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Multe: le città incassano solo il 37%, record a Catania

L’evasione delle multe è un grosso problema per le città italiane. Nel 2018 molti comuni avrebbero dovuto incassare in totale 1,6 miliardi di euro ma le sanzioni pagate si sono fermate a 605 milioni, il 37% del previsto.

Le leggi antievasione sembra non siano applicabili alle sanzioni stradali ma solo a Imu e Tasi. Il risultato è che i bilanci comunali risultano gravemente penalizzati. Il fenomeno delle multe inevase si verifica soprattutto nelle città del Centro e del Sud del paese. Il record negativo spetta a Catania dove su una cifra di 31,6 milioni dovuti per accertamenti e infrazioni l’incasso si è fermato a 1,6, cioè il 5,3% del totale. A Brindisi il 9,7%, a Rieti al 10,1% e a Taranto al 14,4%.

La peggiore tra le grandi città è Napoli. Iscritte a bilancio multe per 152,7 milioni, il capoluogo partenopeo ne ha riscossi 25, il 16,4%. Tra i grandi centri meglio a Milano e Bologna che però non raggranellano oltre il 50%. Ma quali sono i meccanismi per recuperare il resto? La procedura rientra nelle competenze della ‘riscossione coattiva’ che si occupa dei tributi e delle altre entrate che i cittadini non pagano spontaneamente. Però l’articolo della legge di bilancio non parla delle multe stradali che sono sì delle entrate patrimoniali ma disciplinate dal Codice della strada. Quindi sfuggono, nei rimandi burocratici, all’accertamento esecutivo. L’unica speranza è che il legislatore metta finalmente ordine nella questione.

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