Cinema
RECENSIONE FILM I Due Papi A cura di Tommaso Bucciarelli
RECENSIONE FILM I Due Papi – Il film che dovrebbe essere ispirato a una storia recensito da Tommaso Bucciarelli
RECENSIONE FILM I Due Papi
Mi sono chiesto quali fossero le cose che in anzianità avrei potuto raccontare d’aver vissuto, e tra queste, c’è quella che solo un’altra volta nella fine del 1200 accadde, e a pochi, il vedere I Due Papi.
I Due Papi è un film distribuito da Netflix nel 2019, biografico e drammatico, dura 125 minuti, ed è ripreso dall’opera teatrale di Anthony McCarter, che in quest’opera fa lo sceneggiatore sotto la regia di Fernando Mairelles, con gli attori che appaiono praticamente sempre e sono Jonathan Pryce (Papa Francesco) e Anthony Hopkins (Papa Benedetto XVI).
Nella prima scena siamo alle spalle di Papa Francesco che è al telefono e cerca di compare un biglietto per un viaggio aereo, ma quando gli viene chiesto il nome e l’indirizzo, l’operatrice crede sia uno scherzo ed attacca.
Si torna nel passato e avviene la morte del Papa Giovanni Paolo II, e San Pietro si riempie di persone addolorate dalla perdita del Papa che nella storia aveva adempiuto dei leggerissimi cambiamenti al Vaticano, ma aveva fatto più viaggi di tutti gli altri che avevano avuto il suo stesso ruolo.
C’è la riunione per eleggere il nuovo Papa, e tra i presunti innovatori gira la voce che possa essere eletto Bergoglio, ma all’annunciazione viene proclamato Joseph Ratzinger, un tradizionalista che assumerà il nome di Benedetto XVI.
Bergoglio fa capire ad un vescovo che vuole dimettersi dal suo ruolo, per lui gravoso, e vuole tornare a fare il parroco.
Passa poco tempo ed il vescovo che è in Argentina ha acquistato un biglietto per andare a Roma, dopodiché viene inattesamente convocato da Papa Benedetto, e per lui non è un caso.
Al suo arrivo, nello schermo di Termini, vede l’immagine del segretario del Papa che viene arrestato, poi accompagnano il vescovo alla sua residenza estiva a Castelgandolfo, che il vescovo che la vede per lacrima volta.
Bergoglio, nel giardino della lussuosa villa, chiacchiera amabilmente con il giardiniere, ed all’incontro il Papa gli domanda con cortesia il perché delle sue dichiarazioni ed i suoi atti che appaiono contro le regole ferree del Vaticano, tra i quali il non alloggiare nei posti d’eccellenza offertigli, ed il fatto dell’omosessualità che lui non ha mai attaccato, e anzi può sembrare semplicemente che la protegga, ed il vescovo gli risponde che può essere stato interpretato male, e che non apprezza il narcisismo della chiesa e gli domanda se la semplicità può essere un male.
Papa Benedetto elogia la sua oratoria eccellente, ma infastidito dalle interpretazioni gli consiglia di rispondere a giornalisti il contrario di quello che pensa, così è certo che non danneggi la chiesa, aggiungendovi un sorriso di scherno. Hanno caratteristiche diverse, ed a cena il Papa non lo raggiunge.
Al loro nuovo incontro nella villa, il Papa gli chiede della sua chiamata spirituale, glorificando la propria che era stata ricca di pace. Bergoglio gli dice che la sua era stata il contrario, una chiamata che lo aveva riempito di domande.
I sorrisi del vescovo dal Papa vengono visti come squalificanti, ed appare moderatamente rabbioso.
Questo film mi ha stupito. Indeciso sul vederlo, la cosa che mi ha invogliato è stata la presenza di Hopkins, attore d’eccellenza, ma la prima sorpresa è stata l’interpretazione alla pari di Pryce.
Di tutte le conversazioni che si vedono ed ascoltano nel film, non si può neanche lontanamente avere l’idea se siano state effettuate realmente, ma rappresentano quel che noi sappiamo vedendo le immagini giornalistiche di questi due personaggi conosciuti nel mondo nel ruolo di Papa.
Vengono espresse situazioni legate alla storia biografica di Bergoglio, e queste posso supporre che siano registrate e state prese negli archivi vaticani, e sono descritte in maniera emozionante, un’emozione che non intacca la eventuale fattezza degli accadimenti, ma li rende umani.
Come saprai Bergoglio fu eletto nel 2013, e non nascondo un’altra mia sorpresa. Quando è a pochi metri dalla finestra dalla quale farà l’annunciazione, spronato dalle parole che si possono immaginare prima che si affacci e che forse dice, i miei occhi si sono gonfiati di inaspettata emozione affettiva.
Cerca sempre e comunque le emozioni, le quali, anche se solo nella nostra testa prima che avvengano ci possono sembrare siano ripetute, si vivono perennemente in maniera diversa.
Al cuore che non pensa, dai il compito di ragionamenti che appariranno perpetuamente inattaccabili.
Il sito di Tommaso Bucciarelli:
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