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MANOVRA Scontro sulla cannabis light: Salvini non ci sta

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MANOVRA Scontro sulla cannabis light: Salvini non ci sta

Mentre la Manovra si avvicina a incassare il primo via libera del Parlamento è scontro sulla cannabis light. Il M5S ha firmato un emendamento che riscrive la legge sugli stupefacenti ritoccando all’insù le percentuali di Thc per cui è legale la vendita di canapa.

Il governo è pronto a chiedere in Senato la fiducia sul maxiemendamento e assicura che le coperture «ci sono». Pochi i rilievi che sarebbero arrivati dalla Ragioneria dello Stato. È scontro però sulla cannabis light. Il maxiemendamento è composto da 958 commi alla legge di bilancio. Nell’ultima bozza del testo, lunga 318 pagine, compare la norma sulla canapa, che è sottoposta al giudizio di ammissibilità della presidenza del Senato. Sopravvive al momento al lavoro di drafting e verifica delle coperture anche la proposta approvata in commissione al Senato che introduce una Tobin tax allo 0,04%.

A tre giorni dall’approvazione in commissione Bilancio del testo continuano a rincorrersi le voci di un buco che secondo le opposizioni sarebbe di circa «700 milioni» e anche di conseguenti slittamenti dell’esame. Conti che non corrisponderebbero alla realtà. Ora la parola passa alla presidenza di Palazzo Madama che deve pronunciarsi sulle ammissibilità delle decine di norme approvate nel corso dell’iter parlamentare. Il M5S, che ha firmato con il senatore Matteo Mantero l’emendamento che riscrive la legge sugli stupefacenti ritoccando all’insù le percentuali di Thc, per cui è legale la vendita di canapa, chiede «terzietà» dalla seconda carica dello Stato.

Sarebbe «grave» se una «mannaia di natura politica» si abbattesse sull’emendamento per la cannabis light. La presidenza del Senato rivendica il proprio ruolo di garanzia e sottolinea come le proprie valutazioni in questi casi non siano mai «politiche» ma solo «tecniche». Fatto sta che la misura finisce nel mirino delle opposizioni: Meloni promette «battaglia» per cancellare quella che considerano «una follia»; Salvini parla di «spaccio di Stato» mentre FI sostiene che dovrebbe essere stralciata perché materia estranea alla legge di bilancio. Le norme da passare al vaglio sono molte.

Secondo una bozza del maxiemendamento i commi della manovra sfiorano quasi i mille. E lo spettro degli interventi è davvero ampio: si va da decine di micronorme, che riguardano realtà locali, alla plastic e sugar tax passando per la tassa sulla fortuna; dai ritocchi alle accise sui carburanti alle misure legate alla riscossione degli enti locali. Qualsiasi decisione prendano i senatori alla Camera non resterà che convalidare le scelte dell’altro ramo del Parlamento.

I tempi sono troppo stretti per riaprire il dossier senza voler mettere a rischio i conti pubblici con l’esercizio provvisorio. Una scelta che è costata una lunga mediazione all’interno delle forze politiche e che si annuncia oggetto di nuove polemiche. La Lega ha già annunciato di voler ricorrere alla Consulta come fece lo scorso anno. La strada imboccata da maggioranza e governo, è l’accusa, ha esautorato totalmente una Camera dei propri poteri.

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Certificato di nascita estero con due mamme. Gualtieri esulta per la sentenza del Tribunale di Roma

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Certificato di nascita estero con due mamme. Gualtieri esulta coppie omogenitoriali

La sentenza emessa dal Tribunale civile di Roma in merito alla correttezza della prima trascrizione integrale di un certificato di nascita estero con due mamme conferma la validità e la coerenza delle nostre azioni. Come abbiamo sempre sostenuto, questa modalità di trascrizione si inserisce in una fattispecie che trova ampio riscontro nella giurisprudenza.

Tuttavia, siamo consapevoli che questa situazione non copre tutte le realtà delle famiglie omogenitoriali, in particolare per quanto riguarda la tutela dei minori. È per questo motivo che continueremo a impegnarci affinché il Parlamento possa intervenire tempestivamente con l’approvazione di leggi che garantiscano il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, il matrimonio egualitario e l’accesso alle adozioni, conformemente a quanto previsto per le coppie eterosessuali.

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Stop alle auto a Roma, circolazione vietata per tre giorni: tutto quello che c’è da sapere

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Stop alle auto a Roma, circolazione vietata per tre giorni: tutto quello che c’è da sapere

Limitazioni al traffico a Roma per combattere l’emergenza smog: tutto ciò che c’è da sapere

Per contrastare l’emergenza smog a Roma, è stata introdotta un’ordinanza che prevede limitazioni al traffico nella cosiddetta “fascia verde” per tre giorni consecutivi, dal 3 al 5 febbraio 2024. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento atmosferico vietando la circolazione dei veicoli più inquinanti, come i veicoli a benzina Euro 3 e i diesel Euro 4, compresi i veicoli merci.

Le restrizioni sono suddivise in due fasce orarie specifiche per ciascuna giornata. Sabato 3 febbraio sarà vietata la circolazione dalle 7.30 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 19:00 per veicoli benzina Euro 3, diesel Euro 4, e ciclomotori e motoveicoli diesel Euro 2. I veicoli merci benzina Euro 3 e diesel Euro 4 avranno restrizioni dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 19.00. Domenica 4 febbraio le restrizioni saranno attive dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Lunedì 5 febbraio le limitazioni si applicheranno dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.00 per autovetture benzina Euro 3 e diesel Euro 4, con restrizioni più estese per i veicoli merci dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20:30.

In aggiunta, sono stati introdotti altri divieti, tra cui l’uso di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa non conformi ai valori di emissione, la combustione all’aperto di qualsiasi tipo e il divieto di sostare con il motore acceso. Sarà potenziato il lavaggio delle strade e ci saranno controlli accurati per garantire il rispetto delle norme, con sanzioni per i trasgressori. Le zone di corso Francia, via Magna Grecia e via Tiburtina sono state individuate tra le più inquinate, con superamenti dei limiti di PM10.

Queste misure mirano a ridurre l’inquinamento atmosferico e a garantire la salute pubblica, rispondendo all’esigenza di migliorare la qualità dell’aria in città. L’obiettivo di queste restrizioni al traffico è di affrontare in modo concreto l’allarme smog, cercando di mitigare gli impatti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei cittadini e sull’ambiente.

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