Cinema
RECENSIONE Serie anime Tv Beastars a cura di Tommaso Bucciarelli
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RECENSIONE Serie anime Tv Beastars – Sulla piattaforma Netflix è arrivata da poco e Tommaso Bucciarelli vi aiuterà a scoprirla grazie alla sua recensione
RECENSIONE Serie anime Tv Beastars
La mia voglia è quella di sentirmi nuovamente un adolescente che vede tutto possibile, poi pensandoci ho scoperto che sono già così: Beastars.
Nuova serie anime TV del 2020 in Italia, ripresa dall’omonimo manga di Paru Itagaki premiato e uscito a settembre del 2016, che ha per regista Shin’ichi Matsumi, con puntate da 23 minuti l’una, ambientata in un mondo popolato da antropomorfi, quindi animali umanizzati, civilizzati.
I personaggi principali sono Legoshi, il lupo grigio, Louis, il cervo rosso, Haru, la coniglia nana e Juno, lupa grigia.
In una scuola il 17enne lupo grigio Legoshi, di notte vedendo la coniglia nana Haru passeggiare in solitaria, non regge all’istinto di saltarle addosso alle spalle e imprigionarla con l’intenzione di sbranarla. Tra carnivori ed erbivori che convivono c’è la legge di non farsi del male, ma lui sente il desiderio di morderla. La imprigiona per qualche momento, poi da lontano viene chiamato da un suo compagno di classe, si distrae e Haru riesce a fuggire.
Tem l’alpaca, viene brutalmente ucciso e divorato nella notte, e i rapporti tra erbivori e carnivori hanno una scossa aumentando il disagio tra gli studenti.
Legoshi è un lupo indeciso su quello che fare della propria vita: seguire l’istinto o continuare a recitare come i tanti suoi carnivori compagni di scuola, nella quale è al secondo anno.
Il lupo fa il tecnico delle luci nella compagnia teatrale della scuola guidata da Louis, un cervo rosso studente del terzo anno, che è affascinante per tutte le compagne ed ha un carattere orgoglioso e determinato, crede parecchio in se stesso.
Un pomeriggio Legoshi incontra di nuovo Haru del terzo anno, ma lei non può sapere che fosse stato lui ad averle fatto quell’agguato perché era notte e al buio, afferrata alle spalle, non era riuscita a vedere chi fosse. Camminando lui la fa inavvertitamente entrare in uno stabile chiuso, e lei, una coniglia vogliosa, si convince che lui la voglia sessualmente, si spoglia e gli dice di non averlo mai fatto con un carnivoro, ma si avvicina a lui e gli sbottona i pantaloni, ma la parte timida di Legoshi la copre e fugge via senza farci nulla.
Proseguendo nella visione delle puntate si conosceranno anche Juno, una lupa grigia al primo anno che verrà salvata da Legoshi dal bullismo di due carnivori, e dal primo incontro lei inizierà a nutrire un grande interesse per lui, e Gouhin, un panda gigante, uno pisologo che cattura e riabilita i carnivori che non rispettano le regole.
Legoshi inizia a pensare di essere attratto da Haru, e a lei spesso capita che finisca al letto con Louis, che si accorge del probabile interesse del lupo.
Volevo vivere una parte della generazione adolescente di questa generazione, e per questo motivo ho voluto vedere questa serie anime.
In realtà, tra le serie che ho già visto ce ne era già un accenno, ma in questa sono stato colpito dal messaggio introspettivo legato ai pensieri parlanti dei personaggi protagonisti.
Uno tra i tanti, ha un legame al non citato Mai Dire Mai, il ché mi ha fatto pensare che anch’io e tutti a quell’età immaginiamo di poter far tutto, ma in quel tutto passiamo al controsenso poiché ci neghiamo certe cose asserendoci che non riusciremo mai a fare o ottenere questo e quello.
Si può arrivare a tutto, voglio scrivertelo aggiungendo che tutti noi abbiamo l’ipotetico arco con la freccia, e in lontananza vediamo gli obiettivi, ma ognuno di noi ha il proprio talento legato alla propria passione, e quello che notiamo meglio, meno sfocato perché con i nostri desideri ne completiamo il puzzle, anche se è lontano, se non lanci la freccia e non ci provi più di una volta, non potrai sapere se vuoi colpirlo, non puoi arrivarci solo se non tenti.
Un altro dei messaggi che credo sia fondamentale in questo anime disegnato benissimo, è che risulta difficile a tutti capire se si sta arrivando a qualcosa per amore o per istinto, utilizzando quindi le persone che affasciniamo per il solo nostro piacere, e questa, ti aggiungo, è una cosa che non passa con gli anni, ma è una domanda interiore che rimane e persevera anche nelle persone più carismatiche e sicure di se stesse.
Ultimi dettagli sono che la scelta degli animali nei vari ruoli mi risulta indovinata, e quella scena nella quale in una delle prime puntate si vede una coniglia semi nuda, incentiva la visione per la curiosità di tutti.
L’eccellente Mai Dire Mai io lo vedo valido, ma più difficilmente comprensibile, nel dire Sempre Mai Sempre, cancellando sia il Mai che il Sempre.
Chiediti Sempre se stai utilizzando l’istinto, Mai se stai provando l’amore.
Cinema
David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”
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Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello, su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.
Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.
Cinema
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
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È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.
Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.
Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.
Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.
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