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RECENSIONE Film Storia Di Un Matrimonio a cura di Tommaso Bucciarelli

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RECENSIONE Film Storia Di Un Matrimonio a cura di Tommaso Bucciarelli

RECENSIONE Film Storia Di Un Matrimonio

RECENSIONE Film Storia Di Un Matrimonio – Tommaso Bucciarelli ha recensito questo bellissimo film sentimentale che vi lascerà a bocca aperta

Dal titolo ironico, avevo immaginato una commedia legata a valori sacri, quelli dell’unione e senza vincoli della convivenza resa ufficiale, ma in effetti nelle burocrazie che t’arrovellano, c’è poco da ridere in questa Storia Di Un Matrimonio.

Scritta e diretta da Noah Baumbach, è una commedia sentimentale drammatica della durata di 136 minuti, con attori di rilievo fra i quali i protagonisti Scarlett Johansson (Nicole Barber) e Adam Driver (Charlie Barber), la premiata con Oscar come Migliore attrice non protagonista Laura Dern (Nora Fanshaw), ed un ruolo ben interpretato da Ray Liotta (Jay Marotta).

Il film inizia dalle vocalità con immagini di ricordo nella schermata, nei quali dapprima Charlie parla dei punti della moglie dei quali si è innamorato, seguito dalla lista con lo stesso scopo di lei, Nicole, una coppia sposata benestante.

In realtà non li stanno esponendo verbalmente, ma sono scritti sui due fogli che hanno mentre sono da un terapista di coppia che glieli ha chiesti, e quando viene chiesto a lei di leggerlo, Nicole non vuole, non se la sente, mentre Charlie si propone per farlo lui, ma Nicole infastidita esce.

Alla donna, attrice, viene offerto un ruolo nel pilot di una nuova serie a Los Angeles, mentre Charlie è già un famoso regista teatrale, e decide di rimanere a New York per la sua attività.

Quando lui va dalla famiglia, Nicole ed il loro figlio, a Los Angeles, trova i documenti del divorzio proposti da lei. Erano già su quella strada, e si erano accordati sul non consultare avvocati, eppure Nicole aveva già deciso di affidarsi a Nora, l’avvocato che suggerisce anche a Charlie di trovarne uno.

Charlie, tipo molto riflessivo, pensa a lungo sulla strada da intraprendere, e si presenta dall’avvocato freddo e distaccato Jay, che gli illustra la situazione definendo implacabili le decisioni da prendere e illustrandogli le salate spese che dovrà intraprendere.

Charlie ascolta e diffida da questi atteggiamenti burocratici e legati a immense spese; ha tra l’altro il desiderio di investire i suoi risparmi in un progetto teatrale in piedi da tempo, oltre a voler avere la certezza di poter far crescere agiato il loro figlio.

Gl scontri appaiono solo burocratici, ma le emozioni che ne suscitano feriscono entrambi i coniugi, e la prossima mossa da fare è sempre consigliata, ma…

Ho visto l’inizio, e m’ha presentato il passato.

In quell’inizio si evidenzia un litigio senza motivazioni concrete, se non un atto emozionale. Un punto esclamativo che poi diviene tre punti di sospensione, sino ad arrivare a quello interrogativo.

Questo film, dolce nel distacco che ci si domanda sempre se entrerà in atto in maniera totale, ti lascia sempre con l’ipotesi di quali siano le totali motivazioni di incrinatura.

I due attori Johansson e Driver, rendono pienamente la stranezza delle liti sottovoce, calcate per lo più da lei, riflettute da lui. E l’Oscar vinto dalla Dern lo trovo meritato, in quanto il suo ruolo e quello del trasformismo degli attaccati ai soldi che non sentono null’altro che gioia mascherata e rabbia espressa in forma totale, disseminata talvolta da quei sorrisi che permangono l’arma più potente al mondo.

Una produzione Netflix che, come hai letto, ha permesso di vincere l’Oscar a Laura Dern, e la candidatura come miglior protagonista sia a Driver che alla Johansson, sennonché quella a Moglior film, Miglior sceneggiatura e Miglior colonna sonora.

Ti consiglio di vederlo.

Una cosa fondamentale in un rapporto, è quella di impegnarsi a distogliere il troppo fare nelle fasi lavorative, riuscendo ad equilibrare l’importanza sentimentale con quella della voglia di crescere agli occhi propri e degli altri.

Nel sentimento che è la base della vita, s’annidano problemi che lo rendono difficilmente stabile, in molti casi addirittura involuto, ma la realtà è che seppur indesiderato, lo cerchiamo sempre tutti.

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