i romani a tappezzare la città di locandine con il volto del figlio, disabile con gravi problemi di autismo.
Quattro anni e mezzo di angoscia per una famiglia che credeva di aver affidato in buone mani il suo ragazzo e invece non l’ha più rivisto. La triste vicenda è quella di Daniele Potenzoni, 37 anni quando è scomparso, abitante con i genitori e il fratello Luca a Pantigliate (Milano). Il giovane sparì mentre si trovava in gita a Roma con un gruppo di pazienti del centro di Melegnano per assistere all’udienza di Papa Francesco. Quel 10 giugno 2015 in Vaticano non arrivò mai. Daniele sparì durante il tragitto.
I due accompagnatori lo persero di vista alla fermata metro Termini e da quel momento non se ne è più saputo niente. I sotterranei delle stazioni e della metropolitana, i ricoveri dei senzatetto, le mense, i campi zingari, gli ospedali, i parchi pubblici, specialmente nei primi mesi le ricerche furono capillari, a Roma e fuori città, nell’ipotesi che avesse preso su un treno. Le forze dell’ordine non si risparmiarono correndo dietro a decine di presunti avvistamenti.
Anche Francesco, il papà, le ha tentate tutte. Ha scritto alle massime autorità, guidato gruppi di volontari nelle perlustrazioni, diffuso un audio allo stadio Olimpico, mobilitato tantissimi giovani attivi sui social network per amplificare il passaparola. Oggi chiede di affiggere locandine in tutta Roma. Il suo video-appello è rivolto a baristi, ristoratori, negozianti, direttori di centri commerciali, custodi di palazzi, garagisti: “Vi chiedo con tutto il cuore, appendete una locandina. Magari qualcuno l’ha visto e così lo riportiamo a casa a Natale”. Una tra le tante ipotesi avanzate è che il giovane autistico, non in condizioni di difendersi adeguatamente, sia finito nelle mani di qualche banda criminale, a scopi di accattonaggio o di sfruttamento di altro genere.
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