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ROMA Casa di appuntamenti con spaccio: arrestate due cinesi

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ROMA Casa di appuntamenti con spaccio: arrestate due cinesi
ROMA Gestivano una casa di appuntamenti dedicandosi anche allo spaccio: in manette due cittadine cinesi.

ROMA Al termine di un’accurata indagine portata avanti dagli agenti del commissariato Esquilino diretto da Stefania D’Andrea, due cittadine cinesi di 34 e 40 anni sono state arrestate. Le due donne gestivano una casa per appuntamenti dedicandosi anche allo spaccio di shaboo. Gli agenti hanno individuato un appartamento in via Monte delle Capre, in zona Trullo, dove si esercitava attività di prostituzione, e ieri mattina sono entrati in azione. All’interno dell’appartamento sono state identificate le due cittadine cinesi, prive di documenti d’identità e in abiti succinti. Sequestrati numerosi profilattici, biancheria intima e abiti succinti. In camera da letto è stata trovata della sostanza stupefacente di tipo shaboo, rinvenuta poi anche in cucina, dove peraltro sono stati trovati anche 70 euro in banconote di vario taglio.

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Aggressione tra consiglieri di FI e FdI: tensioni nel centrodestra

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Aggressione tra consiglieri di FI e FdI: tensioni nel centrodestra

La denuncia del consigliere regionale azzurro Marco Colarossi riguarda un episodio che coinvolge il consigliere municipale Roberto Santoro, recentemente identificato dalla polizia locale.

Dettagli dell’Accaduto

Marco Colarossi ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando la necessità di maggiori misure di sicurezza nel territorio. Nel frattempo, le autorità competenti stanno indagando per chiarire i dettagli della vicenda.

Reazioni e Conseguenze

Reazioni politiche non sono mancate, con richieste di intervento immediato per garantire la sicurezza dei cittadini. Colarossi ha ribadito che è essenziale affrontare il problema in modo deciso e tempestivo.

Prossimi Passi

La situazione è seguita con attenzione, e si aspettano aggiornamenti dai monitoraggi delle forze dell’ordine. Le istituzioni sono chiamate a rispondere prontamente a questi eventi per evitare ripercussioni più gravi.

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Cronaca

In 500 alla Sapienza per ricordare Ilaria Sula e riflettere sulla paura condivisa

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In 500 alla Sapienza per ricordare Ilaria Sula e riflettere sulla paura condivisa

Un silenzio profondo ha avvolto la facoltà di Statistica della Sapienza, dove si sono riuniti studenti e studentesse per rendere omaggio a Ilaria Sula, assassinata dall’ex fidanzato Mark Samson. Molti hanno portato fiori per commemorare la studentessa di 22 anni, condividendo il dolore e la solidarietà con la comunità universitaria.

Memoria di Ilaria Sula

Una grande foto di Ilaria è stata affissa sulla facciata della facoltà con la scritta “Sapienza ricorda Ilaria Sula”. Accanto a un mazzo di fiori, è stato lasciato un messaggio toccante: “Se domani non torno, brucia tutto. Se domani tocca a me voglio essere l’ultima”, un verso della poesia di Cristina Torre Cáceres, diventato virale dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin.

Le studentesse, come Lucia, hanno espresso il loro lutto e la loro preoccupazione. “Lo sapevo che sarebbe finita così. La speranza c’è sempre, ma dentro di me lo sapevo già. Denunciare? Certo, ma il rischio è che lui arrivi comunque”, ha affermato Lucia. Angelica, compagna di corso di Ilaria, ha aggiunto l’importanza dell’educazione affettiva: “È inaccettabile che non ci sia. Non si tratta soltanto dell’omicidio, ma del revenge porn, delle relazioni tossiche che anche io ho avuto”. Gli striscioni esposti nel piazzale rivendicano: “Ci vogliamo viv3” e “Verità e giustizia per Ilaria. Un altro mondo è possibile, organizziamoci!”.

Un gesto simbolico e un invito alla riflessione

Centinaia di persone hanno agitate le chiavi di casa, un gesto simbolico per rappresentare la necessità che le case siano luoghi sicuri per le donne. Il femminicidio di Ilaria ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulla cultura patriarcale.

Le parole della rettrice

La rettrice Antonella Polimeni ha parlato di “un silenzio rumoroso” e ha espresso il pensiero della comunità per Ilaria, enfatizzando la necessità di un cambiamento a livello educativo. “Le istituzioni devono lavorare insieme perché è vero, serve la repressione, servono le leggi, ma l’educazione affettiva e sessuale deve iniziare precocemente”, ha dichiarato Polimeni. Un collega di Ilaria ha condiviso il suo ricordo: “Pensare che una ragazza che vedevi tutti i giorni non ci sia più è inaccettabile e rende tutto più pesante”.

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