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TERREMOTO La terra torna a tremare nell’Aquilano

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TERREMOTO La terra torna a tremare nell’Aquilano

TERREMOTO Questa notte la terra è tornata a tremare nell’Aquilano. Una serie di scosse ha colpito e fatto tornare la paura tra gli abitanti del centro Italia.

La prima scossa di terremoto nell’Aquilano, registrata alle 22.55, ha avuto una magnitudo 3.7. Secondo un tweet dell’Ingv l’epicentro individuato a due chilometri dal comune di Barete, a una profondità di 14 km. Poco meno di 700 abitanti, il comune si trova a pochi chilometri dal confine con il Lazio.

“L’Aquila 22.55, registrata scossa di terremoto magnitudo 3.7 tra i comuni di Barete, Cagnano Amiterno e Pizzoli: arrivate alle sale operative dei vigili del fuoco soltanto richieste di informazioni”. Così il profilo social dei Vigili del fuoco. Poco dopo, alle 23,16, un’altra scossa con magnitudo 3.4 avvertita dalla popolazione, sempre presso Barete, a una profondità di 13 km. Diverse le telefonate al centralino dei pompieri. Una terza scossa è stata avvertita alle 23,21, nella stessa zona: la magnitudo è 2.2, con profondità 12 km.. Nessun danno a cose o persone.

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Il Governo è ribellato da 14 comuni della Tuscia al deposito di scorie nucleari.

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Il Governo è ribellato da 14 comuni della Tuscia al deposito di scorie nucleari.

Il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli ha ribadito il rifiuto dei sindaci alla realizzazione di depositi per scorie nucleari nella Tuscia durante una riunione. La Sogin, società incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari, ha individuato potenziali siti in 14 comuni della zona, ma i primi cittadini si oppongono attivamente a questa possibilità. Romoli ha annunciato la costituzione di un team di esperti per dimostrare l’inadeguatezza dei terreni e la sismicità della zona. La difesa della Tuscia è considerata una responsabilità condivisa e nove comuni hanno già espresso un parere negativo sull’ipotesi dei depositi.

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L’ex marito di Linda condannato a 3 anni, ridotto in fin di vita: “Ora sono libero e ho paura”

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L’ex marito di Linda condannato a 3 anni, ridotto in fin di vita: “Ora sono libero e ho paura”

Linda Moberg ha ottenuto una condanna di 3 anni e due mesi per la violenta aggressione subita dall’ex marito nel 2019. Dopo aver denunciato le violenze dopo quasi 20 anni di abusi, il compagno è stato ritenuto colpevole di averla picchiata e tentato di strangolarla. La figlia maggiore del malvivente l’ha trovata in fin di vita e soccorsa. Nonostante la pandemia e i rinvii, la sentenza è stata emessa con 3 anni e 2 mesi di reclusione per il criminale e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Linda, insieme al suo avvocato, ha lottato per la giustizia, ma l’ex marito è ora in libertà, causando paura alla donna.

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