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Paragone: “Serve uno stato che batta moneta”

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Paragone: “Serve uno stato che batta moneta”

Gianluigi Paragone, senatore del Gruppo Misto, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, per parlare dell’emergenza coronavirus: “Non credo che quando l’emergenza sarà finita ne uscirà un Paese migliore. Ognuno dovrà ripartire dalle macerie del proprio che sarà crollato. L’inganno della modernità è far finta di vivere il senso comune. Viviamo una comunità virtuale perché abbiamo dimenticato quella che era la comunità reale. Affronteremo un’emergenza economica, bilanci familiari in dissesto e scopriremo molte cose. Abbiamo creduto tutti alla storia degli sprechi nella sanità ora ci accorgiamo che la programmazione era sbagliata. Che la sanità pubblica deve essere composta di gente in esubero. Lo Stato deve andare a debito perché deve essere pronto all’imprevedibile.

Ora gli ospedali sono chiamati aziende ospedaliere. Portare l’acqua o la luce in un paese di montagna spetta allo Stato ed è un compito che va in rosso. Sulla sanità deve essere uguale. Ora che si teme per la propria vita tutti vogliono più medici. L’unico a non vedere i tagli che ci sono stati è Marattin. Pagheremo un prezzo superiore rispetto ai tagli fatti. Ora cerchiamo quelli che sono andati in pensione, i giovani non ancora laureati. Se allo Stato non è consentito di fare lo Stato ecco che lo Stato è ammaccato. La sfida sarà tra lo Stato e il metaStato (lo Stato multinazionale), in mezzo non si può stare, bisogna scegliere. Perché oggi non si mette l’esercito a presidio delle stazioni per impedire l’esodo da nord e sud. Il fanciullo immaturo che è in noi tende ad andare verso i suoi cari ma ci vuole qualcuno più forte che ti prenda a calci nel culo e ti dica che non puoi. Questo può farlo solo lo Stato. Abbiamo bisogno di uno Stato che batta moneta.

Tutti capiranno che l’Euro sta all’economia come il digitale terrestre sta all’innovazione tecnologica. L’Euro è una non-moneta. Gualtieri non ha capito cosa accadrà fra tre mesi. Non ci sarà più tutta la pazienza che c’è oggi. Se lo Stato si presenta con le sue scartoffie e la sua burocrazia impedendo alla gente di ripartire la gente si ribellerà. Quanto detto da Lagarde dovrebbe bastare a far capire che l’UE è la più grande truffa politica e ideologica attualmente in corso. Lagarde è inadeguata, una dilettante e Gualtieri è riuscito a fare il lecchino dello Stato nonostante Mattarella l’avesse criticata. Il M5S quando si è presentato alle elezioni aveva un programma chiaro ma non me ne frega più nulla di fare polemiche. Qualcuno mi dice: unisci le voci in dissenso verso l’Europa e provate a costruire un consenso. Questo farò. L’ho fatto prima in tv, lo faccio ora in politica in solitudine. Poi vediamo se sarà possibile creare qualcosa da presentare ai cittadini”.

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