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RECENSIONE Film Irrational Man a cura di Tommaso Bucciarelli

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RECENSIONE Film Irrational Man a cura di Tommaso Bucciarelli

RECENSIONE Film Irrational Man – Non sai cosa fare in questi giorni di quarantena? Allora ti consiglio vivamente di vedere questo film dopo aver letto la recensione a cura di Tommaso Bucciarelli

RECENSIONE Film Irrational Man

Stiamo vivendo un parte della storia che va al di fuori di tutto ciò che rappresenta le nostre abitudini, da quello che ci viene evidenziato come normale, ecco perché ho voluto capire l’Irrational man.

Film prodotto in America nel 2015, oggi distribuito da Netflix, della durata di 96 minuti; regia di Woody Allen che ha scelto come protagonista Joaquin Phoenix (Abe Lucas) e coprotagonista Emma Stone (Jill Pollard).

Il professore Abe si trasferisce ad insegnare filosofia nel Rhode Island, e viene accolto come una grande nuova entrata nell’università, sia dagli altri suoi colleghi che da alcuni studenti, poiché è lievemente famoso per i libri che ha scritto e può spiegare perché legati alla sua materia, ma in queste opere accese ed introspettive, sembrano mentire sulla sua personalità, che appare ricca di crisi esistenziali.

Abe è anche conosciuto come un rubacuori, e nella scuola si racconta delle tante storie che si dice abbia avuto.

Sul lavoro, attraverso un saggio che lo critica in larga parte negativamente, ma che a lui piace per come è espresso, gli fa conoscere la sua studente e autrice Jill, e la ragazza rimane affascinata dall’uomo, queste sue caratteristiche di sfuggevole comprensione, ma ferme e decise, ma indeterminate.

Jill ha un compagno che le mostra da subito gelosia nei confronti del professore, visto che lei agli occhi di tutti è interessata al professore.

Tra le sue colleghe, ce ne è una che, nonostante sia sposata, sin dal suo arrivo all’università gli fa capire quanto vorrebbe avere una relazione sessuale con lui, ma Abe vuole risolvere i suoi problemi interiori; non ha più interessi per la vita, e deve cercane almeno uno che possa farlo sfuggire dall’apatia che in molti momenti mostra, e tra i suoi limiti le evidenzia il fatto che non sente più il sente più il desiderio di fare sesso, aggiungendo però che in passato ne ha fatto tanto, con tante.

Abe dice sempre quello che pensa, è molto sincero, e le due si innamorano di lui, il professore che deve trovare una svolta.

Quando mi si è presentato questo film, ero stato titubante dall’immagine che appariva su Netflix, ma l’indecisione me lo aveva comunque fatto mettere ne La mia lista. Nella ricerca di un po’ di schermo compagnia serale, ho poi deciso di aprirne le info, e mi sono rimasto stupito dai nomi del regista Allen e dei due coprotagonista Phoenix e Stone.

Il fatto mostri sin dall’inizio l’immagine di questo attore che interpreta un uomo solitario, dal fascino innegabile nonostante sia molto fuori forma nella zona della pancia, quella che a primo acchito pensavo fosse una finzione dei trucchi cinematografici, ma poi lo si vede anche senza maglietta e si comprende che sia reale, ha destato sin da subito il mio interesse.

La Stone interpreta a meraviglia la ragazza benestante e con un intuito pronto, attivo, e alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma una di quelle che poi finge il fatto della coppia aperta quando in realtà non lo è; non vuole obblighi, ma solo all’interno dei suoi pensieri o di quelli che non la conoscono abbastanza.

Phoenix fa l’uomo che, come tanti proprio in questo giorni, si fa un’infinità di domande, e le vive in solitaria, e mostra spesso il viso sorridente che lascia trasparire il suo essere determinatamente irrisolto, il ché affascina ragazze e donne in maniera spropositata, poiché è pur vero che solitamente cercano e dicono di cercare gli uomini decisi, ma il fatto che abbiano problemi interiori le trasforma in infermiere decise a risolvere quell’uomo che parla con cognizione, che potrebbe diventare importante per tutti. E per tutte.

A mischiare questi due personaggi ricchi, bella e simpatica lei, dal sorriso non coltivato lui, si sente parecchio la mano di Woody Allen, regista e scenografo premiato da quattro premi Oscar:

La vita si diverte a far diventare dei momenti leggeri, come se fossero un viaggio in ascensore, che in alcuni momenti ti ricorda quanto siano materialmente pesante come struttura, ricordandoti che senza, la vita è più dura.

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello,  su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.

Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.

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È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

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È morto il regista Paolo Taviani, maestro cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.

Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.

Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.

Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.

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