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Al Bambino Gesù primi trapianti d’organo durante l’emergenza Coronavirus

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Al Bambino Gesù primi trapianti d’organo durante l’emergenza Coronavirus

L’emergenza Coronavirus non ferma gli interventi salvavita. Il 2 aprile all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è stato effettuato un trapianto di fegato su una bimba di 2 anni, mentre il 3 aprile un trapianto di cuore ha ridato speranza alla famiglia di una bambina di 10. Si tratta dei primi due trapianti di organi solidi eseguiti in ospedale dall’inizio della fase acuta dell’emergenza coronavirus, che ha fatto registrare un rallentamento degli interventi nel mese di marzo rispetto allo stesso mese del 2019 (sono invece aumentati i trapianti di midollo). Entrambe le bambine si trovano ora nel reparto di rianimazione in buone condizioni. Nella tarda serata di mercoledì 1 aprile, un’equipe del Bambino Gesù è intervenuta per procedere all’espianto del fegato da un donatore deceduto. L’intervento di trapianto, eseguito dall’equipe del dott. Marco Spada, responsabile della struttura complessa di Chirurgia epato-bilio-pancreatica, nell’ambito del Dipartimento chirurgico, è iniziato alle ore 10.00 del 2 aprile nella sede del Gianicolo del nosocomio ed è terminato alle 18.00. Si è trattato di un ritrapianto: la bambina era stata sottoposta a un primo trapianto lo scorso anno all’estero, ma la funzione del primo fegato trapiantato è stata compromessa da episodi di rigetto. Nelle prime ore del mattino del 3 aprile, invece, sempre nella sede del Gianicolo, è iniziato l’intervento di trapianto cardiaco eseguito dai cardiochirurghi del Dipartimento medico-chirurgico di cardiologia pediatrica che si è concluso intorno alle 16.00. Un’equipe del medesimo Dipartimento aveva proceduto anche all’espianto del cuore del donatore. La bambina che ha ricevuto il cuore era in attesa di trapianto da 5 anni ed era stata sottoposta in precedenza ad altri due interventi chirurgici a causa di una grave anomalia cardiaca congenita: l’atresia polmonare a setto intatto con displasia della valvola tricuspide. La situazione di emergenza sanitaria che sta coinvolgendo l’intera nazione ha richiesto ulteriori accorgimenti. Alla luce della pandemia da Covid -19 sono state applicate tutte le procedure definite per la verifica della negatività dei donatori e per la sicurezza dei destinatati e degli operatori sanitari.

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Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura

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Ricciardi: “La Commissione Covid è per mettere sotto accusa Conte”

Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.

Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.

Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.

Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.

Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.

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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”

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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”

Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni

Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.

Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.

Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.

Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.

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