Sport
Lo sport apre la mente, rinforza il carattere: Tiziano De Marco, ex mezzofondista
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Lo sport apre la mente e rinforza il carattere – Scritto da Matteo Simone psicologo dello sport
Lo sport apre la mente e rinforza il carattere – Tiziano De Marco, ex mezzofondista, conosciuto alcuni anni fa, ci racconta cosa è stato e cosa è oggi lo sport per lui. Nella vita si fanno delle scelte ma bisogna essere sempre pronti al cambiamento, a rimodulare i propri obiettivi sportivi, lavorativi e di vita.
Tiziano, allenato dal Prof. Romano Tordelli, dopo un periodo di eccellenza sportiva nel un Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare, si è rimesso in gioco dal punto di vista lavorativo ed ora riesce ad eccellere anche se non sportivamente, l’importante è sperimentare benessere e voglia di progredire nella propria carriera lavorativa e formazione personale e professionale.
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? “Ha contribuito in maniera positiva sia sulla mente che sul corpo in quanto mi ha fatto prender cura del fisico ascoltandolo e curandolo nel miglior modo stando inoltre alla lontano da ciò che di sbagliato è talune volte nei divertimenti di alcuni giovani e non, cioè alcol, alimentazione errata e droghe.”
È vero a volte lo sport diventa uno stile di vita che ti permette di stare in salute e ti allontana da pratiche considerate insalubri: Come hai scelto il tuo sport? “L‘ho scelto alle scuole medie. Nella selezione scolastica per i giochi studenteschi.”
Nelle scuole non è importante solo la teoria le materie classiche da studiare, da ripetere a memoria, è importantissimo l’esperienza di vita soprattutto attraverso lo sport dove si fatica, si conosce il proprio corpo, si comprende cosa si è capaci di fare.
Nella tua disciplina quali difficoltà si incontrano? “Tante: fatica, muscolare, organica, mentale. Ma soprattutto il superare gli infortuni che sono sempre in agguato.”
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Povera di grassi o cibi complessi (soffritti, bevande gassate zuccherine, alcolici fritti Etc..). Ricca in maniera bilanciata di proteine nobili, carboidrati, fibre, frutta e verdura.”
Quali condizioni ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Quando si arrivava alla vigilia della gara con acciacchi, infortuni o malanni vari.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Mi ha fatto mollare nuove prospettive lavorative, nuove ambizioni…. È il fatto che per la vita e il professionismo c’è un’età che va rispettata o meglio di ogni cosa c’è la sua età!”
Ci sono delle fasi nella vita che comprendono amore, passione, prestanza fisica, studio, cercare lavoro, congedarsi dal lavoro, ci sono sempre delle scelte da fare, opportunità di cambiamento, mai rilassarsi, mai pensare per sempre, è importante considerare sempre il momento presente ed avere un piano B, una progettualità futura, la capacità di rimettersi sempre in gioco, di inventarsi sempre, di sorprendersi. Per lo sport in particolare non si può essere sempre campioni, ci sono dei tempi da rispettare, c’è il fisico da rispettare e se non va più è inutile porre rimedio con trucchi, è inutile prendersi in giro, se non va non va.
Chi ha contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? “L’allenatore Prof. Romano Tordelli, fisioterapista, compagni di allenamento, famiglia, sostenitori.”
Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Senza dubbio quando ho fatto il mio personal best!”
Qual è una tua esperienza che ti possa dare la sicurezza che ce la puoi fare? “Non c’è un’esperienza particolare. Ritengo che ci son due casi o un fondamento genetico o una maturità che si acquista entro l’età adolescenziale che ti fa esser sicuro di te stesso dei propri mezzi e ti ci fa al tempo stesso credere cecamente!”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Sicurezza nelle proprie forse, testardaggine, voglia di raggiungere gli obbiettivi, predisposizione alla fatica e al lavoro… È un po di componente genetica (organica e muscolare).”
Per eccellere ci vuole una sorta di predisposizione genetica in termini di doti fisiche ma anche di predisposizione a faticare, ad eccellere, ad essere convinti, sicuri di sé: Nello sport quali meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano? “Porsi degli obbiettivi a breve termine. Step by step e rinnovarli una volta raggiunti.”
Questa degli obiettivi sembra essere una mentalità vincente, andare a vanti a gradini, un po per volta gradualmente: Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Mi hanno sempre sostenuto e spinto a farmi continuare l’attivitá, talvolta sopravvalutando anche le mie capacità.” Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Ne ho tanti. Troppi e descrivendone uno non solo sminuzzerei l’importanza degli altri ma dovrei scrivere 10 pagine.”
Tiziano è una persona solare, ha sempre faticato facendo sport ma allo stesso tempo riusciva anche a divertirsi, a trovare occasioni per fare baldoria con amici di squadra ed allenamento, ogni cosa al momento giusto, ci si allena duramente, ma è importante anche lo svago: Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Che sono cocciuto, autocritico, ambizioso e a volte forse egocentrico o comunque troppo imbevuto di me stesso.”
Lo sport è una scuola di vita, ci si relaziona con gli altri ed impari dagli altri, dalle situazioni, ti riconosci in quello che sei, lo sport diventa una sorta di opportunità di autoterapia, conosci le tue forze ma anche le tue debolezze.
Come è cambiata la tua vita familiare e lavorativa nell’aver intrapreso un’attività sportiva? “Sicuramente lo sport è stato un legante nelle relazioni con i miei cari. Nel lavoro che attualmente svolgo mi ha permesso di sfruttare i lati positivi caratteriali che si sono forgiati nell’attività sportiva: grinta, apertura mentale e comunicazioni verso gli altri.”
Quali erano le tue sensazioni pre-gara, in gara, post-gara? “Pre-gara: concentrazione e rilassamento, in gara concentrazione e auto invenzione fuori da ogni logica, post-gara se vincente piacere massimo, se perdente ampia autocritica.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita lasciare lo sport a causa di una carriera lavorativa? “Si. Per la carriera lavorativa.”
Che consiglio daresti a coloro che devono fare scelte importanti nello sport? “Fate ciò che amate fare. Riuscirete sicuramente! La passione spinge a fare cose che neanche immaginiamo.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “No mai, anche se in taluni periodi ho avuto il timore di incorrere in qualche errore di analisi o contaminazioni errate o non volute.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Si inizia a far sport spesso d il proprio benessere… Bisogna andare avanti sempre con questa politica. Il doping fa male alla salute. Inoltre si dovrebbe far sport per battere i propri limiti quindi se stessi… Se ti dopi é inutile gareggiare non sei più te stesso!”
Riesci a immaginare una vita senza lo sport? “Purtroppo si… Quella che sto facendo ora per mancanza di tempo sufficiente anche se una volta a settimana cerco di fare qualcosa.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Con l’esperienza, la cultura sportiva/fisica e con la forza mentale.”
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “La ritengo molto utile soprattutto nella fase iniziale del professionismo ma anche nel periodo di infortuni, pregare o post delusioni agonistiche.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a questo sport fatto di fatica? “Lo sport ti apre la mente, ti rinforza il carattere, ti fa bene al fisico, ti fa conoscere tanta gente, tanti posti, tante culture e ti prepara ad affrontare con slancio la vita di tutti i giorni.”
Quali sogni hai realizzato e quali sono da realizzare? “Sogni Sportivi… tanti: vestire la maglia azzurra assoluta, far professionismo per un decennio, entrare in un corpo militare, il Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, sostenermi economicamente con lo sport… Sogni attuali Lavorativi e non: nel cassetto non si dicono altrimenti non si avverano!”
Soddisfattissimo Tiziano per la sua carriera sportiva, per quello che è riuscito a fare in termini di performance, per il benessere sperimentato coronando i suoi sogni, ed ora la vita va avanti con altri e nuovi obiettivi.
Un’intervista a Tiziano è riportata nel mio libro “Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”, Prospettiva Editrice.
http://www.ttsaosta.com/wp-content/uploads/2018/05/matteo_simone_libri_pubblicati.pdf
Prospettiva Editrice sostiene il #iorestoacasa fissando ad €1 (simbolico) le spese di spedizione su tutto il catalogo on line. La consegna avverrà con corriere SDA.
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Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 – 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR – Sito web: www.psicologiadellosport.net
Blog: http://ilsentieroalternativo.blogspot.it/
Libri: http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
Calcio
La Lazio presenta il nuovo tecnico Marco Baroni. Le sue dichiarazioni in conferenza
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Conferenza di Presentazione: La Lazio Introduce Marco Baroni
La Lazio ha presentato il suo nuovo allenatore, Marco Baroni. Ecco le parole del tecnico biancoceleste e del presidente, Claudio Lotito, in conferenza stampa.
Le Parole di Marco Baroni nella Conferenza di Presentazione
Queste le dichiarazioni fatte da Marco Baroni in conferenza presso la sala stampa del centro sportivo di Formello: “Noi da subito, anzi, da ieri dobbiamo lavorare. Eredito una squadra che ha cultura del lavoro, dovremo intensificare una cosa che ho sempre portato nelle mie squadre, cioè l’aspetto valoriale che fa la differenza nelle piccole e grandi cose. Si ricongiunge allo spirito laziale, questo serve da subito. Nel calcio non c’è tempo, immediatamente dobbiamo lavorare sulla dedizione, la passione, l’essere attaccati al lavoro. Quando una squadra va sul campo e dimostra a chi la osserva queste componenti, di corsa e qualità nel lavoro, il pezzo più importante è stato fatto”.
Sull’Arrivo alla Lazio
“Quando è arrivata la chiamata sono stato felice, è il momento più alto della mia carriera. C’è voglia e consapevolezza da parte mia e dello staff. Sono uno che ama le sfide, voglio trasferirlo alla squadra. Non dobbiamo avere paura, dobbiamo avere dentro la voglia di sfida, la squadra non deve giocare per se stessa, ma per i tifosi. Lo devono vedere, si deve percepire, è uno scambio che deve avvenire in campo. Col mio staff lavoreremo su questo”.
Su Cosa si Porta Dietro da Verona
“A livello calcistico e da allenatore ho avuto un principio: se non vinco, imparo. L’esperienza è stata bellissima, ci sono tanti modi per affrontare le difficoltà, possono esserci opportunità dietro. Il momento più difficile è stato quello più bello. Ci portiamo dietro un vissuto, ma qui è diverso, qui c’è qualità. Abbiamo perso dei giocatori importanti, che hanno fatto la storia, con più di 300 partite. Abbiamo preso ragazzi giovani, devono partire da lì con voglia, coraggio, compattezza ed equilibrio. Voglio che la squadra faccia un calcio che trasmetta emozioni, è il primo punto”.
Sul Mercato della Lazio
“Non guardo mai quello che manca, ma quello che ho. Sono arrivati giocatori giovani, mi ha fatto piacere che il presidente abbia detto certe cose, c’è un processo di ringiovanimento che si adatta al calcio che vogliamo proporre. Io metto sempre il calciatore al centro del progetto, noi dobbiamo prendere l’atleta e portarlo a ottimizzare le sue prestazioni. Il collettivo è fondamentale, il valore di ogni singolo non fa mai quello del collettivo”.
Sul Modulo
“Sicuramente l’impianto sarà di una difesa a quattro con doppio esterno, all’interno di questo ci saranno delle possibili variabili. Da lì però non ci spostiamo, poi è chiaro che questo sia solo l’impianto, poi c’è la parte più importante con la squadra che deve avere compattezza, equilibrio e ferocia. Bisogna andare a prendere gli avversari, a me piace un calcio dinamico e di ritmo”.
Sugli Obiettivi della Lazio
“È chiaro che parto sempre dalla squadra e dal lavoro per creare un obiettivo, l’obiettivo è quello di migliorare sicuramente il campionato dello scorso anno, abbiamo 47 partite, l’obiettivo primario è quello di farne molte di più. Giocheremo più di 5000 minuti, servirà tutto l’organico, ogni giocatore deve giocare qualsiasi minuto al proprio massimo”.
Sui Giocatori Rimasti alla Lazio
“Possono dare tantissimo, non parliamo di senatori. Ho parlato di cultura, questa squadra ha cultura. L’integrazione tra i nuovi sarà fondamentale, ma la cosa primaria è la presenza di giocatori importanti, li ho salutati oggi, ho visto gente vogliosa. A me questo interessa, interessa portare in campo un clima di fiducia e di gioia nel lavoro. Queste sono le cose più importanti, quando ti alleni forte hai il senso del lavoro e del sacrificio, si gioca come ci si allena. Questa è la sfida con la squadra”.
Sull’Elogio di Gasperini
“Mi riconduco alle parole di Gasperini che mi hanno fatto piacere, ma rimaniamo sul senso delle sue parole. Spesso un allenatore viene valutato per un trofeo, ma vince un allenatore e ci sono allenatori che vincono nel loro obiettivo che può essere una salvezza. Questo era il messaggio, poi mi fa piacere perché c’è stima reciproca ma non penso fosse riferito solo al mio nome ma agli allenatori che insieme allo staff, ai giocatori e ai tifosi raggiungono questo obiettivo”.
Su Dele-Bashiru
“Perdonatemi, non vorrei parlare dei singoli giocatori. Abbiamo scelto e valutato dei giocatori per le loro qualità e devo farli entrare nei nostri schemi grazie al lavoro anche dello staff, poi si mette sempre il giocatore al centro. Ci deve essere subito una grande conoscenza per cercare di far esprimere al meglio il singolo giocatore”.
Sul Suo Metodo
“Io non guardo mai indietro, guarda sempre avanti. Di dietro mi porto le esperienze, ciò che è fatto ieri però è già passato. La mia attenzione è rivolta all’oggi, il mio primo e unico pensiero è la Lazio. Poi è chiaro che ognuno si porta dietro un bagaglio esperienziale, ma siamo tutti pronti per questa meravigliosa occasione”.
Sulle Contestazioni della Tifoseria
“Il sentimento è uno dei valori e degli aspetti in cui credo e a cui sono sempre legato. Il nostro sentimento, quello mio e della squadra deve essere legato ai tifosi. Il primo passo deve farlo la squadra con quei componenti di cui ho parlato prima. Se la squadra suda la maglia, si spende e lotta con coraggio, questo è ciò che tutti vogliono vedere. Ecco perché la mia attenzione è rivolta a quello, al lavoro che dovremo fare insieme alla squadra”.
Sulle Dimissioni di Sarri e Tudor
“No, ho grande rispetto per chi ha lavorato qui, principalmente professionale. Sono però momenti e storie diverse, sono convinto della mia scelta, questi problemi non li ho mai avuti e non li avrò neanche quest’anno. Tutti insieme dovremo cercare di lavorare sul coinvolgimento di tutte le componenti, non si raggiungono obiettivi se non siamo tutti insieme e questo è l’aspetto più importante su cui lavoreremo”.
Sull’Inserimento di una Figura per Gestire lo Spogliatoio
“No, io non vedo queste problematiche. Qui c’è un gruppo di lavoro forte, un gruppo di ragazzi che ha voglia. Io ricorderò la fortuna che abbiamo, ricorderò ogni giorno che quello che spendiamo in campo è una fortuna. Quando ci sono tutte le componenti di cui ho parlato prima io non vedo altre problematiche. Questo aspetto non mi mette timore, sono certo di questo”.
Sulle Richieste di Mercato
“Il coinvolgimento è stato totale, dall’inizio. Sono arrivato nel momento giusto quando c’erano da fare delle situazioni le abbiamo analizzate insieme. C’è stato un coinvolgimento totale da parte del presidente e del direttore, sono state fatte delle uscite che ha spiegato il presidente. Noi non mandiamo via nessuno, ma serve quello che ho elencato prima. Dobbiamo avere giocatori che hanno il sentimento, la voglia e la determinazione per affrontare un’annata che vogliamo rendere importante. Ho delle coppie in ogni ruolo e non vedo l’ora di lavorare con i ragazzi”.
Sul Suo Staff
“Il valore del giocatore lo conosciamo, so che è un giocatore bravo che può giocare sull’esterno. Di questa situazione non voglio parlare, non voglio parlare di singoli e di situazioni di mercato. Qui ho portato dei collaboratori, il mio secondo Del Rosso, due preparatori atletici, un collaboratore e due match analyst. Poi abbiamo trovato qua Viotti e Lamberti con cui ho già parlato, due ragazzi giovani cui ho trasmesso la mia energia. Siamo uno staff a porta aperta, chi lavora forte dalla mattina alla sera trova l’ambiente ideale. Chi ha meno voglia ha un problema, ma non è questo il caso”.
Sulla Telefonata con Sarri
“C’è stata una telefonata ma solo di saluti. Con Maurizio c’è stima, quando ero già stato annunciato ci siamo sentiti. Ci siamo incrociati nei campionati di C2, c’è stima professionale e un buon rapporto umano. Anche io ho molta stima del suo lavoro”.
Sulla Lazio di Baroni
“Conosco benissimo la storia della Lazio, io voglio un calcio aggressivo. Ho studiato la squadra e ho guardato quanto fatto lo scorso anno, a me non piace molto attendere e per questo andremo a lavorare con la squadra. Io parto sempre da quello di cui ha bisogno la squadra per fare risultato. Ho in testa un calcio da fare, studiando ogni singolo componente credo si possa mettere in atto”.
Sul Doppio Centravanti e sulla Difesa a Quattro
“A me piace giocare con i due esterni e la difesa a quattro, vi ho dato un impianto. All’interno di questo ci possono essere delle variabili anche a seconda della partita, non sono ingessato in un sistema di gioco. Contro la Lazio con il Verona siamo partiti a 4 ma avevamo delle difficoltà e ci siamo messi a specchio con la difesa a tre. È chiaro che poi vado a leggere la partita, in un calcio dinamico non creo un modello dal quale non si può uscire. Tendenzialmente l’impianto su cui costruire è quello, poi vedremo le varianti”.
Le Parole di Lotito alla Presentazione di Baroni
Queste le parole del presidente della Lazio Claudio Lotito, presente alla conferenza di presentazione del nuovo tecnico biancoceleste Marco Baroni: “Buongiorno a tutti, è l’occasione per fare il punto e confutare cose che non corrispondono alla realtà. Sento cose che non hanno fondamento, la Lazio non sta facendo un ridimensionamento ma una riorganizzazione premiando il merito”.
Sulla Scelta di Baroni
“La scelta del tecnico è una scelta pensata, voluta, basata sulla valutazione tecnica della persona e il progetto che vogliamo intraprendere su una squadra che si basa sulla forza fisica e la corsa. Il calcio è cambiato. Prima si cercavano le bandiere, oggi lo vedete in tutte le squadre. Io sono uno degli ultimi ad aver cercato punti fermi, ma le scelte di alcuni sono state funzionali per gli interessi economici che prescindono dall’attaccamento alla maglia. Vogliamo ripartire da una logica diversa, basata sulla professionalità, un allenatore che non va dietro alle teorie ma alla pratica”.
Sulla Nuova Lazio di Baroni
“Chi merita gioca. Non gioca chi ha un nome che in passato ha avuto un peso, tutto va dimostrato giornalmente e nelle partite. La mancata applicazione di questa situazione ha portato all’avvicendamento di due allenatori. Gli allenatori che sono andati via non hanno avuto nessun problema con la società. I giocatori devono mettersi al servizio della società, non il contrario. Va premiato il merito. Mi ricordo nell’Udinese un attaccante, Di Natale, che rifiutò qualsiasi cosa per rimanere lì. Ora gli attaccamenti alla maglia vengono meno. Vogliamo una squadra organizzata e propositiva, che faccia spettacolo. I calciatori devono dimostrare il proprio impegno e la maglia bagnata, a volte non è successo questo”.
Sui Cambiamenti Apportati
“La Lazio l’anno scorso non ha fallito, detto che è in Europa League. Ha perso contro squadre più piccole e meno attrezzate. Ci sono stati problemi di testa e spogliatoio, questo ha portato alle dimissioni di Sarri in primis e dello stesso Tudor. Noi vogliamo riportare al centro dell’interesse la Lazio, chi non vuole se ne può andare. Non mi interessa più la commistione di calciatori, tifosi e stampa. Se uno è bravo lo dimostra sul campo, altrimenti sta fuori”.
Sul Mercato
“Non siamo andati a prendere giocatori dalla B, sono scelte pensate e volute, concordate con il tecnico. Hanno forza fisica e voglia di fare, vedremo sul campo. Si fanno dei nomi, alcuni non sapete neanche chi fossero”.
Su Greenwood
“Per Greenwood siamo arrivati a 20 minuti da lui ed è saltato. Nella vita mancano i presidenti, quelli che ci mettono i soldi e la faccia. L’anno scorso era stato perso, purtroppo è saltato per un disallineamento tra il mercato della Premier League e la Serie A”.
Sulla Sinergia con Baroni
“Abbiamo trovato una sinergia con Baroni, qualità umane ineccepibili, le qualità tecniche le dimostrerà. Doveva essere panchina d’oro, se l’è guadagnata con il Lecce e il Verona, non ha avuto la fortuna di questa possibilità prima. Genererà nella squadra un rapporto diverso, gioca chi merita e fa la differenza. La premessa è questa”.
Sulle Spese della Lazio
“Qualcuno ha scritto che la Lazio ha speso 30 milioni, sono 40 milioni, c’è anche l’IVA quando uno paga più le commissioni. Non abbiamo termini di paragoni. Costruiremo una squadra competitiva, lo era anche l’anno scorso, non lo era di testa nello spogliatoio”.
Sugli Addii Importanti
“Alcuni infatti hanno abbandonato la nave nonostante avessero avuto tutto quanto richiesto. Noi pensavamo che si potesse tenere in piedi il processo di bandiere, quindi tenere per più di 3 anni i calciatori. Mi dispiace solo per Felipe Anderson che ha fatto una scelta di vita. Voleva tornare in Brasile. Per il resto ci saranno le condizioni per dare al mister un organico con potenzialità”.
Sugli Obiettivi della Lazio
“Il tema è molto semplice. Noi avevamo come obiettivo la Champions. Noi abbiamo perso la prima partita con il Lecce, poi con il Genoa. Abbiamo perso anche con la Salernitana. Qualcuno si è lamentato perché non giocava e poi si sono create determinate alcune situazioni. Ha trovato delle persone che avevano comportamenti non attinenti alle sue esigenze”.
Su Tudor
“Ringraziamo Tudor che gli ha dato una raddrizzata. Ha tenuto fuori diversi calciatori nelle ultime partite. Chi gioca solo per sé stesso non gioca, come ha detto Baroni. Deve essere premiato il merito. La scelta dei giocatori sono quelle che hanno le migliori performance fisiche. Gli altri si devono adeguare, altrimenti stanno fuori. Allora lì c’è gente che decide di andarsene”.
Su Luis Alberto
“Poi Luis Alberto. Ha avuto i soldi che voleva, perché sapeva che si trovava in una condizione di difficoltà. Il calcio è cambiato, c’è un altro modello”.
Su Sarri e gli Acquisti
“Se prendevo Berardi ero morto, lui voleva Ricci, noi abbiamo speso 25 milioni per Rovella. Poi vediamo chi sarà meglio dei due. Poi ha preso Pellegrini che voleva lui, come avevamo fatto con Hysaj. Il nostro errore è aver mantenuto dei calciatori che non davano il massimo. Poi abbiamo dovuto ringiovanire la squadra. I giocatori ormai hanno una vita di 3 anni nelle società, perché il turnover cambia la presunzione che senza di me non si può fare niente. Se all’interno della squadra hai persone che non remano dalla stessa parte, hai dei problemi”.
Su Kamada
“Il procuratore ha chiesto 2,5 milioni per il rinnovo di un altro anno, ma io devo fare gli interessi della società, siamo quotati in borsa”.
Sul Flaminio
“Stasera andremo in Campidoglio per parlare dello stadio, devo costruire una società stabile. Se vedi gli altri presidenti, hanno una vita di 6-7 anni con quella società, poi se ne vanno. Oggi la Lazio invece ha una forza istituzionale e politica che prima non c’era. La Lazio ha una forza patrimoniale di 250 milioni, ma questo nemmeno lo sapete. I patti quando si fanno vanno mantenuti, infatti è vero, la colpa è la mia. Adesso ripartiamo dai giocatori che hanno fame”.
Calcio
Quante sono le curiosità statistiche sulla Lazio che non conosci?
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Nella Capitale sono due i club più forti di tutti i tempi nella classifica di Serie A e la Lazio è onnipresente tra i siti scommesse che offrono il palinsesto delle squadre favorite alla vittoria della Serie A, non a caso le Aquile presentano diversi record e curiosità statistiche nel ranking all time. Se sei un vero tifoso e nelle tue vene scorre sangue biancoceleste, dovresti conoscere tutte le statistiche della Lazio: ecco quali sono le più interessanti e sorprendenti.
Lazio tra sesto e settimo posto nella classifica eterna di Serie A
Iniziamo subito con una chicca, perché i Biancocelesti attualmente si trovano alla settima posizione della classifica all time di Serie A con 3967 punti, guadagnati in 2776 match disputati nella massima categoria.
Le vittorie sono 1075, mentre i pareggi 800, dati aggiornati al 2024, ma attenzione: al sesto posto c’è il Napoli a quota 4010 punti. Questo significa che il campionato di Serie A 2024 – 2025 potrebbe rappresentare un trampolino di lancio per i Biancocelesti: basterà iniziare colmare un gap di meno di 50 punti.
Ciro Immobile è il vero re di Roma
Al 2024 sono 340 le presenze di Ciro Immobile con la maglia della Lazio, frammento infinito di tempo in cui è riuscito a salire al top della classifica marcatori all time biancoceleste con i suoi 207 gol totali segnati con le Aquile.
I rigori messi a segno da Immobile sono 60, mentre in Serie A ha segnato ben 169 reti. L’attaccante numero 17 è riuscito nell’impresa di superare Silvio Piola sotto ogni punto di vista, infatti, Piola ha segnato 159 gol totali, di cui 143 in Serie A. Ecco perché ormai non ci sono più dubbi: è Ciro Immobile il vero re di Roma.
Chi sono i due calciatori che possono vantare più di 400 presenze nella Lazio?
In questa speciale classifica è Stefan Radu a dominare con 427 presenze in biancoceleste, segue Giuseppe Favalli a quota 401 match con la Lazio.
Quali sono i titoli nella bacheca della Lazio?
Le Aquile sono sempre presenti nei match in diretta live streaming e nelle scommesse calcio di Serie A, Champions ed Europa League da diversi anni, infatti, possono vantare un palmares di tutto rispetto.
Le Aquile hanno vinto due scudetti, il primo nel 1974 e l’ultimo nel 2000, mentre per quanto riguarda la Coppa Italia sono ben 7 i titoli presenti nella bacheca dei Biancocelesti, la prima Coppa è stata vinta nel 1958 e l’ultima nel 2019.
Le Aquile possono vantare anche 5 Supercoppe Italiane vinte tra il 1998 e il 2019, mentre in ambito UEFA la Lazio ha vinto nel 1999 la Coppa delle Coppe e la tanto ambita Supercoppa Europea: un doble internazionale passato alla storia.
In totale, sono 81 i campionati di Serie A a cui ha partecipato la Lazio dal 1929 al 2024, per due volte i Biancocelesti sono stati campioni d’inverno, la prima nella stagione 1936 – 1937 e l’ultima volta nel campionato 1973 – 1974.
Per concludere, le Aquile sono state la quarta squadra a vincere un doble Nazionale nella stagione 1999 – 2000, che vede la vittoria dello scudetto e della Coppa Italia, a cui bisogna aggiungere anche la vittoria della Supercoppa Italiana che ha regalato il triplete Nazionale ai Biancocelesti.
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