BOLOGNA “Io non ci credevo”, il figlio minore della famiglia tunisina a cui Matteo Salvini ha citofonato accusandoli di spaccio commenta lo spiacevole episodio.
Salvini in tv si difende per il gesto compiuto nei confronti della famiglia tunisina. Il ragazzo, un diciassettenne, invece spiega la situazione. Il giovane abita nella casa con il padre, un fattorino in regola che ha avuto un precedente legato alla droga ben ventisette anni fa, e con la madre incensurata. Il fratello maggiore, invece, vive in un altro quartiere. “Io non ero in casa in quel momento. Quando l’ho saputo sono rimasto bloccato”, racconta. “Mio padre mi ha tranquillizzato. Facciamo una contro denuncia. Può darsi che mi abbia rovinato la vita: chissà la gente adesso come mi vede. Salvini è solo un gran c******e”.
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