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Italia

Giornata contro lo spreco – Dati choc dal CAR di Roma

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Giornata contro lo spreco – Dati choc dal CAR di Roma

Giornata contro lo spreco – Dati choc dal CAR di Roma.

GIORNATA CONTRO LO SPRECO – Oltre 1150 le tonnellate di frutta e verdura fresca recuperate nel 2019 dal Centro Agroalimentare capitolino. Una quantità industriale, per fortuna arrivata alle onlus cittadine tramite la ‘rete solidale’ tra il CAR e le ACLI di Roma, la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas diocesana di Roma e di Tivoli e il Banco Alimentare. Ipotizzando una media di 2 euro al kg ricavati dalla vendita al dettaglio, si stima un valore della merce recuperata (e un potenziale risparmio) di 2,3 milioni di euro.

L’impatto sotto il profilo dell’ambiente non è certamente da poco: 2.329 i cassonetti di rifiuti evitati; 374 le piscine olimpiche di acqua (usata per produrre i prodotti recuperati) non sprecate; 10.063 viaggi in auto Roma – Milano equivalenti, in termini di inquinamento, alla CO2 prodotta nella produzione dei prodotti recuperati; una superficie di territorio necessaria per compensare gli impatti dei prodotti recuperati corrispondente a 1093 campi da calcio; 1.207.500,00 H2O non sprecata;  1.293.750,00 CO2 non sprecata.

Rispetto al 2018, il CAR ha fatto registrare un aumento del 50% dell’impegno contro lo spreco: dodici mesi fa furono infatti 600 le tonnellate di cibo fresco recuperate. L’attività si svolge con la collaborazione stabile delle ACLI di Roma e Provincia, presenti con un presidio a sostegno delle persone indigenti. Le associazioni operano concretamente per immettere nel «mercato solidale» frutta, verdura e pesce fresco. Importante è anche il contributo della Comunità di Sant’Egidio: con essa la sinergia esiste da tempo ma è stata di recente rafforzata da un protocollo d’intesa. Proprio grazie a quest’ultimo sono state possibili iniziative di solidarietà ed inclusione come la “cocomerata di Ferragosto” nelle carceri. Senza dimenticare il comune impegno nel campo del recupero delle eccedenze alimentari, che possono così entrare in una rete di solidarietà concreta, in sinergia con diverse realtà già impegnate nel territorio romano.

Gli ottimi risultati raggiunti – dichiara VALTER GIAMMARIA, Presidente del Car – nella lotta agli sprechi devono il loro successo soprattutto alla generosa disponibilità degli operatori presenti al CAR che sono da sempre sensibili a queste tematiche e sono i nostri primi alleati in questa vera e propria battaglia di civiltà per non gettare il cibo buono e per rimetterlo nei tanti circuiti solidali della nostra città e della nostra Regione“.

In questi anni il CAR – spiega FABIO MASSIMO PALLOTTINI, direttore generale del CAR – si è consolidato anche quale luogo di impegno nella profusione di buone pratiche e nell’esercizio della solidarietà grazie alla fattiva collaborazione di un terzo settore sempre più organizzato e in rete“.

“Anche attraverso queste iniziative – aggiunge PALLOTTINI – il CAR si configura sempre più, nell’ambito urbano, luogo vitale e partner di rilevanza del tessuto commerciale ed imprenditoriale, logistico e distributivo romano e laziale”.

Cronaca

Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

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Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.

Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.

Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.

La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte

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Cronaca

In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra

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Stato vegetativo per formaggio, giudizio pediatra mancato.

Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.

Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.

La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.

La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.

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