Cronaca
ROMA Anziana picchiata e rapinata in casa: caccia ai banditi
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ROMA Anziana picchiata e rapinata in casa: caccia ai banditi.
ROMA Anziana picchiata e rapinata in casa. La donna, dopo essere stata sequestrata sul pianerottolo, è stata trascinata nella sua abitazione. Il tutto allo scopo di rapinarla. Vittima di tanta brutalità una donna di 70 anni, residente in zona Nomentano. Ieri la sua strada si è malauguratamente incrociata con quella di tre individui incappucciati e vestiti di nero. Rapinatori professionisti, probabilmente a conoscenza che la signora viveva da sola. E’ solo l’ultimo caso di furti in casa, negli ultimi giorni, nei quartieri della città.
Poco dopo le sei di sera, la settantenne entra nel portone dello stabile in via della Batteria Nomentana. Tranquillamente prende l’ascensore, arriva al piano e cerca le chiavi di casa. A questo punto si trova davanti i tre banditi, che non le danno nemmeno il tempo di chiedere aiuto. La schiaffeggiano, facendole così capire che deve obbedire ai loro ordini. La costringono ad aprire la porta e la trascinano all’interno. Qui uno della banda la obbliga a sedersi su una poltrona. La blocca e la strattona, minacciandola di morte. Nel frattempo, i complici mettono a soqquadro l’appartamento. Cassetti, persino i materassi: niente sfugge alla brama dei malviventi. Che alla fine trovano orologi di valore ed una piccola cifra in contanti. Certo, non un super bottino, ma va bene così.
Secondo gli investigatori, potrebbe trattarsi di una banda che non esegue colpi mirati ma in grado di metterne a segno anche due in un giorno. Alla fine i ladri fuggono, non prima di aver sottratto alla vittima il cellulare, impedendole così di chiamare subito le forze dell’ordine. La donna riesce comunque ad allertare la Polizia con l’aiuto di un vicino. Alcune volanti arrivano sul posto e residenti e passati vengono così a conoscenza del grave fatto. «Siamo terrorizzati – dicono alcune vicine – poteva accadere anche a noi. È evidente che c’è una banda che agisce con queste modalità». «La conosco la donna rapinata – commenta un negoziante –. Una bravissima persona ma non ricca. Credo sia una persona come noi. Se è capitato a lei, poteva capitare anche a me».
Il colpo è avvenuto tra la Tangenziale e la via Nomentana. Una zona dove si sono registrate almeno 4 rapine in casa negli ultimi 10 giorni. Tra le vittime un farmacista, in zona Vescovio, sequestrato da 4 persone, legato e lasciato ferito in una stanza. Poi al Casilino, una banda di finti poliziotti ha sequestrato in casa il proprietario con la moglie e la figlia. Al Tuscolano, invece, padre e figlio sono stati sequestrati in piena notte da una banda incappucciata ed armata.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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