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CORONAVIRUS ITALIA – IL BOLLETTINO DEL 5 MAGGIO

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CORONAVIRUS ITALIA – IL BOLLETTINO DEL 5 MAGGIO

CORONAVIRUS ITALIA La Protezione Civile ha diramato il bollettino delle ore 18:00 sull’andamento del Covid-19 in Italia.

CORONAVIRUS ITALIA La Protezione Civile ha comunicato il bollettino odierno sulla diffusione del virus in Italia. Il numero dei contagiati totali dal Coronavirus in Italia, compresi morti e guariti, è di 213.013, con un incremento rispetto a ieri di 1.075 casi. Sono 98.467 i pazienti attualmente positivi da Coronavirus nella nostra Penisola, con una diminuzione nel numero attuale dei positivi di altre 1.513 unità rispetto alla giornata di ieri. Continua dunque il saldo negativo. Dei 98.467 attualmente positivi 16.270 sono ricoverati con sintomi, (553 in meno di ieri), quelli ricoverati in terapia intensiva sono 1.427 (-52 rispetto ai dati di ieri). In isolamento domiciliare si trovano attualmente 80.770 persone, pari al 82% degli attualmente positivi. La Protezione Civile ha inoltre comunicato che i tamponi effettuati in Italia sono a oggi 2.246.666, 55.263 tamponi dalla giornata di ieri, in netto aumento rispetto al giorno precedente quando invece erano stati 37.631. Sono 1.512.121 in totale i casi testati.

DECESSI E GUARIGIONI

236 i decessi che la Protezione Civile ha registrato nelle ultime 24 ore, un numero superiore alla giornata di ieri (ieri il numero dei decessi era stato di 195). Il dato totale dei decessi diventa di 29.315. Il numero dei guariti della giornata odierna è di 2.352, dato quasi doppio rispetto a ieri (giornata in cui i guariti registrati erano stati 1.225). Il totale tra pazienti guariti e pazienti dimessi è ora di 85.231 unità.

IL DETTAGLIO REGIONE PER REGIONE

Casi attualmente positivi:

  • 37.092 in Lombardia
  • 15.323 in Piemonte
  • 8.681 in Emilia-Romagna
  • 7.116 in Veneto
  • 5.190 in Toscana
  • 3.427 in Liguria
  • 4.370 nel Lazio
  • 3.219 nelle Marche
  • 2.530 in Campania
  • 1.041 nella Provincia autonoma di Trento
  • 2.939 in Puglia
  • 2.202 in Sicilia
  • 984 in Friuli Venezia Giulia
  • 1.809 in Abruzzo
  • 612 nella Provincia autonoma di Bolzano
  • 176 in Umbria
  • 642 in Sardegna
  • 110 in Valle d’Aosta
  • 650 in Calabria
  • 177 in Basilicata
  • 177 in Molise

Cronaca

Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

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Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.

Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano

Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.

Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle

Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.

Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori

Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?

Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino

Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.

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Scontri fra tifosi del Lecce e quelli della Roma. La protesta del sindacato di Polizia

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Scontri fra tifosi del Lecce e quelli della Roma. La protesta del sindacato di Polizia

All’indomani della vittoria di Lecce, la Roma deve però far conto con alcune problematiche che interessano i suoi supporter. A causa degli scontri avvenuti in occasione della partita tra Lecce e Roma infatti sono rimasti feriti 10 agenti di polizia del XV Reparto Mobile di Taranto.

Il sindacato Siap commenta la notizia chiedendo di inasprire le pene per chi si rende protagonista di certe azioni. “Urge immediatamente l’approvazione del DL sicurezza e di norme che inaspriscano le pene nei confronti di coloro che si rendono protagonisti di tali episodi, con daspo a vita per chi commette violenza in occasione di manifestazioni sportive.”

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