Ultime Notizie Roma
Anche gli atleti con disabilità visiva torneranno a correre

Anche gli atleti con disabilità visiva torneranno a correre – Ecco il focus dello psicologo sportivo Matteo Simone
Anche gli atleti con disabilità visiva torneranno a correre – Non molliamo, torneremo anche a far correre atleti con disabilità visiva. Da soli le persone con disabilità hanno difficoltà a fare sport o sono quasi impossibilitate, ed allora perché non offrire un po’ del nostro tempo per dedicarsi a questa attività? Insieme si ottengono risultati importanti un miglioramento della prestazione sportiva e del benessere della persona non vedente ma diventa anche una messa alla prova per le guide, per sperimentarsi accanto agli altri, provare a guidare un’altra persona, stargli accanto, sintonizzarsi sullo stesso respiro, sulla sua fatica, sui suoi ritmi, e la competitività ed il benessere oltre che individuale diventa duale e poi di gruppo, di squadra.
Tra i tanti c’è Sandro Mille, che conosciamo attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come hai scelto il tuo sport?
“Volevo intraprendere un’attività sportiva che richiedesse uno sforzo moderato ma costante e, grazie alla generosità degli atleti dell’associazione sportiva La Sbarra, ho iniziato a praticare la corsa. Essendo io un ipovedente ho grande difficoltà nel muovermi in autonomia per cui era impensabile correre per me.”
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi prestare attenzione?
“Nella mia condizione di ipovedente per correre ho bisogno di affidarmi al 100 x 100 ad un atleta guida. Ciò significa che io, prima di tutto, devo sviluppare da subito un principio di intesa col mio accompagnatore. Devo essere sempre attento alle segnalazioni che mi vengono comunicate relative a variazioni di terreno, deviazioni di percorso, ostacoli improvvisi e non. Per cui prima del fisico io ho bisogno di allenare l’affiatamento con la persona che mi guida per trovare una buona sintonia.”
Nello sport cosa e chi hanno contribuito al tuo benessere o performance?
“Fortunatamente sono venuto a conoscenza del progetto Achille’s International… Ed eccoci qua: atleti volontari dell’Associazione Sportiva La Sbarra che aiutano atleti non vedenti e ipovedenti a correre. Sia in allenamento che in gara Atleta Guida e Atleta non vedente procedono affiancati, uniti polso a polso attraverso un cordino. Ci vuole accortezza e sensibilità e i ragazzi de La Sbarra riescono a compiere l’impresa di guidare un atleta disabile per mano fino al traguardo. È una cosa molto impegnativa ma sanno farla con naturalezza e delicatezza.”
Un’intervista a Sandro è riportata nel libro “Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”, Prospettiva Editrice.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=397&controller=product
Tali atleti per partecipare a diverse attività agonistiche ed amatoriali, necessitano di allenarsi e, quindi, essere accompagnati in queste attività da “guide sportive” ossia persone, disponibili ad indicargli il percorso, a porgergli un braccio, a farli evitare buche e ostacoli.
Ognuno di noi si può sperimentare come guida negli allenamenti ed in gara, mettendo da parte qualsiasi forma di competizione estrema e dedicandosi all’altro con generosità e scoprendo cosa significa correre con una disabilità come la vista
Di seguito Federica racconta la sua esperienza di atleta rispondendo a un mio questionario.
Come hai scelto il tuo sport?
“Nel corso della mia vita ho praticato molti sport e discipline: il cavallo (equitazione e volteggio) è quello che ho fatto per più anni (undici), ho fatto nuoto da piccola (l’ho ripreso ora), ginnastica, danza moderna, pilates, baseball per non vedenti, judo e spero di non averne dimenticato nessuno. La motivazione che mi ha spinto ad iniziarli è stata spesso la curiosità di provare una cosa nuova. Lo sport al quale sono affezionata di più è il cavallo, che ho smesso per gli impegni della vita in quanto i maneggi spesso sono fuori città e ci vuole tempo (ed una macchina che io non ho) per raggiungerli. Attualmente gli sport che pratico sono il nuoto e la corsa. Il nuoto l’ho incominciato perché è uno sport completo e poi volevo vedere se era realmente noioso com’ero convinta, ma anche e soprattutto perché volevo vincere una sfida contro me stessa: nuoto è uno sport che io già praticai prima di avere il tumore (prima dei cinque anni), una volta guarita, ho avuto il rifiuto di nuotare e soprattutto di andare nell’acqua dove non toccavo. La sfida l’ho vinta perché ora nuoto e vado anche nell’acqua alta, inoltre ho constatato che il nuoto non è uno sport noioso. La corsa invece l’ho incominciata perché prima di conoscere Achille’s non pensavo che chi avesse problemi di vista potesse correre, quindi anche questa seconda è stata una “sfida” per vedere se riuscivo a correre.”
Nuove sfide per sperimentarsi e mettersi in gioco, per dimostrare a sé stessi e agli altri che i limiti sono solo mentali, si può provare tutto e decidere se si tratta di qualcosa di stimolante.
Lo sport ti rimette al mondo ogni volta in modo diverso, ho avuto modo di conoscere Silvia attraverso gli appuntamenti di corsa con atleti con disabilità visiva e di seguito Silvia si racconta rispondendo a un mio questionario utile per approfondire il mondo degli atleti.
Qual è un’esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare?
“Il 2016 è stato caratterizzato da diversi problemi personali e di salute e questo mi ha impedito di allenarmi come avrei dovuto, di conseguenza dopo un oro nella qualificazione, sono arrivata alla finale del Campionato italiano di Roma, troppo carica di ansia e mi sono classificata tra gli ultimi. Nel frattempo ho cominciato a lavorare, quindi ho pensato che era ora di lasciar perdere, dato che non ritenevo di poter gestire lavoro, studio e sport insieme. Dopo averci riflettuto parecchio ho ripreso l’allenamento di scherma una sola volta a settimana senza alcun tipo di aspettativa. Ero anche parecchio demotivata. Dopo una gara di qualificazione chiusa al quinto posto, ho ricominciato a credere che con un po’ di determinazione in più potevo anche farcela, ma ero ancora convinta che quella del 2016/17 sarebbe stata la mia ultima stagione schermistica. Questo fino a che un giorno un mio amico non mi ha proposto di andare con la sua squadra a fare una corsa di circa 5 km, per una raccolta fondi e dopo un anno che non correvo, anche se con moltissima fatica, sono riuscita a raggiungere il traguardo con un tempo accettabile per una persona non allenata. Questo mi ha dato una carica fortissima, ho ricominciato a fare attenzione all’alimentazione, un po’ di esercizio fisico dopo l’ufficio e ho ricominciato gli allenamenti di scherma in maniera più determinata. In soli due mesi ho recuperato un po’ di forma e sono riuscita a salire sul terzo gradino del podio dei Campionati Italiani di Gorizia 2017. Qualche problemino fisico ancora c’è, ma tutto ciò, è stato un grande spunto per voler continuare. Sono molto contenta di aver imparato a gestire lavoro e sport insieme. Non è facile alzarsi tutti i giorni alle 6:30, andare al lavoro, tornare a casa, cambiarsi e correre in palestra per 2 ore di allenamento, ma sapere che ci sono riuscita mi dà la forza per impegnarmi ancora di più.”
Un’intervista a Silvia è riportata nel mio libro “Cosa spinge le persone a fare sport”, Aracne.
https://www.libreriauniversitaria.it/cosa-spinge-persone-fare-sport/libro/9788825528275
Nel 2017 Loris Cappanna ottiene a marzo il titolo italiano categoria T11 nella Mezza maratona di Oristano 21km in 1h25’34’’ e successivamente ad aprile ottiene il titolo italiano categoria T11 nella Maratona di Roma in 3h13’’. Di seguito è interessante una sua risposta a un mio questionario.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“Le prime volte che correvo, ancora nessuno mi conosceva, alcuni arrivando da dietro vedevano il cordino che mi lega all’atleta guida e si affiancavano chiedendo: “… ma siete gay? …” o domande simili, il divertimento stava nel cercare sempre la risposta migliore.”
Ora sono in aumento atleti non vedenti e ipovedenti che corrono accanto a guide atleti, le persone si stupiscono sempre di meno, certo resta l’incredulità.
Un’intervista a Loris è riportata nel libro “Triathlon e Ironman”, edito da Prospettiva Editrice.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=463&controller=product
Possiamo e dobbiamo seminare bene, dare l’esempio, interessarci all’altro, io a tanti sto chiedendo via telefono fisso, cellulare, whatsapp, messenger una semplice domanda: “Come stai tu e la tua famiglia?” È un inizio per interessarsi e mostrare interesse verso l’altro. Molti si sentono soli, hanno bisogno di essere in connessione. Bisogna essere empatici, mettersi nei panni di chi soffre in silenzio.
Non si è mai pronti a cambiamenti di vita drastici e improvvisi. L’impatto di un evento considerato imprevedibile, devastante, stressante comporta sensazioni intense e insolite, forti emozioni, comportamenti non abituali. Si rimane sorpresi e impotenti davanti all’imprevisto e inimmaginabile che crea danni, lutti, dolore, perdite enormi.
La vita va avanti, perché la vita è resiliente, sa come svincolarsi dai mille problemi, sa come rimanere sempre a galla nonostante tutto. Ora tocca a noi prendere in mano le redini, decidere momento per momento cosa è meglio per noi.
L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire fiducia e relazioni, ricostruire sé stessi, la propria attività. L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di incrementare fiducia e pazienza in attesa di ritornare gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in sospeso, di prendersi cura di sé.
Nel mio libro “Sviluppare la resilienza. Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport”, Sergio Mazzei, Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work dichiara che:
“Evidentemente il senso della resilienza in buona sostanza equivale all’avere coraggio, all’insistere nel raggiungere il proprio scopo e dunque al non sottrarsi alla propria esperienza, qualunque essa sia, al non censurare o negare la propria verità, allo stare con il proprio dolore e impedimento, al tener duro anche se le circostanze sembrano insostenibili.”
Bisogna comunque andare avanti fiduciosi, speranzosi con forza e coraggio mettendo da parte altro e focalizzandosi per la risoluzione del problema contingente non facile ma neanche impossibile, insieme si può, anzi si deve soprattutto per i più piccoli.
È importante avere piani e programmi per portare a compimento propri sogni così come è importante essere sempre pronti a rimodulare propri sogni per circostanze impreviste e inaspettate come quelle che stiamo vivendo in questo particolare momento, ma si tratta solo di rimodulare mete, traguardi e sogni per riprenderli più in là con più serenità.
Di seguito riporto un interessante punto di vista tratto dal libro “Arrendersi mai, come trovare la carica per affrontare positivamente la vita Se non sarà sereno si rasserenerà”, di Luis Rojas Marcos, Sperling & Kupfer Editori:
“L’ottimismo spinge a ricercare un lato positivo perfino nelle avversità, contribuisce a ridurre l’impatto delle disgrazie, alimenta la sensazione di poter controllare la propria esistenza, aiuta a conservare una discreta autostima e mette al riparo da sentimenti di impotenza e sconforto… L’ottimismo trasforma i desideri in sfide e confida nella propria capacità di superare gli ostacoli che si frapporranno al suo cammino. È una forma concreta di speranza che alimenta la sicurezza in sé stessi… Nel 1986, Bandura battezzò come ‘autoefficacia’ la convinzione di possedere le capacità indispensabili per compiere le azioni utili a raggiungere il traguardo prefisso… Nutrire un atteggiamento incline alla speranza serve in larga misura a sdrammatizzare le avversità, senza per questo misconoscerne la gravità, e sollecita a non gettare la spugna”.
Passa tutto se siamo fiduciosi, collaborativi, pazienti, se siamo comunque connessi, se siamo sensibili, tolleranti. Possiamo e dobbiamo farcela sviluppando resilienza per cercare di uscire più forti e determinati. Passa tutto e si affronta tutto come i muri di tante maratone e ultramaratone.
Non viviamo lo stare a casa ora come una costrizione ma come un’opportunità, una scelta consapevole e condivisa, approfittiamo per ricaricarci, per inventarci qualcosa che poi servirà anche dopo, facciamo uscire chi è in prima linea.
Prospettiva Editrice sostiene il #iorestoacasa fissando ad €1 (simbolico) le spese di spedizione su tutto il catalogo on line. La consegna avverrà con corriere SDA.
Segnalo alcuni miei libri pubblicati con Prospettiva Editrice: DA 10 A 100 Dai primi 10 km corsi alla 100 km per Milano (Alberto Merex Mereghetti e Matteo Simone); Triathlon e Ironman. La psicologia del triatleta; Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti; Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta; Ultramaratoneti e gare estreme.
Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 – 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Sito web: www.psicologiadellosport.net
Blog: http://ilsentieroalternativo.blogspot.it/
Libri: http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
Ultime Notizie Roma
Ultimo concerto a Tor Vergata. Buone notizie per i fan del cantante

Ultimo canterà a Tor Vergata – Attraverso un post Instagram il consigliere del VI municipio Emanuele Licopodio, ha annunciato che ci sono buone possibilità che il cantautore Romano ultimo possa fare un concerto nel sesto Municipio più precisamente a Tor Vergata. La notizia farà felice molti ragazzi del sesto Municipio e di quelli limitrofi, per un artista che riempie sempre lo stadio Olimpico.
Come riporta anche il Messaggero Ultimo potrebbe cantare alla vela di Tor vergata . Nel 2026 il cantautore romano festeggia alla grande i suoi primi dieci anni di carriera: in programma c’è un super evento nella periferia di Roma. Nel video del suo nuovo singolo “Bella davvero” spunta anche la famosa Vela di Calatrava. All’evento sono attesi più di 120 mila fan. Una vera e propria festa gigante!
Ultimo prepara un raduno da record: nel 2026 si fa festa alla Vela di Calatrava
Il “Raduno degli Ultimi”, il mega-concerto che Ultimo ha annunciato per il 2026, si farà a Tor Vergata. Più precisamente nell’area intorno alla famosa (e mai completata) Vela di Calatrava. Dopo settimane di voci e indiscrezioni, è arrivato l’annuncio… o quasi.
Nel videoclip del suo nuovo singolo Bella davvero, uscito proprio oggi, il cantautore di San Basilio ha voluto fare una sorpresa ai fan. Ma per scoprirla bisogna arrivare fino alla fine del video: l’ultima inquadratura mostra proprio una ripresa dall’alto della Vela. Un modo piuttosto chiaro per dire dove sarà l’evento.
L’area è enorme — parliamo di 49 ettari — e può accogliere oltre 120 mila persone. Una cifra da capogiro per un concerto italiano. La data ufficiale e i dettagli sui biglietti potrebbero arrivare il 13 luglio, durante il terzo (e ultimo) show che Ultimo terrà allo Stadio Olimpico di Roma. In tutto saranno tre serate: 10, 11 e appunto 13 luglio. Quel giorno segnerà anche il suo decimo concerto nello stadio della sua città. Insomma, una celebrazione in grande stile.
Visualizza questo post su Instagram
Ultime Notizie Roma
Nasce SitoWebSicuro.com: la prima piattaforma di hosting con cybersicurezza integrata per PMI

Un nuovo alleato per le PMI contro i cyber attacchi
Le piccole e medie imprese sono sempre più spesso nel mirino di attacchi informatici, ma prive di strumenti accessibili per proteggersi. Secondo il Rapporto Clusit 2024, oltre il 40% degli attacchi ha coinvolto proprio le PMI, molte delle quali non dispongono né di piani strutturati né delle risorse per affrontare la minaccia. È in questo quadro che nasce SitoWebSicuro.com, la prima soluzione di hosting che integra nativamente sicurezza informatica, conformità normativa e performance elevate.
Hosting e sicurezza: un’unica soluzione, semplice e immediata
A differenza dei servizi tradizionali, per i quali la sicurezza è opzionale, SitoWebSicuro.com propone un servizio “tutto incluso” con firewall, crittografia, aggiornamenti automatici e strumenti di monitoraggio già attivi al primo utilizzo. Il sistema è anche pensato per utenti senza competenze tecniche, quindi si propone come un ambiente sicuro e performante fin dal primo approccio.
Ideale per chi ha poco tempo o risorse interne
Molte PMI non dispongono di team IT dedicati o budget per soluzioni di fascia enterprise. SitoWebSicuro.com riduce le barriere all’accesso alla cybersicurezza con un approccio chiavi in mano, ideato per semplificare la gestione, aumentando nel contempo la velocità e l’affidabilità del sito web.
Tool gratuiti per analizzare e migliorare ogni sito
La piattaforma include strumenti immediati per esaminare certificati SSL, protocolli crittografici, vulnerabilità, conformità al GDPR, accessibilità (dal 28 giugno 2025) e direttiva NIS2. Inoltre dispone di un potente scanner WordPress, il quale consente di identificare rischi con un clic.
Supporto, formazione e consulenza su misura
A supporto degli utenti, il sito offre un blog ricco di guide pratiche, consigli e approfondimenti, oltre a un servizio di consulenza tecnica e legale personalizzata.
Prezzi competitivi e agevolazioni per il terzo settore
Il costo del servizio è inferiore a quello di una piattaforma streaming. Sono previste convenzioni con associazioni di categoria e imprese, oltre a una migrazione gratuita per enti no profit, per un accesso sicuro senza costi aggiuntivi.
Una risposta concreta a un’esigenza reale
SitoWebSicuro.com rappresenta una risposta efficace, completa e alla portata di tutti, per garantire alle PMI protezione digitale senza ostacoli tecnici o barriere economiche.
-
Cronaca8 ore fa
Don Bosco in balia dei Maranza. Il problema è sempre più serio
-
Cronaca6 giorni fa
Atac potenzia il servizio: più bus su 17 linee, task force in metro
-
Cronaca7 giorni fa
Papa Francesco morto, rinforzata la sicurezza a San Pietro e pattuglie sul Tevere
-
Cronaca7 giorni fa
La tragedia di Francesca Ianni a Roma: un albero caduto e i ritardi sui pioppi pericolosi