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Fusaro contro Benigni: “300mila euro per trasformare il Cantico dei Cantici in un Gay Pride”

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Fusaro contro Benigni: “300mila euro per trasformare il Cantico dei Cantici in un Gay Pride”

Diego Fusaro: “La rassegna di Sanremo 2020 si caratterizza per l’aggressione al sacro, per quella scristianizzazione coerente con il nichilismo della civiltà dei mercati che vuole distruggere ogni altra divinità rispetto ai mercati speculativi. Dopo Fiorello e Achille Lauro è arrivato l’attacco più duro, dritto al cuore del cristianesimo. Nel suo monologo, Roberto Benigni ha assestato un colpo ulteriore al cristianesimo e alla trascendenza. Ha letto il “Cantico dei cantici” in una chiave totalmente decontestualizzata e finalizzata a generare la sdivinizzazione del cristianesimo stesso. Ha trasformato il ‘Cantico dei cantici’ in una sorta di canto pansessualista e arcobaleno del ‘love is love’, dove ogni tipo di unione è lecita purché vi sia il godimento e l’amore fisico. Benigni ha rimosso totalmente il fatto che vi è certamente nei testi sacri la valorizzazione dell’amore, ma in una chiave di apertura alla trascendenza e al divino. L’unione fisica è il punto di partenza per l’innalzamento a un’unione spirituale ed etica. Tutto questo non vi era nel discorso di Benigni, la cui povertà narrativa si riassume nell’aver trasformato per 300.000 euro il ‘Cantico dei cantici’ in una sorta gay pride. Si tratta un’aggressione frontale al cristianesimo. Benigni non è il Papa, è stato detto. In altri tempi di fronte a un monologo così distorcente nei confronti del linguaggio cristiano, il Papa sarebbe intervenuto. Se non il Papa quantomeno le autorità competenti per prendere le distanze. Oggi invece questo non accade, perché di fatto non c’è questa dissonanza tra la visione che Benigni dà del cristianesimo e quella a cui la chiesa di Bergoglio sta dando corso”. Così il filosofo e saggista Diego Fusaro ai microfoni di Radio Radio.

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

RomaControLaViolenza: Scopri come una rete innovativa a Roma sta rivoluzionando la protezione delle donne vittime di abusi, con sorprese che potrebbero cambiare tutto!

Immaginate una città come Roma che si trasforma in un baluardo contro la violenza sulle donne: una rete di supporto che unisce case rifugio e centri per maltrattanti, offrendo non solo riparo, ma anche percorsi di cambiamento radicale. Questa iniziativa sta catturando l’attenzione di tutti, ponendo domande affascinanti su come la prevenzione e l’aiuto possano davvero fare la differenza in scenari quotidiani.

La rete di supporto in azione

In questa rete, le donne trovano più di un semplice rifugio; si tratta di un ecosistema che include programmi di counseling e attività comunitarie, stimolando curiosità su come queste misure stiano influenzando migliaia di vite.

Ma c’è di più: i centri per maltrattanti non sono solo punitivi, bensì educativi, con approcci che potrebbero sorprendere, invitando a riflettere su cicli di violenza interrotti prima che sia troppo tardi.

I risultati che stanno facendo scalpore

Dati preliminari suggeriscono impatti positivi, con storie di rinascita che emergono da questa rete, lasciando tutti a chiedersi: e se Roma fosse solo l’inizio di una rivoluzione nazionale?

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

SaluteMentaleNelLazio Immagina se 1,5 milioni di persone nel Lazio stessero lottando in silenzio con disturbi mentali: scopri la proposta rivoluzionaria che potrebbe cambiare tutto!

Nel cuore del Lazio, un numero sconcertante di 1,5 milioni di individui affronta quotidianamente le sfide dei disturbi mentali, un dato che solleva interrogativi profondi sul benessere emotivo della comunità. Questa situazione, spesso sottovalutata, sta spingendo verso un dibattito acceso su come migliorare l’accesso a supporto professionale.

La sfida nascosta

Esperti e associazioni segnalano che questi disturbi, che vanno dall’ansia alla depressione, influenzano la vita quotidiana di migliaia di persone, rendendo urgente un intervento strutturato. “La salute mentale non è un lusso, ma un diritto”, come sottolineato da fonti autorevoli nel settore.

La proposta che potrebbe fare la differenza

In risposta a questa emergenza, una proposta di legge mira a introdurre psicologi in ogni ASL del Lazio, offrendo un aiuto accessibile e tempestivo. Questa iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo decisivo verso una società più attenta e inclusiva, suscitando curiosità su come potrebbe evolversi il panorama della cura mentale in Italia.

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