Politica
Commovente lettera a Marco Pannella che oggi avrebbe compiuto 90 anni
Commovente lettera di Sergio d’Elia a Marco Pannella che oggi avrebbe compiuto 90 anni.
“Buon compleanno Marco, mio salvatore, mio maestro, mia guida. Sei stato l’uomo che ha salvato la mia vita, mi ha fatto rinascere, da una prima vita segnata dalla violenza a una seconda dedicata alla nonviolenza, al diritto, ai diritti umani. Mi hai aiutato a capire che non è vero che i fini giustificano i mezzi, che è vero semmai il contrario: che i fini più nobili, le idee giuste possono essere pregiudicati e distrutti da mezzi sbagliati usati per conseguirli. E che uccidere le proprie idee è il delitto peggiore che si possa commettere”.
mai ‘contro’ qualcosa o qualcuno, ma sempre ‘per’ e ‘con’
Il presidente di “Nessuno tocchi Caino” ha scritto questo bel pensiero nel giorno in cui il leader dei radicali avrebbe compiuto 90 anni. La lettera poi continua “Mi hai insegnato la nonviolenza, questa forza sottile e invisibile, eppure dura e durevole come un filo d’acciaio, religiosa nel senso originario della parola, che tiene insieme, lega indissolubilmente le persone anche se si trovano su fronti opposti – La nonviolenza – è la forza della coscienza, del dialogo, dell’amore, la forza che ha connotato la tua vita, Marco: mai ‘contro’ qualcosa o qualcuno, ma sempre ‘per’ e ‘con’. Quanti violenti hai disarmato con la nonviolenza! Violenti e nonviolenti – dicevi – non sono nemici, sono fratelli, i veri nemici sono i rassegnati, gli indifferenti, gli inerti. Rivoluzionari gli uni e gli altri, solo che, aggiungevi, i violenti sono rivoluzionari per odio, i nonviolenti lo sono per amore. Come ha scritto Mariateresa Di Lascia, la tua ‘strega’, nel suo romanzo-capolavoro, Passaggio in ombra: ‘l’unico coraggio che bisogna avere nella vita è quello di amare’. Mi hai svelato il segreto del cambiare se stessi, modo di pensare, di sentire e di agire, se si vuole cambiare il mondo in cui si vive.”
“La via maestra”
“E mi hai indicato la via maestra e un metodo infallibile ‘Spes contra spem’, il motto di Paolo di Tarso nella Lettera ai Romani, che è stata la cifra della tua vita. Cercare di essere speranza al di là di ogni speranza, proprio quando ovunque, nel mondo che ci circonda e nel proprio mondo interiore, sembrano prevalere disperazione, indifferenza e rassegnazione. Vivere come soggetto attore della speranza, vivere nel modo e nel verso in cui si spera vadano le cose, essendo noi stessi proposta, prova e corpo del cambiamento. Grazie di tutto, Marco. Buon compleanno!”, conclude d’Elia.
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