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CONCESSIONI AUTOSTRADE Di Maio: “Avviato iter per la revoca”

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CONCESSIONI AUTOSTRADE Di Maio: “Avviato iter per la revoca”

“Nel Milleproproghe abbiamo inserito la norma sulle concessioni autostradali. Con questo decreto finalmente si avvia un percorso per alcune infrastrutture. E ci permette la revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia dei Benetton”, questo l’annuncio sui social di Luigi Di Maio.

Tramite un video su Facebook Di Maio parla della revoca delle concessioni delle autostrade: “Tutti si sono scandalizzati perché è crollato il titolo di Atlantia ma chi si è scandalizzato non lo ha fatto quando è crollato il Ponte Morandi. È crollato il ponte e non si sa di chi è la colpa. invece ogni dichiarazione sulle concessioni è diventata un attentato ad Autostrade. La retorica che si perdono i posti di lavoro è una sciocchezza. Si perdono i profitti dei Benetton ed è giusto perché non hanno fatto quanto dovuto per mantenere quel ponte. Io non sono tranquillo che ci siano quei signori che non hanno mantenuto il ponte Morandi che ora gestiscono 3.000 chilometri. Bisogna riprenderci quella gestione e poi i dipendenti verranno chiaramente impiegati”.

Di Maio non si ferma e si rivolge sia ai suoi che agli alleati: “Appena ricominciano i lavori dobbiamo sederci a un tavolo e rivedere il contratto di governo sui tempi. Bisogna combattere la burocrazia con la digitalizzazione dello Stato. Il primo gennaio del 2020 è un giorno già importante perché entra in vigore la legge sulla prescrizione. Prima si perdeva tempo e si riusciva a farla franca. Ora se vieni condannato in primo grado la prescrizione non esiste più, devi arrivare a sentenza. Quest’anno ci sarà anche la legge per diminuire i tempi dei processi. Se è saltato il governo ad agosto è anche perché non si voleva approvare la prescrizione. Gli anni 20 sono gli anni in cui M5s deve essere determinante per le politiche pubbliche. Una sorta di restaurazione 2.0 è dietro l’angolo se M5s non resta al governo. Per farlo dobbiamo restare compatti, uniti”.

E non mancano i riferimenti a chi, come l’ex ministro Lorenzo Fioramonti, sale sul treno M5s e poi cambia: “È successo, non so se succederà in futuro. Ma in passato è successo che qualcuno entrava con la casacca del Movimento e poi andava al gruppo Misto dicendo che c’è un problema di verticismo nel M5s. Alcuni venivano a chiedermi una carica, non la ottenevano e poi se ne andavano al Misto”. Di Maio punge anche Salvini: “Non citerò né Madonne né Dio perché quelli li lasciamo alle persona in difficoltà. Noi portiamo avanti il nostro lavoro con umiltà. Lasciamo le preghiere alle persone in difficoltà, a cui va tutta la mia vicinanza”, dice facendo riferimento alle parole del leghista che ha affermato di voler guidare l’Italia con “l’aiuto di Dio e del cuore immacolato di Maria”.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo

Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.

Tematiche Affrontate nell’Incontro

Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.

L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.

Prospettive di Ulteriori Incontri

Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.

Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

# Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura

La Lettera di Dimissioni

Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.

Pressioni e Malumori nel Governo

Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.

Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy

Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.

Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future

Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.

Reazioni e Riconoscimenti

Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.

In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.

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