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Oscuramento pagine Forza Nuova: la decisione del Tribunale

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Oscuramento pagine Forza Nuova: la decisione del Tribunale

Facebook ha fatto bene a rimuovere le pagine di Forza Nuova: questa la decisione del Tribunale di Roma, sezione per i diritti della persona e immigrazione. Il giudice ha respinto il ricorso del movimento che aveva denunciato la scelta del social come atto di censura.

Gli avvocati si erano battuti citando l’articolo 21 della Costituzione. Secondo il quale tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Il giudice del Tribunale, Silvia Albano, oltre alla cancellazione delle pagine di Forza Nuova ha ritenuto legittima anche la cancellazione delle pagine di molti militanti. L’organizzazione di estrema destra inoltre dovrà anche pagare le spese processuali.

Nella sentenza il giudice cita più volte la convenzione europea dei diritti dell’uomo. Si legge nell’ordinanza: “La maggior parte del contenuto e il tono generale dell’opera del ricorrente, e dunque il suo scopo, hanno una marcata natura negazionista e contrastano quindi con i valori fondamentali della convenzione, quali espressi nel suo preambolo, ossia la giustizia e la pace”. Per il giudice Forza Nuova utilizza il suo diritto alla libertà di espressione per fini contrari alla lettera e allo spirito della convenzione: “I predetti fini, se fossero tollerati, contribuirebbero alla distruzione dei diritti e delle libertà garantiti dalla convenzione”.

Per utilizzare Facebook tutti gli iscritti devono prima accettarne le condizioni. Ciascuno si impegna a non usare il social per scopi illegali, ingannevoli, malevoli o discriminatori. E, inoltre, a non pubblicare o eseguire azioni che non rispettano i diritti di terzi o le leggi vigenti. L’ordinanza documenta molti dei post e delle pubblicazioni in cui si fa esplicito riferimento al fascismo. Non solo, il tribunale evidenzia anche come l’organizzazione si è resa protagonista di iniziative discriminatorie in danno di rom, migranti e omosessuali.

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