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FOCUS – Lo sport ci aiuta, non molliamo e torneremo a correre

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FOCUS – Lo sport ci aiuta, non molliamo e torneremo a correre

FOCUS – Lo sport ci aiuta, appena il virus terminerà o si potrà avere più libertà, torneremo a correre nella vita e nello sport – Lo psicologo dello sport Matteo Simone racconta come fare in questi giorni per vivere al meglio l’attività sportiva

Cerchiamo di risollevare le sorti della nostra nazione

Matteo SIMONE

http://www.psicologiadellosport.net

Stiamo vivendo un periodo lungo di calamità prolungata che comporta per ognuno difficoltà a focalizzarsi su sé stesso, sui propri cari, sul momento presente, su una minima progettualità futura. Tutto ciò che avevamo costruito ora è traballante, ci sembra che ci è cascato addosso un grande macigno e non riusciamo a sollevarlo.

In questi casi molti reagiscono in diversi modi, c’è chi aiuta, chi si dispera, chi si rassegna, chi accetta, ognuno ha le proprie modalità di reagire, aiutare o chiedere aiuto. Insieme siamo una comunità che cerca di risollevare le sorti della propria nazione a iniziare da sé stessi, dai propri familiari, amici, colleghi, vicini.

In questi casi ci si può documentare su cosa è meglio fare per evitare il peggio, per acquistare più fiducia in sé stessi e negli altri, per essere più speranzosi, per spostare obiettivi e sogni più in là, per capire come sopravvivere. Importante è comunque parlarne con qualcuno di fiducia, esprimere dubbi, dolore, sofferenza a qualcuno che può comprendere, consigliare, aiutare, elaborare, indirizzare.

Dico tutto questo stimolato da un caro amico che mi ha posto il seguente quesito:

Caro Dottore, in questi giorni molto particolari apprezzo moltissimo il Tuo ‘Non Mollate’ con i post su FB chiamati non a caso ‘torneremo a correre’. Però una questione mi turba ed è quello dei suicidi. Nel modo del podismo in una settimana sono successi già due casi (uno dei due era un mio amico) e mi chiedo se possa esserci una correlazione tra quello che stiamo vivendo in questi giorni (una vita coattivamente vissuta in casa senza poterci muovere così come piace tanto a noi podisti) e questi casi drammatici. Un Tuo parere sarebbe cosa molto gradita. Un abbraccio fortissimo, sperando di rivederci presto. Buone cose Dottore.”

È un grande problema non solo per i podisti ma per tanti che alla lunga non reggono questa specie di terremoto quotidiano che sembra non aver termine, questo a causa anche dei pochi strumenti a disposizione per riportare le persone a riorientarsi e riadattarsi a questa nuova vita che non è più come quella di prima dove c’erano tante certezze organizzato a puntino.

Questa insofferenza mi arriva anche direttamente da alcuni podisti, per i quali la corsa è vita, non considerano un male continuare a correre, mi chiedono se fanno bene a correre in casa perché sentono di impazzire, mi dicono che hanno scoperto la corsa per sentirsi vivi e ora manca quella libertà.

Siamo tutti coinvolti, milioni di persone e sui grandi numeri molti non reggono lo stress, il dolore, la privazione, la costrizione, la mancanza di libertà. Per far fronte alla difficoltà di tante persone, si stanno attivando in tutte le regioni numeri di ascolto psicologico.

Comunque dobbiamo seminare bene, dare l’esempio, interessarci all’altro, io a tanti sto chiedendo via telefono fisso, cellulare, whatsapp, messenger una semplice domanda: “Come stai tu e la tua famiglia?” È un inizio per interessarsi e mostrare interesse verso l’altro. Molti si sentono soli, hanno bisogno di essere in connessione. Bisogna essere empatici, mettersi nei panni di chi sta morendo e tutti i famigliari che soffrono in silenzio.

A volte qualcosa di più grande di noi, di incontrollabile, ci mette in ginocchio, ci fa cascare, ci abbatte, mette alla prova noi stessi e si ha bisogno di accettare da una parte e reagire dall’altra attraverso diversi processi che comprendono prima di tutto la consapevolezza della propria situazione e poi con l’aiuto di qualcuno che sostiene e supporta e con l’aiuto di se stessi bisogna continuare ad avanzare nel tempo con le risorse residue del momento per cercare di rimodulare propri obiettivi e proprie direzioni, cercando il meglio per sé e i propri cari.

Importante soprattutto nei casi di difficoltà avere una rete di riferimento che si preoccupa, si occupa, che sostenga e supporta la persona in difficoltà con pazienza e disponibilità per procurare sollievo e aiutare nel processo di guarigione o autonomia.

Non si è mai pronti a cambiamenti di vita drastici e improvvisi. L’impatto di un evento considerato imprevedibile, devastante, stressante comporta sensazioni intense e insolite, forti emozioni, comportamenti non abituali. Si rimane sorpresi e impotenti davanti all’imprevisto e inimmaginabile che crea danni, lutti, dolore, perdite enormi.

La vita va avanti, perché la vita è resiliente, sa come svincolarsi dai mille problemi, sa come rimanere sempre a galla nonostante tutto. Ora tocca a noi prendere in mano le redini, decidere momento per momento cosa è meglio per noi.

Interessanti le parole del Presidente FITri Luigi Bianchi, del 09 marzo 2020 Prot. n° 309 indirizzata A tutte le ASD/SSD affiliate, Ai CCRR FITri, Ai Delegati regionali e provinciali FITri. Soprattutto nella parte finale:

“… voglio esortarvi a non mollare in questo momento di difficoltà collettiva. Non è una frase fatta dire che dalle crisi possano nascere nuove opportunità. Continuate a fare allenare i ragazzi, magari con modalità innovative, fuori dagli schemi, anche individualmente, se necessario ciascuno presso la propria abitazione, ove non fosse possibile rispettare i dettami del Decreto, ma non molliamo. Confido nella capacità e nelle competenze dei tecnici delle società che riusciranno ad escogitare sistemi alternativi, ma comunque molto efficaci, per proseguire in maniera produttiva i programmi di allenamento e sono certo che, quando riusciremo a riprendere l’attività a pieno regime, sarete tutti pronti”.

L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire fiducia e relazioni, ricostruire sé stessi, la propria attività. L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di incrementare fiducia e pazienza in attesa di ritornare gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in sospeso, di prendersi cura di sé.

Nel mio libro “Sviluppare la resilienza. Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport”, Sergio Mazzei, Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work dichiara che:

Evidentemente il senso della resilienza in buona sostanza equivale all’avere coraggio, all’insistere nel raggiungere il proprio scopo e dunque al non sottrarsi alla propria esperienza, qualunque essa sia, al non censurare o negare la propria verità, allo stare con il proprio dolore e impedimento, al tener duro anche se le circostanze sembrano insostenibili.”

Bisogna comunque andare avanti fiduciosi, speranzosi con forza e coraggio mettendo da parte altro e focalizzandosi per la risoluzione del problema contingente non facile ma neanche impossibile, insieme si può, anzi si deve soprattutto per i più piccoli.

È importante avere piani e programmi per portare a compimento propri sogni così come è importante essere sempre pronti a rimodulare propri sogni per circostanze impreviste e inaspettate come quelle che stiamo vivendo in questo particolare momento, ma si tratta solo di rimodulare mete, traguardi e sogni per riprenderli più in là con più serenità.

Di seguito riporto un interessante punto di vista tratto dal libro “Arrendersi mai, come trovare la carica per affrontare positivamente la vita Se non sarà sereno si rasserenerà”, di Luis Rojas Marcos, Sperling & Kupfer Editori:

“L’ottimismo spinge a ricercare un lato positivo perfino nelle avversità, contribuisce a ridurre l’impatto delle disgrazie, alimenta la sensazione di poter controllare la propria esistenza, aiuta a conservare una discreta autostima e mette al riparo da sentimenti di impotenza e sconforto… L’ottimismo trasforma i desideri in sfide e confida nella propria capacità di superare gli ostacoli che si frapporranno al suo cammino. È una forma concreta di speranza che alimenta la sicurezza in sé stessi… Nel 1986, Bandura battezzò come ‘autoefficacia’ la convinzione di possedere le capacità indispensabili per compiere le azioni utili a raggiungere il traguardo prefisso… Nutrire un atteggiamento incline alla speranza serve in larga misura a sdrammatizzare le avversità, senza per questo misconoscerne la gravità, e sollecita a non gettare la spugna”.

Passa tutto se siamo fiduciosi, collaborativi, pazienti, se siamo comunque connessi, se siamo sensibili, tolleranti. Possiamo e dobbiamo farcela sviluppando resilienza per cercare di uscire più forti e determinati. Passa tutto e si affronta tutto come i muri di tante maratone e ultramaratone sempre con il sorriso.

Interessante la dichiarazione in diretta video del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di cui riporto alcune parole:

Vi ringrazio perché so che state cambiando le abitudini di vita, state compiendo dei sacrifici, so che non è facile, ma sappiate che con questa vostre rinunce – piccole o grandi – stanno offrendo grande contributo prezioso al Paese… E voglio dirvi un’ultima cosa: se saremo tutti a rispettare queste regole, usciremo più in fretta da questa emergenza. Il Paese ha bisogno della responsabilità di ciascuno di noi, della responsabilità di 60 milioni di italiani che quotidianamente compiono piccoli grandi sacrifici. Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore, per correre più veloci domani. Tutti insieme ce la faremo“.

Non viviamo lo stare a casa ora come una costrizione ma come un’opportunità, una scelta consapevole e condivisa, approfittiamo per ricaricarci, per inventarci qualcosa che poi servirà anche dopo, facciamo uscire chi è in prima linea.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha diffuso un vademecum intitolato “Gestire lo stress durante l’epidemia di Coronavirus”.

https://www.ismett.edu/wp-content/uploads/2020/02/Gestire-lo-stress-durante-lepidemia-di-Coronavirus.pdf

Per far fronte alle possibili domande della popolazione in merito agli aspetti psicologici dell’emergenza Covid-19, l’Ordine degli Psicologi della Liguria, in collaborazione con il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordina di Malta (CISOM), Croce Rossa, Emdr e Sipem, abbiamo attivato un servizio di ascolto psicologico telefonico rivolto alla popolazione e attivo 7/7 giorni nelle fasce orarie: 9-12, 14-17, 20-22. Il servizio è attivo dal giorno 19/03/2020.

https://www.ordinepsicologi-liguria.it/wp-content/uploads/2020/03/Locandina_covid-19.png

In Lombardia è attivo il servizio PRONTO PSY – Covid.19 organizzato dall’associazione SIPEM SoS Federazione – Società Italiana Psicologia dell’Emergenza (che fa parte dell’elenco nazionale delle strutture operative della Protezione Civile): si tratta di un servizio GRATUITO di supporto psicologico TELEFONICO offerto da SIPEM SoS – Lombardia (Associazione di volontariato di Psicologia dell’Emergenza). Si rivolge principalmente ai cittadini che si trovano in isolamento o quarantena domiciliare a seguito dell’emergenza Coronavirus. Per accedere al servizio è necessario innanzitutto inviare una mail all’indirizzo sipemsoslombardia@gmail.com fornendo il proprio recapito telefonico o telefonando al numero telefonico indicato in modo da lasciare un recapito telefonico. Nelle 48 ore successive all’invio della mail uno psicologo volontario della Sipem SoS – Lombardia ricontatterà il cittadino per fissare un colloquio telefonico (anche via whatsapp o skype).

https://www.opl.it/notizia/06-03-2020-Aggiornamenti-dall-OPL-sull-emergenza-COVID-19

L’Ordine degli Psicologi della regione Puglia ha attivato una task force per intervenire in merito a richieste di aiuto relative a condizioni psicologiche di ansia, angoscia, paura del contagio e fragilità emotive. Le referenti, da contattare anche per coordinare gli psicologi disponibili, di tutte le province, ad intervenire, sono le consigliere dell’Ordine: Dott.ssa Anna Palumbo tel. 3334698723 Dott.ssa Laura Corvaglia tel. 3471108358.

https://www.psicologipuglia.it/news/r/avviso-coronavirus/1483.htm

Gli psicologi possono intervenire dove c’è trauma e tragedia per contenere ed elaborare dolore, sofferenza, panico, disperazione, per accompagnare vittime e familiari per indirizzarli ad accettare e affrontare l’onda del cambiamento imposta della routine giornaliera in attesa di poter gradualmente ritornare alla quotidianità quando sarà possibile.

Di seguito alcune informazioni utili, a cura degli psicologi dell’emergenza CISOM, che possono aiutarci ad evitare due errori possibili: sopravvalutare o sottovalutare (negare) il problema.

https://www.cisom.org/news-2/covid-19-reazioni-psicologiche-e-vademecum-per-bambini/

Risorse gratuite per la tua quarantena

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Segnalo di seguito i miei ibri pubblicati con Prospettiva Editrice.

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(Alberto Merex Mereghetti e Matteo Simone)

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Questo testo nasce dall’idea di due persone di cui Alberto Mereghetti, atleta di corsa di lunghe distanze e triatleta e Matteo Simone, psicologo dello sport, scrittore e runner.

Triathlon e ironman. La psicologia del triatleta

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Gli atleti vanno alla ricerca di sensazioni positive e di benessere, ed alla ricerca della sfida, per verificare quanto si è capaci a perpetrare uno sforzo nel tempo.

Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti

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Raggiungere traguardi importanti diventa il coronamento di un sogno, il raggiungimento di un obiettivo ambito, la ricompensa di tanti sforzi e tanta fatica per ottenere qualcosa che si desidera con determinazione, tenacia, passione e con l’aiuto di qualcuno che sostiene.

Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta. Prospettiva editrice, Civitavecchia, 2017.

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Ultramaratoneti e gare estreme, Prospettiva editrice, Civitavecchia, 2016.

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Chi sono gli ultramaratoneti? Cosa motiva questi atleti? Quali meccanismi psicologici consentono loro di affrontare gare estreme? Cosa li spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?

Il testo consente di calarsi nella realtà degli ultramaratoneti, grazie all’esperienza diretta dell’autore ed al contributo di centinaia di atleti intervistati che hanno condiviso le loro esperienze di gara. Vi sono i racconti di amanti della corsa e di atleti professionisti. In primo piano è il vissuto esperienziale degli atleti, le loro problematiche, le loro convinzioni, le loro paure, le loro esperienze di vita e i loro successi. Un libro affascinante che riporta le motivazioni di queste persone, che tratteggia le loro strutture caratteriali. Un testo che permette di avvicinarsi a questo tipo di discipline considerate estreme e impossibili.

Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 – 21163@tiscali.it

Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

Sito web: www.psicologiadellosport.net

Blog: http://ilsentieroalternativo.blogspot.it/

Libri: http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

Calcio

La Lazio presenta il nuovo tecnico Marco Baroni. Le sue dichiarazioni in conferenza

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La Lazio presenta il nuovo tecnico Marco Baroni. Le sue dichiarazioni in conferenza

Conferenza di Presentazione: La Lazio Introduce Marco Baroni

La Lazio ha presentato il suo nuovo allenatore, Marco Baroni. Ecco le parole del tecnico biancoceleste e del presidente, Claudio Lotito, in conferenza stampa.

Le Parole di Marco Baroni nella Conferenza di Presentazione

Queste le dichiarazioni fatte da Marco Baroni in conferenza presso la sala stampa del centro sportivo di Formello: “Noi da subito, anzi, da ieri dobbiamo lavorare. Eredito una squadra che ha cultura del lavoro, dovremo intensificare una cosa che ho sempre portato nelle mie squadre, cioè l’aspetto valoriale che fa la differenza nelle piccole e grandi cose. Si ricongiunge allo spirito laziale, questo serve da subito. Nel calcio non c’è tempo, immediatamente dobbiamo lavorare sulla dedizione, la passione, l’essere attaccati al lavoro. Quando una squadra va sul campo e dimostra a chi la osserva queste componenti, di corsa e qualità nel lavoro, il pezzo più importante è stato fatto”.

Sull’Arrivo alla Lazio

“Quando è arrivata la chiamata sono stato felice, è il momento più alto della mia carriera. C’è voglia e consapevolezza da parte mia e dello staff. Sono uno che ama le sfide, voglio trasferirlo alla squadra. Non dobbiamo avere paura, dobbiamo avere dentro la voglia di sfida, la squadra non deve giocare per se stessa, ma per i tifosi. Lo devono vedere, si deve percepire, è uno scambio che deve avvenire in campo. Col mio staff lavoreremo su questo”.

Su Cosa si Porta Dietro da Verona

“A livello calcistico e da allenatore ho avuto un principio: se non vinco, imparo. L’esperienza è stata bellissima, ci sono tanti modi per affrontare le difficoltà, possono esserci opportunità dietro. Il momento più difficile è stato quello più bello. Ci portiamo dietro un vissuto, ma qui è diverso, qui c’è qualità. Abbiamo perso dei giocatori importanti, che hanno fatto la storia, con più di 300 partite. Abbiamo preso ragazzi giovani, devono partire da lì con voglia, coraggio, compattezza ed equilibrio. Voglio che la squadra faccia un calcio che trasmetta emozioni, è il primo punto”.

Sul Mercato della Lazio

“Non guardo mai quello che manca, ma quello che ho. Sono arrivati giocatori giovani, mi ha fatto piacere che il presidente abbia detto certe cose, c’è un processo di ringiovanimento che si adatta al calcio che vogliamo proporre. Io metto sempre il calciatore al centro del progetto, noi dobbiamo prendere l’atleta e portarlo a ottimizzare le sue prestazioni. Il collettivo è fondamentale, il valore di ogni singolo non fa mai quello del collettivo”.

Sul Modulo

“Sicuramente l’impianto sarà di una difesa a quattro con doppio esterno, all’interno di questo ci saranno delle possibili variabili. Da lì però non ci spostiamo, poi è chiaro che questo sia solo l’impianto, poi c’è la parte più importante con la squadra che deve avere compattezza, equilibrio e ferocia. Bisogna andare a prendere gli avversari, a me piace un calcio dinamico e di ritmo”.

Sugli Obiettivi della Lazio

“È chiaro che parto sempre dalla squadra e dal lavoro per creare un obiettivo, l’obiettivo è quello di migliorare sicuramente il campionato dello scorso anno, abbiamo 47 partite, l’obiettivo primario è quello di farne molte di più. Giocheremo più di 5000 minuti, servirà tutto l’organico, ogni giocatore deve giocare qualsiasi minuto al proprio massimo”.

Sui Giocatori Rimasti alla Lazio

“Possono dare tantissimo, non parliamo di senatori. Ho parlato di cultura, questa squadra ha cultura. L’integrazione tra i nuovi sarà fondamentale, ma la cosa primaria è la presenza di giocatori importanti, li ho salutati oggi, ho visto gente vogliosa. A me questo interessa, interessa portare in campo un clima di fiducia e di gioia nel lavoro. Queste sono le cose più importanti, quando ti alleni forte hai il senso del lavoro e del sacrificio, si gioca come ci si allena. Questa è la sfida con la squadra”.

Sull’Elogio di Gasperini

“Mi riconduco alle parole di Gasperini che mi hanno fatto piacere, ma rimaniamo sul senso delle sue parole. Spesso un allenatore viene valutato per un trofeo, ma vince un allenatore e ci sono allenatori che vincono nel loro obiettivo che può essere una salvezza. Questo era il messaggio, poi mi fa piacere perché c’è stima reciproca ma non penso fosse riferito solo al mio nome ma agli allenatori che insieme allo staff, ai giocatori e ai tifosi raggiungono questo obiettivo”.

Su Dele-Bashiru

“Perdonatemi, non vorrei parlare dei singoli giocatori. Abbiamo scelto e valutato dei giocatori per le loro qualità e devo farli entrare nei nostri schemi grazie al lavoro anche dello staff, poi si mette sempre il giocatore al centro. Ci deve essere subito una grande conoscenza per cercare di far esprimere al meglio il singolo giocatore”.

Sul Suo Metodo

“Io non guardo mai indietro, guarda sempre avanti. Di dietro mi porto le esperienze, ciò che è fatto ieri però è già passato. La mia attenzione è rivolta all’oggi, il mio primo e unico pensiero è la Lazio. Poi è chiaro che ognuno si porta dietro un bagaglio esperienziale, ma siamo tutti pronti per questa meravigliosa occasione”.

Sulle Contestazioni della Tifoseria

“Il sentimento è uno dei valori e degli aspetti in cui credo e a cui sono sempre legato. Il nostro sentimento, quello mio e della squadra deve essere legato ai tifosi. Il primo passo deve farlo la squadra con quei componenti di cui ho parlato prima. Se la squadra suda la maglia, si spende e lotta con coraggio, questo è ciò che tutti vogliono vedere. Ecco perché la mia attenzione è rivolta a quello, al lavoro che dovremo fare insieme alla squadra”.

Sulle Dimissioni di Sarri e Tudor

“No, ho grande rispetto per chi ha lavorato qui, principalmente professionale. Sono però momenti e storie diverse, sono convinto della mia scelta, questi problemi non li ho mai avuti e non li avrò neanche quest’anno. Tutti insieme dovremo cercare di lavorare sul coinvolgimento di tutte le componenti, non si raggiungono obiettivi se non siamo tutti insieme e questo è l’aspetto più importante su cui lavoreremo”.

Sull’Inserimento di una Figura per Gestire lo Spogliatoio

“No, io non vedo queste problematiche. Qui c’è un gruppo di lavoro forte, un gruppo di ragazzi che ha voglia. Io ricorderò la fortuna che abbiamo, ricorderò ogni giorno che quello che spendiamo in campo è una fortuna. Quando ci sono tutte le componenti di cui ho parlato prima io non vedo altre problematiche. Questo aspetto non mi mette timore, sono certo di questo”.

Sulle Richieste di Mercato

“Il coinvolgimento è stato totale, dall’inizio. Sono arrivato nel momento giusto quando c’erano da fare delle situazioni le abbiamo analizzate insieme. C’è stato un coinvolgimento totale da parte del presidente e del direttore, sono state fatte delle uscite che ha spiegato il presidente. Noi non mandiamo via nessuno, ma serve quello che ho elencato prima. Dobbiamo avere giocatori che hanno il sentimento, la voglia e la determinazione per affrontare un’annata che vogliamo rendere importante. Ho delle coppie in ogni ruolo e non vedo l’ora di lavorare con i ragazzi”.

Sul Suo Staff

“Il valore del giocatore lo conosciamo, so che è un giocatore bravo che può giocare sull’esterno. Di questa situazione non voglio parlare, non voglio parlare di singoli e di situazioni di mercato. Qui ho portato dei collaboratori, il mio secondo Del Rosso, due preparatori atletici, un collaboratore e due match analyst. Poi abbiamo trovato qua Viotti e Lamberti con cui ho già parlato, due ragazzi giovani cui ho trasmesso la mia energia. Siamo uno staff a porta aperta, chi lavora forte dalla mattina alla sera trova l’ambiente ideale. Chi ha meno voglia ha un problema, ma non è questo il caso”.

Sulla Telefonata con Sarri

“C’è stata una telefonata ma solo di saluti. Con Maurizio c’è stima, quando ero già stato annunciato ci siamo sentiti. Ci siamo incrociati nei campionati di C2, c’è stima professionale e un buon rapporto umano. Anche io ho molta stima del suo lavoro”.

Sulla Lazio di Baroni

“Conosco benissimo la storia della Lazio, io voglio un calcio aggressivo. Ho studiato la squadra e ho guardato quanto fatto lo scorso anno, a me non piace molto attendere e per questo andremo a lavorare con la squadra. Io parto sempre da quello di cui ha bisogno la squadra per fare risultato. Ho in testa un calcio da fare, studiando ogni singolo componente credo si possa mettere in atto”.

Sul Doppio Centravanti e sulla Difesa a Quattro

“A me piace giocare con i due esterni e la difesa a quattro, vi ho dato un impianto. All’interno di questo ci possono essere delle variabili anche a seconda della partita, non sono ingessato in un sistema di gioco. Contro la Lazio con il Verona siamo partiti a 4 ma avevamo delle difficoltà e ci siamo messi a specchio con la difesa a tre. È chiaro che poi vado a leggere la partita, in un calcio dinamico non creo un modello dal quale non si può uscire. Tendenzialmente l’impianto su cui costruire è quello, poi vedremo le varianti”.

Le Parole di Lotito alla Presentazione di Baroni

Queste le parole del presidente della Lazio Claudio Lotito, presente alla conferenza di presentazione del nuovo tecnico biancoceleste Marco Baroni: “Buongiorno a tutti, è l’occasione per fare il punto e confutare cose che non corrispondono alla realtà. Sento cose che non hanno fondamento, la Lazio non sta facendo un ridimensionamento ma una riorganizzazione premiando il merito”.

Sulla Scelta di Baroni

“La scelta del tecnico è una scelta pensata, voluta, basata sulla valutazione tecnica della persona e il progetto che vogliamo intraprendere su una squadra che si basa sulla forza fisica e la corsa. Il calcio è cambiato. Prima si cercavano le bandiere, oggi lo vedete in tutte le squadre. Io sono uno degli ultimi ad aver cercato punti fermi, ma le scelte di alcuni sono state funzionali per gli interessi economici che prescindono dall’attaccamento alla maglia. Vogliamo ripartire da una logica diversa, basata sulla professionalità, un allenatore che non va dietro alle teorie ma alla pratica”.

Sulla Nuova Lazio di Baroni

“Chi merita gioca. Non gioca chi ha un nome che in passato ha avuto un peso, tutto va dimostrato giornalmente e nelle partite. La mancata applicazione di questa situazione ha portato all’avvicendamento di due allenatori. Gli allenatori che sono andati via non hanno avuto nessun problema con la società. I giocatori devono mettersi al servizio della società, non il contrario. Va premiato il merito. Mi ricordo nell’Udinese un attaccante, Di Natale, che rifiutò qualsiasi cosa per rimanere lì. Ora gli attaccamenti alla maglia vengono meno. Vogliamo una squadra organizzata e propositiva, che faccia spettacolo. I calciatori devono dimostrare il proprio impegno e la maglia bagnata, a volte non è successo questo”.

Sui Cambiamenti Apportati

“La Lazio l’anno scorso non ha fallito, detto che è in Europa League. Ha perso contro squadre più piccole e meno attrezzate. Ci sono stati problemi di testa e spogliatoio, questo ha portato alle dimissioni di Sarri in primis e dello stesso Tudor. Noi vogliamo riportare al centro dell’interesse la Lazio, chi non vuole se ne può andare. Non mi interessa più la commistione di calciatori, tifosi e stampa. Se uno è bravo lo dimostra sul campo, altrimenti sta fuori”.

Sul Mercato

“Non siamo andati a prendere giocatori dalla B, sono scelte pensate e volute, concordate con il tecnico. Hanno forza fisica e voglia di fare, vedremo sul campo. Si fanno dei nomi, alcuni non sapete neanche chi fossero”.

Su Greenwood

“Per Greenwood siamo arrivati a 20 minuti da lui ed è saltato. Nella vita mancano i presidenti, quelli che ci mettono i soldi e la faccia. L’anno scorso era stato perso, purtroppo è saltato per un disallineamento tra il mercato della Premier League e la Serie A”.

Sulla Sinergia con Baroni

“Abbiamo trovato una sinergia con Baroni, qualità umane ineccepibili, le qualità tecniche le dimostrerà. Doveva essere panchina d’oro, se l’è guadagnata con il Lecce e il Verona, non ha avuto la fortuna di questa possibilità prima. Genererà nella squadra un rapporto diverso, gioca chi merita e fa la differenza. La premessa è questa”.

Sulle Spese della Lazio

“Qualcuno ha scritto che la Lazio ha speso 30 milioni, sono 40 milioni, c’è anche l’IVA quando uno paga più le commissioni. Non abbiamo termini di paragoni. Costruiremo una squadra competitiva, lo era anche l’anno scorso, non lo era di testa nello spogliatoio”.

Sugli Addii Importanti

“Alcuni infatti hanno abbandonato la nave nonostante avessero avuto tutto quanto richiesto. Noi pensavamo che si potesse tenere in piedi il processo di bandiere, quindi tenere per più di 3 anni i calciatori. Mi dispiace solo per Felipe Anderson che ha fatto una scelta di vita. Voleva tornare in Brasile. Per il resto ci saranno le condizioni per dare al mister un organico con potenzialità”.

Sugli Obiettivi della Lazio

“Il tema è molto semplice. Noi avevamo come obiettivo la Champions. Noi abbiamo perso la prima partita con il Lecce, poi con il Genoa. Abbiamo perso anche con la Salernitana. Qualcuno si è lamentato perché non giocava e poi si sono create determinate alcune situazioni. Ha trovato delle persone che avevano comportamenti non attinenti alle sue esigenze”.

Su Tudor

“Ringraziamo Tudor che gli ha dato una raddrizzata. Ha tenuto fuori diversi calciatori nelle ultime partite. Chi gioca solo per sé stesso non gioca, come ha detto Baroni. Deve essere premiato il merito. La scelta dei giocatori sono quelle che hanno le migliori performance fisiche. Gli altri si devono adeguare, altrimenti stanno fuori. Allora lì c’è gente che decide di andarsene”.

Su Luis Alberto

“Poi Luis Alberto. Ha avuto i soldi che voleva, perché sapeva che si trovava in una condizione di difficoltà. Il calcio è cambiato, c’è un altro modello”.

Su Sarri e gli Acquisti

“Se prendevo Berardi ero morto, lui voleva Ricci, noi abbiamo speso 25 milioni per Rovella. Poi vediamo chi sarà meglio dei due. Poi ha preso Pellegrini che voleva lui, come avevamo fatto con Hysaj. Il nostro errore è aver mantenuto dei calciatori che non davano il massimo. Poi abbiamo dovuto ringiovanire la squadra. I giocatori ormai hanno una vita di 3 anni nelle società, perché il turnover cambia la presunzione che senza di me non si può fare niente. Se all’interno della squadra hai persone che non remano dalla stessa parte, hai dei problemi”.

Su Kamada

“Il procuratore ha chiesto 2,5 milioni per il rinnovo di un altro anno, ma io devo fare gli interessi della società, siamo quotati in borsa”.

Sul Flaminio

“Stasera andremo in Campidoglio per parlare dello stadio, devo costruire una società stabile. Se vedi gli altri presidenti, hanno una vita di 6-7 anni con quella società, poi se ne vanno. Oggi la Lazio invece ha una forza istituzionale e politica che prima non c’era. La Lazio ha una forza patrimoniale di 250 milioni, ma questo nemmeno lo sapete. I patti quando si fanno vanno mantenuti, infatti è vero, la colpa è la mia. Adesso ripartiamo dai giocatori che hanno fame”.

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Quante sono le curiosità statistiche sulla Lazio che non conosci?

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Quante sono le curiosità statistiche sulla Lazio che non conosci?

Nella Capitale sono due i club più forti di tutti i tempi nella classifica di Serie A e la Lazio è onnipresente tra i siti scommesse che offrono il palinsesto delle squadre favorite alla vittoria della Serie A, non a caso le Aquile presentano diversi record e curiosità statistiche nel ranking all time. Se sei un vero tifoso e nelle tue vene scorre sangue biancoceleste, dovresti conoscere tutte le statistiche della Lazio: ecco quali sono le più interessanti e sorprendenti.

Lazio tra sesto e settimo posto nella classifica eterna di Serie A

Iniziamo subito con una chicca, perché i Biancocelesti attualmente si trovano alla settima posizione della classifica all time di Serie A con 3967 punti, guadagnati in 2776 match disputati nella massima categoria.

Le vittorie sono 1075, mentre i pareggi 800, dati aggiornati al 2024, ma attenzione: al sesto posto c’è il Napoli a quota 4010 punti. Questo significa che il campionato di Serie A 2024 – 2025 potrebbe rappresentare un trampolino di lancio per i Biancocelesti: basterà iniziare colmare un gap di meno di 50 punti.

Ciro Immobile è il vero re di Roma

Al 2024 sono 340 le presenze di Ciro Immobile con la maglia della Lazio, frammento infinito di tempo in cui è riuscito a salire al top della classifica marcatori all time biancoceleste con i suoi 207 gol totali segnati con le Aquile.

I rigori messi a segno da Immobile sono 60, mentre in Serie A ha segnato ben 169 reti. L’attaccante numero 17 è riuscito nell’impresa di superare Silvio Piola sotto ogni punto di vista, infatti, Piola ha segnato 159 gol totali, di cui 143 in Serie A. Ecco perché ormai non ci sono più dubbi: è Ciro Immobile il vero re di Roma.

Chi sono i due calciatori che possono vantare più di 400 presenze nella Lazio?

In questa speciale classifica è Stefan Radu a dominare con 427 presenze in biancoceleste, segue Giuseppe Favalli a quota 401 match con la Lazio.

Quali sono i titoli nella bacheca della Lazio?

Le Aquile sono sempre presenti nei match in diretta live streaming e nelle scommesse calcio di Serie A, Champions ed Europa League da diversi anni, infatti, possono vantare un palmares di tutto rispetto.

Le Aquile hanno vinto due scudetti, il primo nel 1974 e l’ultimo nel 2000, mentre per quanto riguarda la Coppa Italia sono ben 7 i titoli presenti nella bacheca dei Biancocelesti, la prima Coppa è stata vinta nel 1958 e l’ultima nel 2019.

Le Aquile possono vantare anche 5 Supercoppe Italiane vinte tra il 1998 e il 2019, mentre in ambito UEFA la Lazio ha vinto nel 1999 la Coppa delle Coppe e la tanto ambita Supercoppa Europea: un doble internazionale passato alla storia.

In totale, sono 81 i campionati di Serie A a cui ha partecipato la Lazio dal 1929 al 2024, per due volte i Biancocelesti sono stati campioni d’inverno, la prima nella stagione 1936 – 1937 e l’ultima volta nel campionato 1973 – 1974.

Per concludere, le Aquile sono state la quarta squadra a vincere un doble Nazionale nella stagione 1999 – 2000, che vede la vittoria dello scudetto e della Coppa Italia, a cui bisogna aggiungere anche la vittoria della Supercoppa Italiana che ha regalato il triplete Nazionale ai Biancocelesti.

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