Cinema
RECENSIONE FILM Il Quarto Potere a cura di Tommaso Bucciarelli
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RECENSIONE FILM Il Quarto Potere – Nonostante sia un film uscito moltissimi anni fa, questo, resta comunque una pellicola da guardare – La recensione a cura di Tommaso Bucciarelli
RECENSIONE FILM Il Quarto Potere – Alle volte ci sentiamo imprigionati, non accompagnati ma indotti, ed urlando sottovoce chiediamo il perché ed il come, e sappiamo che non smetteremo mai di cercare chi quale è il Quarto Potere.
Quarto Potere è un film americano drammatico del 1941, della durata di 119 minuti ora disponibile su Amazon Prime, uno dei cult d’eccellenza sotto regia, soggetto, sceneggiatura ed interpretazione con il ruolo da protagonista di Orson Welles (Charles Foster Kane) che ne è la figura portante, e cito tra gli altri Joseph Cotten (Jenediah Leland) e Everett Sloane (Mr. Bernstein).
Nove candidature agli Oscar, vinto quello per Miglior sceneggiatura originale.
Ci accoglie l’immagine di un cartello con su scritto NO TRASPASSING che si trova sul cancello di entrata di un castello, ed al suo interno si vede il gesto della mano di un uomo che con il suo ultimo respiro pronuncia Rosabella, poi la voce fuori campo che sentiamo è quella di un servizio ci spiega, dopo la comparsa di giornali stampati e titoli imponenti, chi era il defunto Charles Foster Kane, padrone di un impero economico impressionante.
La madre del bimbo Charkes riceve una immensa quantità di denaro in eredità, e lei decise di farlo crescere in una grande città sotto la tutela delle banche, che tenevano questa fortuna economica che sarebbe poi divenuta sua, del figlio.
Quando diviene maggiorenne, ci narra la voce, Charles non volle intraprendere le attività suggerite dalla banca, ma investe il suo tempo e una piccola parte della esorbitante cifra a sua disposizione in un giornale, del quale essere editore e direttore.
Ottiene quello che voleva, creando una nuova impronta giornalistica.
Appaiono le immagini registrate nelle quali compare accanto a presidenti delle repubbliche, monarchi e dittatori, e viene turata in ballo la sua appartenenza a schiera partitiche e politiche. La voce ci dice prima che visto come un evidente comunista, poi come un estremista di destra, sennonché si ascolta una voce che lo chiama nazista.
Un guerrafondaio dapprima, poi uno contro la belligeranza.
La voce ci informa dei suoi politici sostenuti con maggior vigore, gli stessi che poi attaccò aspramente facendo capire che odiava la politica. Tanto è vero che poi diventa un politico ambizioso, con credenziali che fanno crescere le ipotesi di una sua vittoria alle elezioni, cosa che invece non avviene e le perde, e lui decide di mollare l’amata e odiata politica.
Nella crisi del 1929 il giornale chiuse i battenti, ma la riaprì in pochi anni tornando ad essere uno tra i più letti, ed in questo servizio ci appare Kane che nel 1935 afferma “La guerra non ci sarà!”.
Finisce il servizio ed appaiono i giornalisti che lo stavano vedendo, ai quali viene chiesto di capire chi o cosa era Rosabella, la sua ultima parola, cosicché iniziano i giri tra i conoscenti del potente Kane partendo da una sua vecchia fiamma.
Tra i ricordi del passato, vedendo questo titolo su Prime non ho potuto fare a meno di rivederlo, e mentre attuavo questa pratica, m’è ritornato in mente che probabilmente fu questo film visto in adolescenza il primo ingranaggio a maturare il mio pensiero sulla società moderna.
Quest’opera uscì il primo maggio del 1941, e i Tempi Moderni a volte bisogna ricordarli.
Ma cosa rimane di ciò che lasciamo quando abbandoniamo la vita? Pensieri, opere, atti d’eroismo o di insolenza? Sennonché ideali, o purificazioni, o strazi?
Già, cosa rimane?
Una cosa importante è quel che pensa la gente di noi, quel che vede, come ci evidenziamo, come appariamo, giusto?
Domande, ma se dai solo risposte non cresci. Questo film è tra le mie migliori visioni di sempre, ed ogni attimo, ogni momento, racconta non solo con l’audio, che t’informo in una decina di occasioni, per pochi secondi ognuna, non è doppiato ma in lingua inglese originale, ma anche e soprattutto su quel che vedi e leggi.
Kane nel film dice che con i giornali lui sa cosa e come far pensare alla gente.
L’apparenza è il contraltare di Rosabella, quell’atto di purezza che ci culla facendoci andare avanti solo se scegli di non seguire l’obbligo di non oltrepassare.
Cinema
David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”
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Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello, su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.
Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.
Cinema
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
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È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.
Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.
Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.
Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.
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