È morta a Roma a soli 36 anni Giulia Cavallone, la giudice del Tribunale di Roma designata per il processo per i depistaggi nel caso Cucchi.
Figlia di magistrati, il papà era pubblico ministero e aveva seguito l’indagine bis su via Poma e la morte di Simonetta Cesaroni. Giulia Cavallone era malata da tempo. A lei era stato affidato, come giudice monocratico, il processo a carico degli otto carabinieri accusati a vario titolo di avere messo in atto i depistaggi dopo la morte di Stefano Cucchi. L’ultima udienza si era svolta il 26 febbraio prima della sospensione per via dell’emergenza coronavirus. In aula aveva deciso su alcuni passaggi importanti come la costituzione di parte civile degli imputati Massimiliano Colombo Labriola e Francesco Di Sano. Secondo i loro difensori i due militari avrebbero subito pressioni dai vertici. Ma la Cavallone aveva respinto la richiesta. La morte della giudice addolora molti avvocati. Fabio Anselmo che assiste la famiglia Cucchi ha commentato: “Sono addolorato e sconvolto. Una simile tragedia lascia senza parole. Mi sento solo di esprimere il cordoglio nei confronti della sua famiglia e dei suoi cari”.
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