Politica
Reddito di cittadinanza e Quota 100 La Bellanova: “Basta, cambiamo!”
Per il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, è giunto il momento di cambiare le regole su Reddito di Cittadinanza e Quota 100.
Per quanto riguarda Reddito di cittadinanza e Quota 100 secondo la Bellanova è il momento di cambiare. “Il governo si regge sulle cose che fa utili per il Paese. Sappiamo perché è nato, quali sono le difficoltà ereditate, come abbiamo affrontato questi mesi di emergenze. È ora di avere la capacità di un respiro più lungo. La differenza è fatta dalla qualità delle proposte che si avanzano. Il governo deve cambiare passo e non devono esserci totem”.
Sul reddito di cittadinanza è molto critica: “Facciamoci una domanda e diamoci una risposta: quelle risorse devono essere indirizzate in modo più proficuo. Togliamolo perché non è utile ma dannoso”. Su Quota100: “Io non ho cambiato idea, il Pd evidentemente sì se non pensa più ad abolirla. Invece di ragionare per massimi sistemi domandiamoci quante persone con mestieri usuranti ne hanno usufruito”.
Il ministro, nell’intervista a La Repubblica, ha toccato anche il tema della giustizia su cui l’esecutivo è spaccato, specialmente sulla prescrizione: “Ma chi può davvero pensare che le persone debbano essere considerate colpevoli a prescindere?”. Ha invitato la maggioranza a “un approfondimento” poiché secondo lei “non si possono fare provvedimenti come quello dei 5 Stelle che incidono sui diritti dei cittadini”. In Sicilia gli imprenditori che ha incontrato le hanno ribadito che la priorità è la presenza di “infrastrutture che li rendano competitivi a livello internazionale”. Perciò Italia Viva punta sul piano Italia choc: “Ci sono 120 miliardi di euro già stanziati per infrastrutture e che devono essere spesi subito. Questo è importante. Non avere l’assillo su chi gestisce le infrastrutture”.
Sulla revoca delle concessioni autostradali, nel decreto Milleproroghe resta quello che definisce esproprio proletario: “Vorrei un approccio meno approssimativo. Noto una certa aria di sufficienza verso chi vuole contribuire nel merito. I dossier si studiano e si istruiscono e non si cambiano le regole in corso d’opera. Il rischio è di rendere il Paese non più credibile”. Infine ha concluso ribadendo che “quella norma sulle concessioni deve essere cambiata” e che Italia Viva presenterà “emendamenti in Parlamento”.
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