Cronaca
CASTELLI ROMANI – Vasta operazione dei Carabinieri per droga “volante”
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Droga a domicilio ai Castelli Romani: i Carabinieri di Velletri hanno arrestato 11 persone in una vasta operazione anti spaccio.
I Carabinieri della Compagnia di Velletri, supportati nella fase esecutiva da quello del Gruppo di Frascati, dal Nucleo CC Cinofili di “Santa Maria di Galeria”, dal Nucleo Elicotteri CC di Pratica di Mare, hanno dato esecuzione un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 11 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio/ detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il provvedimento trae origine da un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, condotta dai militari dell’Arma nell’arco temporale aprile/ dicembre 2019, che ha consentito di:
– ricostruire l’organigramma e l’attività svolta da un sodalizio dedito allo spaccio di stupefacenti prevalentemente nell’area di Velletri, Genzano di Roma, Nemi. In particolare, è stato dimostrato che gli spacciatori, per passare inosservati, avevano adottato una serie di precauzioni, con specifico riferimento al ricorso ad un codice cifrato nelle comunicazioni con gli assuntori (in cui al droga veniva definita “caffè”, “aperitivo”, “bacetto”, “pizza”, “fiori per la fidanzata”, “camicia”) e all’utilizzo di metodi di “consegna volante”, in base al quale lo stupefacente veniva consegnato in orari e luoghi sempre differenti, di volta in volta concordati con i singoli “clienti”;
– trarre in arresto in flagranza di reato complessivi nove soggetti a riscontro dell’attività tecnica;
– recuperare complessivi 400 gr di sostanza stupefacente;
– documentare circa 60 episodi giornalieri di spaccio di stupefacente, in particolare cocaina, per un volume di affari del sodalizio oscillante tra i 2.500,00 ed i 3.000,00 Euro quotidiani;
– sequestrare Euro 12.000,00 in contanti, provento dell’illecita attività di spaccio;
– segnalare all’autorità Prefettizia di Roma complessivi 87 acquirenti.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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