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Cronaca

Tragedia sfiorata durante lite per eredità: un arresto

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Tragedia sfiorata durante lite per eredità: un arresto

Tragedia sfiorata durante lite per eredità: un arresto.

Tragedia sfiorata durante lite per eredità. Protagonista un uomo, partito dalla bassa Sabina alla volta della Capitale deciso a far del male ad alcuni familiari. Gli uomini della Polizia sono però riusciti a sventare il tutto, arrestandolo nel cuore del rione Trastevere.

L’episodio si è verificato venerdì pomeriggio: il cinquantenne, dopo aver discusso con alcuni parenti per un’eredità, è partito in direzione della loro abitazione, nel centro di Roma, col proposito di aggredirli. Con sè aveva uno zaino cui era appeso un piccone: all’interno un set di mannaie e coltelli comunemente usati in macelleria.

I congiunti dell’uomo, sia quelli che abitano nella provincia di Rieti che quelli romani, sono riusciti però a dare l’allarme: i primi hanno avvisato un posto di Polizia, mentre i secondi si sono rivolti direttamente al commissariato Trastevere.    

I cui agenti hanno trovato l’uomo, visibilmente ubriaco, zaino in spalla e in mano una coperta sotto cui nascondeva un piccone ed una mazzetta da muratore. Il 50enne si trovava proprio sotto casa dei parenti, contro cui stava urlando frasi del tipo “vi ammazzo a tutti“.

I poliziotti, nonostante vari tentativi, non sono riusciti a dissuadere l’uomo, che dopo alcuni istanti si è scagliato anche contro di loro, procurando alcune lesioni a due di loro.

A quel punto, il 50enne è stato bloccato e arrestato e questa mattina sarà giudicato presso il Tribunale di Roma. Dovrà rispondere di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, porto ingiustificato di armi improprie e minaccia aggravata. 

INTANTO ARRESTI E SEQUESTRI DURANTE CONTROLLI ANTI SPACCIO

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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