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Omicidio Sacchi Ulteriori ombre su Anastasiya

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Omicidio Sacchi Ulteriori ombre su Anastasiya

Da “ragazzina timida” ad astiosa nuora. Insulta la suocera dopo la morte del figlio e restituisce i codici dei conti online sbagliati. I verbali e i nuovi riscontri depositati dal pm Nadia Plastina per l’omicidio di Luca Sacchi gettano ulteriori ombre su Anastasiya Kylemnyk.

Ulteriori ombre su Anastasiya nell’omicidio Sacchi. Alfonso Sacchi, il padre di Luca, ricorda: “Sembrava una brava ragazza. Ci raccontò che il patrigno la trattava male perché voleva più bene alla sorellina”. “C’era un rapporto sereno fino alla morte di mio figlio”, aggiunge Concetta Galati, la mamma.

In realtà la relazione si è irrigidita dopo l’estate per la presenza sempre più costante di Giovanni Princi nella vita dei due fidanzati. Scostumato, sembra in intimità con Nastia, organizza una festa dove gira molta erba di cui i genitori verranno a sapere. Luca, coinvolto forse suo malgrado negli affari dell’amico che allettano l’ucraina, si trova combattuto tra la paura di perdere la fidanzata e la lealtà verso la famiglia. Non racconta ai genitori di essere stato fermato a metà ottobre con Princi e un narcotrafficante e quando il pm chiede se l’amico lo usasse come guardaspalle il padre di Luca risponde: “Penso di sì”.

Nello stesso periodo Anastasiya si allontana da casa Sacchi. Lei e Luca si vedono in strada dopo cena e cominciano a cercare casa. Prima da soli, poi con Princi e la sua fidanzata Clementina Burcea, che al momento di versare la caparra da 900 euro si presenta come una cugina di Luca. L’unico in grado di fornire garanzie economiche con i 500 euro mensili del lavoro in palestra e i 1800 circa della casa del nonno affittata ai turisti. “Luca mi disse che non voleva andare a vivere lontano da noi. Erano Anastasiya e Clementina che prendevano casa e lui, al più, poteva dormirci ogni tanto. Dissi ironicamente: ‘Devo farti la valigia?’. Lui mi rassicurò ma Anastasiya non mi parlò più”, ricorda la mamma.

Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo puntano a capire se Anastasiya abbia usato i soldi del fidanzato per operazioni illecite. Alfonso Sacchi denuncia la scomparsa del bancomat del figlio due giorni dopo il delitto, bloccandolo. Sul conto ci sono 20.000 mila circa e il 10 ottobre Luca ne ha prelevati 4.000 “per i ricambi della moto”. La notte tra il 25 e il 26 ottobre Nastia resta a dormire in casa un’ultima volta. Ma la mattina dopo, alle sette, esce ancora in pigiama senza dire nulla. Torna più tardi con la madre ma trova in casa l’avvocato dei Sacchi e se ne va di nuovo. La sera scrive alla suocera per dire che è con il patrigno malato di cuore. Una patologia alla quale mai aveva fatto cenno. È lo stesso patrigno che la accompagna in scooter a firmare in caserma.

“Non l’abbiamo più vista. Le abbiamo chiesto i codici per l’home banking e la gestione online della casa vacanza ma ci ha dato codici che non funzionavano. Li abbiamo dovuti cambiare”, dice papà Sacchi. Il pm chiede anche della cassaforte di Luca: “Quando l’abbiamo aperta non c’era nulla. Non so se i soldi li ha presi lui”. Per oltre un mese Anastasiya resta in silenzio e quando compare davanti al pm da indagata piange, ripete la parte della ragazza inconsapevole. “Anche Princi dormiva a casa Sacchi”, dice mostrando una foto che lo ritrae con Luca. Ma è alla luce del giorno.

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