Cronaca
ROMA Rissa al veglione di Capodanno: due albanesi in manette

ROMA Rissa al veglione di Capodanno: due albanesi in manette.
ROMA Rissa al veglione di Capodanno. Per questo, due cittadini albanesi di 27 e 33 anni, fratelli e incensurati, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma piazza Farnese. Sono accusati di lesioni personali aggravate.
Nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, i due, insieme ad altre decine di avventori, stavano partecipando al veglione in un locale di via Arenula. A un certo punto, hanno iniziato a litigare verbalmente, per futili motivi, con un ragazzo di 31 anni della provincia di Reggio Emilia.
Il diverbio è stato sedato in pochi attimi e tutto sembrava rientrato nella norma. I due albanesi avevano però ben altri piani: intorno alle 6 del mattino, infatti, a festa conclusa, hanno atteso l’uscita dal locale del loro contendente e lo hanno aggredito in strada a calci e pugni. Probabilmente con l’intento di “vendicare” l’affronto subìto durante il veglione.
Fortunatamente alcuni passanti hanno segnalato la colluttazione al “112”, favorendo l’immediato intervento dei Carabinieri della vicina Stazione Roma piazza Farnese. Questi ultimi hanno fermato tutti i soggetti interessati.
I quali sono stati poi tutti portati in ospedale: l’emiliano 31enne al “Fatebenefratelli”, dove gli è stata diagnosticata una frattura delle ossa del naso e una serie di contusioni sul corpo. Ne avrà per 25 giorni.
Gli albanesi autori del pestaggio sono stati invece portati al “Santo Spirito”: il 33enne è stato sottoposto a consulenza maxillofacciale e poi dimesso, mentre il fratello minore ha ottenuto una prognosi di 8 giorni.
Grazie al racconto di alcuni testimoni, presenti ai fatti sia all’interno che all’esterno del locale, i Carabinieri hanno ricostruito l’accaduto: una rissa che successivamente si è trasformata in una spedizione punitiva orchestrata dai fratelli albanesi nei confronti della vittima.
Per questo motivo, i due sono stati arrestati: il maggiore, dopo essere stato piantonato in ospedale, ha raggiunto il minore in caserma, dove sono stati trattenuti in attesa del rito direttissimo.
Ultime Notizie Roma
La vicenda che ha sconvolto Anzio: arrestato per violenza sessuale

Latina, 18 luglio 2025 – È stato convalidato il fermo del 32enne arrestato sabato scorso ad Aprilia dalla Squadra Mobile di Roma. L’uomo, di origine straniera, è stato interrogato questa mattina nel carcere di Latina dal giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, alla presenza del suo avvocato difensore Leonardo Palombi.
Durante l’interrogatorio, il fermato ha ammesso le proprie responsabilità in relazione ai fatti avvenuti il 12 maggio scorso ad Anzio, ai danni di una giovane donna di 19 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima sarebbe stata aggredita nei pressi della via Nettunense, dopo essere scesa da un autobus.
Il 32enne, già noto alle forze dell’ordine per altri precedenti, è stato rintracciato nei giorni successivi presso la stazione ferroviaria di Aprilia, dove si trovava in attesa di un treno diretto a Roma. Gli agenti lo hanno fermato e condotto in stato di arresto.
A seguito della confessione, il giudice ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere, in attesa dei prossimi sviluppi dell’indagine.
Ultime Notizie Roma
Roma, scandalo in divisa: sospesi quattro agenti, “spariti” 74 chili di droga durante le perquisizioni

Quattro agenti della Polizia di Stato, fino al 2023 in servizio presso il commissariato di San Lorenzo, sono stati sospesi dal servizio dal gip di Roma nell’ambito dell’inchiesta “Don Rodrigo”. Lo scorso 23 giugno, la stessa inchiesta aveva già portato all’arresto di due poliziotti e alla custodia cautelare per altre 16 persone.
I quattro, indagati a piede libero per falso, sono stati interrogati in sede di preventivo come previsto dalla riforma Nordio. Il gip ha disposto sei mesi di sospensione per una poliziotta ora all’Ispettorato Viminale e un anno per gli altri tre, di cui due alla squadra mobile di Napoli e uno che frequenta il corso da vice-ispettore.
Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, durante due perquisizioni a San Lorenzo gli agenti avrebbero omesso di sequestrare complessivamente 74,5 chili di hashish, poi finiti a due pusher amici di colleghi già arrestati.
Nel corso degli interrogatori, le versioni discordanti e contraddittorie dei quattro sono state giudicate inattendibili dal giudice, che ha evidenziato una “volontà precisa di non ricostruire la verità” per evitare responsabilità.
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