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Cronaca

ROMA Droga, Carabinieri in azione senza sosta: raffica di arresti e sequestri

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ROMA Droga, Carabinieri in azione senza sosta: raffica di arresti e sequestri

ROMA Droga, Carabinieri in azione senza sosta: raffica di arresti e sequestri.

ROMA Droga, Carabinieri in azione senza sosta. Nelle ultime ore, infatti, gli uomini del Comando provinciale di Roma hanno effettuato svariati arresti e ingenti sequestri di sostanze stupefacenti.

Al centro dell’attenzione meticolosa dei militari le più note piazze di spaccio, anche se non sono stati trascurati nemmeno i quartieri meno “noti” sotto il profilo delle attività illecite.

Il bilancio finale ha contatto 7 arresti tra Quarticciolo, piazza dei Cinquecento, San Pietro e Tor Bella Monaca, .

Finiti invece sotto sequestro complessivamente circa 1,2 Kg tra marijuana e cocaina, oltre a circa 1.600 euro in contanti, provento illecito dei pusher finiti in manette.

Tra questi, due romani di 47 e 33 anni, già noti alle forze dell’ordine. I Carabinieri di Tor Tre Teste li hanno pizzicati in via Manfredonia a finalizzare uno scambio droga-denaro con un loro “cliente”. I due sono stati arrestati, mentre per l’acquirente è scattata una segnalazione all’Ufficio Territoriale del Governo come assuntore. Sequestrati 90 gr. di cocaina e 1230 euro in contanti.

In manette anche un 19enne del Burkina Faso, nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti. Gli uomini del Comando Piazza Venezia lo hanno sorpreso in piazza dei Cinquecento, trovandolo in possesso di 32 gr. di marijuana e 40 euro in contanti.

Stessa sorte per un cittadino nigeriano di 37 anni, domiciliato a Roma e incensurato. I Carabinieri della Compagnia San Pietro lo hanno notato camminare in strada con delle voluminose buste al seguito. Hanno così deciso di effettuare un controllo, rinvenendo all’interno 3 involucri contenenti un chilo e 27 grammi di marijuana.

Altre due operazioni sono infine avvenute in via dell’Archeologia e in via San Biagio Platani: in manette, ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Frascati e della Stazione Roma Tor Bella Monaca, 3 pusher: un romano di 38 anni, un 32enne di Grottaferrata e un 20enne di Monte Compatri. A loro, in zona per rifornirsi di dosi, i militari hanno sequestrato 27 gr. di cocaina e circa 300 euro in contanti.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.



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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.



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