Tecnologia
Coronavirus – Azienda romana offre software per tracciare contatti
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Coronavirus – Azienda romana offre software per tracciare contatti
Il Coronavirus ha cambiato la nostra vita e le nostre abitudini, ed è proprio in questi giorni che si parla di nuove tecnologie in grado di poter offrire un aiuto per tracciare i casi positivi al virus e i loro contatti. Uno di questi strumenti che potrebbe permettere di segnalare gli spostamenti dei cittadini è il sistema Phonelog, prodotto realizzato in Italia da Secucube srl in collaborazione con l’azienda romana Topnetwork Spa. Infatti il sistema, grazie all’analisi dei tabulati telefonici, consente di tracciare gli spostamenti degli utenti soggetti a controllo e semplificare così la mappatura dei soggetti potenzialmente a rischio. In questo momento di difficoltà e al tempo stesso di unità nazionale, la bella notizia è che le due aziende mettono a completa disposione del governo italiano la tecnologia tutta italiana. Questo l’intento dell’amministratore delegato di Topnetwork spa, Franco Celletti, per contrastare in maniera ancora più “smart” la lotta al Coronavirus.
“Attraverso il tracciamento dei movimenti dei numeri di telefono, se effettuato con le dovute precauzioni, non espone i cittadini a problemi di privacy, ma può aiutare la cittadinanza intera alla lotta contro la pandemia in corso’. Nel tracciamento delle persone infette ”possono essere intraprese attività volte ad anonimizzare i dati, prima che questi siano oggetto di analisi”.
Durante una dichiarazione rilasciata all’agenzia AdnKronos, Celletti spiega più semplicemente come potrebbe prendere piede un app tanto utile all’Italia in questo momento storico: “Attraverso la collaborazione con i principali gestori telefonici, si possono creare i tabulati sostituendo, ad esempio, il numero di telefono con la stringa ‘Utente A. In questo modo, spiega ancora Celletti, nessuno sarebbe in grado, in maniera diretta, di recuperare il dato originario. Modificando solamente questo parametro, anche con stringhe randomiche, è comunque sempre possibile, per l’autorità, effettuare una seconda richiesta ai gestori telefonici chiedendo i tabulati del numero Imei (il numero identificativo del telefono stesso che contiene informazioni relative alla marca e modello dello stesso oltre ad un numero di serie), senza che venga anonimizzato il numero di telefono oppure che lo stesso venga marcato con un ulteriore indicatore quale, ad esempio, infected_User_A”. Essendo il software da noi interamente sviluppato, spiega ancora Celletti, ”è possibile inoltre integrare questa mappa spostamenti anche con altri dati, ad esempio inserendo gli Atm italiani e tracciando gli utilizzi delle carte di credito, il traffico autostradale e le sonde comunali per il tracciamento delle targhe automobilistiche. Ulteriori funzionalità che possono essere implementate sono quelle relative agli alert automatici, quando utenti che dovrebbero gravitare in una determinata area si collegano a celle al di fuori del perimetro di questa”. Ma non solo. Tra gli altri ulteriori sviluppi possibili c’è quello che permette di creare un’apposita applicazione, installabile su tutti i telefoni delle forze dell’ordine che in questo modo inserendo alcuni dati identificativi, come il codice fiscale, potrebbero essere in grado di verificare lo stato della persona fermata.
Roma Centro
Metro C a Piazza Venezia : una sfida tecnologica
Metro C a Piazza Venezia : una sfida tecnologica
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La stazione metro C di Piazza Venezia a Roma è una fermata museo che rappresenta una sfida ingegneristica.
La sua realizzazione non solo diventerà un’attrazione turistica, ma rappresenterà anche uno snodo fondamentale per il trasporto pubblico nel centro della città. Il sindaco Roberto Gualtieri ha visitato il cantiere definendola la più bella e straordinaria del mondo nel suo genere.
La stazione è situata nel cuore della città eterna e si tratta di una struttura profonda 45 metri, con muri perimetrali di contenimento che raggiungono una profondità record di 85 metri. Per questo tipo di scavo a grande profondità, sono necessarie tecnologie avanzate che permettano di preservare i monumenti e i palazzi antichi circostanti. Per questo motivo è stata utilizzata una gigantesca idrofresa, la più grande del mondo con un’altezza di 24 metri e mezzo.
Il macchinario lavora in verticale, sfruttando un getto d’acqua ad alta pressione. Il suo arrivo sul cantiere ha richiesto quattro trasporti eccezionali, ma si prevede che accelererà notevolmente i tempi di realizzazione della stazione. Tuttavia, non si prevede che l’apertura della fermata avverrà nel breve termine, dato che la stazione composta da otto piani sotterranei, 27 scale mobili e banchine lunghe 110 metri richiederà tra gli otto e i dieci anni di lavori.
Attualità
Google sospende le immagini di Gemini AI dopo i soldati tedeschi sbagliati
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L’intelligenza artificiale della Google, Gemini, ha mostrato notevoli inesattezze storiche nella sua funzionalità di generazione di immagini, producendo risultati comici come tra l’altro ritrarre persone di colore come Padri fondatori degli Stati Uniti, o gerarchi nazisti essendo «etnicamente corretti».
“Abbiamo già iniziato ad affrontare i recenti problemi con la generazione delle immagini da parte del sistema Gemini. Mentre ci occupiamo di questi, abbiamo deciso di mettere in standby la funzionalità di generazione delle immagini, con l’intenzione di rilasciare in futuro una versione migliorata“, queste le parole di Google, che ha deciso di mettere a riposo la sua intelligenza artificiale Gemini. Gemini ha sostituito Bard, precedentemente noto come il nemico di ChatGpt. Questa misura drastica è stata adottata in seguito a una serie di errori storici che Gemini commetteva producendo immagini su richiesta degli utenti.
Tuttavia, cosa è successo concretamente? Un paio di giorni fa, un utente ha condiviso su X, che è il vecchio Twitter, l’errore di Gemini rispondendo alla sua richiesta di «generare un’immagine di un soldato tedesco del 1943». L’IA ha proposto quattro immagini di soldati, uno bianco, uno nero e due sono donne asiatiche. Queste immagini, ovviamente, errate in modo comico, hanno sollevato scherno e derisione, particolarmente da parte di coloro che si oppongono al cosiddetto «blackwashing» (in cui un attore di colore interpreta il ruolo di un personaggio storico di un’altra etnia) o al «genderflipping» (quando il sesso di un personaggio è cambiato in un adattamento o reboot). Il principale argomento di questi critici è che le intelligenze artificiali sono eccessivamente «woke».
Oltre ai soldati nazisti, in questi giorni su internet si parla anche dei Padri fondatori degli USA di colore e della risposta di Gemini alla richiesta di creare degli esempi di ‘senatori degli Stati Uniti del 1800’, mostrando dei volti di donne nere e indigene. Ciò è accaduto nonostante la prima senatrice donna sia stata eletta solo nel 1922. In sintesi, la probabile volontà di Google di promuovere la diversità nei dati di addestramento dell’IA ha portato a queste grottesche inesattezze storiche.
Google stessa ha dichiarato: “Siamo consapevoli che Gemini ha mostrato inesattezze in alcune rappresentazioni storiche durante la generazione di immagini”, annunciando successivamente un’immediata sospensione della funzione: “I contesti storici sono pieni di sfumature e flessibilità, quindi ci stiamo adeguando a questa complessità”, ha dichiarato Jack Krawczyk, Senior Director of Product di Gemini. Google aveva iniziato a offrire la generazione di immagini attraverso i vari modelli di Gemini AI solo all’inizio di questo mese.
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