Politica
CORONAVIRUS Conte: “400 miliardi alle imprese immediatamente”
CORONAVIRUS Conte: “Con il decreto diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese. 200 per il mercato interno e 200 per l’export. È una potenza di fuoco”.
Il premier Giuseppe Conte annuncia il Decreto Liquidità: “Sono previste garanzie al 100% dello Stato sui prestiti ad autonomi e imprese. La percentuale scende al 90% e all’80% a seconda della grandezza della società. Abbiamo anche deliberato la sospensione di vari pagamenti fiscali, contributi e ritenute per i mesi di aprile e maggio. Inoltre potenziato il golden power. Uno strumento molto efficace per tutelare le imprese che svolgono una qualche attività di rilievo strategico. In questo modo potremo controllare operazioni societarie e scalate ostili nei settori tradizionali come acqua, assicurativo, creditizio, finanziario, salute, sicurezza. Questo ci permetterà di intervenire dovessero avvenire acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’interno dell’Ue. Ma anche lo stop di due mesi al versamento delle ritenute d’acconto”.
Il premier ha dichiarato inoltre: “Stiamo lavorando anche a provvedimenti di ampia prospettiva per un massiccio intervento a difesa delle fasce di popolazione più a rischio. Ad aprile sarà varato un provvedimento con strumenti volti a sostenere famiglie e categorie in difficoltà. Questa emergenza non è solo sanitaria ma anche economica e sociale. Ci auguriamo che Pasqua possa essere il momento in cui la curva epidemica sia sotto controllo o discendente consentendoci di programmare la fase successiva. Quella dove cercheremo di proiettarci verso una rinascita, una nuova primavera, predisponendo misure per ripartire con forza, recuperare il terreno perduto e reagire nel migliore dei modi”.
Sulla eventuale fine della quarantena: “Non possiamo dare una data certa. Attendiamo il comitato scientifico. Seguiremo insieme la curva epidemiologica e valuteremo. Saremmo felici se potessimo allentare le misure ma fissare una data oggi significa anticipare qualcosa senza senso. Dovremo fare sacrifici ancora per un po’, poi successivamente bisognerà mantenere certi protocolli di sicurezza a lungo”. Alla domanda di un giornalista il premier ha ribadito anche la sua posizione in Europa: “Abbiamo detto no al MES, non è lo strumento adeguato. Sì invece agli Eurobond, questa è la nostra posizione”.
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