Cronaca
San Giovanni, violentatore seriale arrestato dalla polizia

San Giovanni, finita la corsa di un violentatore seriale. L’uomo è stato arrestato dalla Polizia di Stato: almeno 6 le vittime accertate.
Le indagini degli agenti della Polizia di Stato del commissariato San Giovanni sono partite dalle denunce presentate da due donne. Le vittime hanno subito violenza sessuale nelle prime ore della mattina del 09 novembre 2019. L’una mentre si trovava ad una fermata in attesa dell’arrivo di un autobus e l’altra mentre rientrava nella propria abitazione. L’autore, descritto come un individuo con carnagione olivastra, indossante un piumino ed uno zaino, in entrambi i casi si è avvicinato alle ragazze. Ha cominciato poi a palpeggiarle in modo violento nelle parti intime. In particolare, in un caso, ha rincorso la “preda”, che urlava per richiamare l’attenzione di eventuali passanti. Dopo averla raggiunta, l’ha aggredita scaraventandola su un’autovettura in sosta, continuando nella sua condotta.
LE INDAGINI
Dall’esame delle immagini dei sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali vicini ai luoghi delle violenze, gli investigatori hanno estrapolato i fotogrammi che ritraevano l’autore delle aggressioni. Durante le indagini, i poliziotti hanno individuato, in prossimità di Largo Don Orione, un uomo. Identificato per H.J.J., 31enne di origini colombiane, è stato riconosciuto anche dalle vittime. Nel corso di ulteriori accertamenti, sono stati ricostruiti almeno altri quattro episodi di violenze sessuali contro donne. Sono stati inoltre effettuati ulteriori controlli tecnici sul telefono in uso ad H.J.J. che hanno consentito di stabilire la sua presenza in tutti i luoghi presso cui si erano verificati i reati. In data 21 aprile 2020 l’Autorità Giudiziaria ha emesso, nei confronti dell’uomo, un’ordinanza di misura cautelare in carcere a Regina Coeli, eseguita il giorno stesso. Sono in corso ulteriori indagini per accertare altre eventuali aggressioni, da parte del medesimo soggetto, ancora prive di denuncia.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate

Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
-
Attualità2 giorni fa
Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”
-
Attualità4 giorni fa
Un uomo viene morso da un cane al Parco Talenti e subisce la lesione dei legamenti del ginocchio.
-
Ultime Notizie Roma3 giorni fa
Chiarezza e Verità sulla Consacrazione Episcopale e sulla Prelatura Internazionale di S. E. Mons. Salvatore Micalef
-
Ultime Notizie Roma5 giorni fa
La Lazio TFC brilla nelle competizioni di Subbuteo e Calcio Tavolo