Cronaca
Maltrattamenti ad anziani invalidi: indagata badante e due psichiatre

Maltrattamenti ad anziani invalidi: indagata la badante bulgara e due psichiatre.
Maltrattamenti ad anziani invalidi. E’ avvenuto nei giorni scorsi in zona Eur Montagnola. Le indagini sono partite dopo che un vicino ha segnalato di aver sentito continui lamenti provenire dalla coppia di coniugi.
I quali vivevano nel terrore, continuamente umiliati e maltrattati dalla badante bulgara, in collaborazione con il compagno.
Quando i Carabinieri sono entrati nell’appartamento, hanno scoperto la proprietaria chiusa a chiave in camera da letto. Più libero di girare invece il marito, che presentava tuttavia segni visibili di denutrizione e percosse.
Rispettivamente 68 e 60 anni, soffrivano da tempo di schizofrenia ed erano per questo in cura presso il Centro di Salute Mentale di Ostia. Entrambi sono stati trasferiti d’urgenza al Sant’Eugenio. Per i due assistenti è invece scattato l’arresto con l’accusa di maltrattamenti.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, ad inviare la badante e il compagno a prendersi cura dei due anziani era stata direttamente la Onlus, su segnalazione di due psichiatre della Asl.
Queste ultime, dopo aver accertato i deficit dei due pazienti, avevano presentato richiesta al Tribunale per un amministratore di sostegno. Intanto avevano inviato la badante, della quale però (consciamente?) non avevano verificato l’affidabilità.
Trasferitisi nell’abitazione degli assistiti, gli stranieri avevano dato una bella sforbiciata al proprio lavoro. Cure e cibo praticamente assenti, sostituiti da umiliazioni e schiaffi. Il tutto con l’intento di impossessarsi della casa, di cui intanto avevano requisito una stanza e la dispensa. Visitato dai medici, l’uomo ha fatto registrare piaghe da decubito e lividi sul viso. A breve le due psichiatre saranno interrogate dal pm Maria Gabriella Fazi: al magistrato dovranno spiegare le omissioni nei controlli.
Cronaca
Inseguimento e minacce: 44enne arrestato per tentato rapimento di una bambina
Roma, 27 luglio – Un episodio drammatico ha scosso le vie nei pressi di Piazzale della Radio, dove un uomo di 44 anni, di origine rumena, senza fissa dimora e con precedenti penali, è stato arrestato per tentato sequestro di persona. L’uomo, in stato di ebbrezza, ha tentato di sottrarre una bambina di 7 anni dalle mani della madre durante una passeggiata serale.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile, intervenuti dopo diverse chiamate al 112, il 44enne è riuscito a strappare per qualche istante la bambina alla madre, che però è riuscita a rifugiarsi con la figlia in un negozio vicino. L’uomo, non soddisfatto, ha inseguito madre e figlia minacciandole con una bottiglia rotta.
Grazie al tempestivo intervento di alcuni passanti e del padre della bambina, l’uomo è stato bloccato e trattenuto fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Dopo aver raccolto le testimonianze e la denuncia dei genitori, i Carabinieri hanno arrestato il 44enne, che è stato condotto in caserma in attesa del rito direttissimo.
Il tribunale di Roma ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere in attesa del processo. Le autorità hanno sottolineato la gravità dell’episodio e la necessità di tutela per i minori.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
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