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Coronavirus Burioni: “Una malattia diffusa con il 3% di mortalità è una catastrofe”
Coronavirus Burioni: “Se una malattia ha il 3% di mortalità ed è molto diffusa è una catastrofe. La Spagnola nel 1918 ha avuto il 2% di mortalità. Riguardo i 6000 casi questo è un numero che non sta né in cielo né in terra. Come minimo ci va un altro zero. Purtroppo dalla Cina non arrivano dati attendibili. La mortalità del 3% sarebbe un tasso altissimo, speriamo sia molto di meno. Mi auguro sia più bassa alla luce dei tanti casi non diagnosticati che sfuggono al controllo cinese. Spero di sbagliarmi, ma non credo che il vaccino contro il coronavirus possa essere pronto entro un anno o comunque molti mesi. Ho la sensazione che questa epidemia dovremo affrontarla con ciò che abbiamo. Non abbiamo farmaci, non abbiamo vaccini ma abbiamo la possibilità di fare diagnosi e noi in Europa dobbiamo mettere tutto il nostro impegno nell’ostacolare la diffusione. Allo stato attuale, visto che il virus in Italia non c’è, è tassativamente vietato andare in Cina o in altre zone in cui il virus è presente. Bisogna inoltre fare meticolose verifiche sulle persone che tornano dai luoghi contaminati. Il governo indiano consiglia l’omeopatia per contrastare l’infezione da coronavirus, questa volta non si scherza più, questa volta entra in gioco il darwinismo se qualcuno fa il cretino. Quello che ci può salvare la vita è la scienza, nient’altro”. Così Roberto Burioni nel corso del programma Genetica Oggi su Radio Cusano Campus
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