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La ministra Azzolina alla Stampa: “Molte scelte non sono mie”

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La ministra Azzolina alla Stampa: “Molte scelte non sono mie”

La ministra della Pubblica istruzione, Lucia Azzolina, in colloquio con la Stampa dichiara: “Parliamoci chiaro. Posso essere d’accordo o no sulle misure individuate per la riapertura il 14 settembre ma non sono io a decidere”.

La ministra Azzolina parlando davanti alla Stampa prosegue: “La regola del metro di distanza degli studenti tra loro e con i professori e l’uso delle mascherine sono scelte del ministero della Salute. Così come i fondi per l’edilizia scolastica li decide il ministero dell’Economia. Io devo fare lo slalom tra questi paletti. Abbiamo stanziato un miliardo per la ripartenza di settembre. Io ne ho chiesti almeno due ma il ministro Gualtieri ha fatto resistenza. Del resto non c’è un solo ministro del Tesoro che dia volentieri soldi alla scuola”.

Con le regioni l’intesa non sembra lontana. La ministra e il governo sperano di riuscire a firmare un accordo oggi senza strappi con le regioni: “Abbiamo accolto tutte le loro richieste. Ho resistito solo su un paio. Loro avrebbero preferito che non ci fossero rappresentanti degli studenti e delle famiglie al tavolo della trattativa a livello regionale. Invece io ho proposto che accettino che famiglie e studenti vengano ascoltati dagli Uffici scolastici regionali. E poi sulla didattica a distanza per le scuole secondarie superiori, quelle dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni, le regioni sono contrarie ma gli studenti me l’hanno chiesto. Perché sbattere loro la porta in faccia? Abbiamo raggiunto un compromesso”.

Basterà per convincere anche i presidi, che si sono sentiti abbandonati, aumentare la mancanza di indicazioni operative nelle linee guida? “Ma io sono una dirigente scolastica, so quali sono i loro problemi. Non li lascerei mai soli!. Il problema è come sono filtrate e raccontate le linee guida. Detto questo, bisogna tenere conto della realtà della scuola italiana. Da me dipendono 8.500 istituti scolastici e migliaia di plessi. Ci sono posti come Scampia in cui si fa lezione negli appartamenti e a Nord scuole ipertecnologiche. Va bene norme uguali per tutti ma fino a un certo punto, ovvio che bisogna tenere conto delle differenze. Noi diamo una regola generale ma poi può non andare bene per tutti. Avevamo quasi raggiunto l’accordo con le Regioni, dovevamo dare l’annuncio in giornata”.

Ieri la ministra credeva davvero che l’intesa sulle linee guida per la riapertura delle scuole a settembre potesse essere a un passo: “Invece si è presentato Salvini con quattro parlamentari dei suoi al ministero per fare la sceneggiata, con lo striscione ”Azzolina bocciata‘”. Poi gli slogan furiosi: “La ministra non è in grado di gestire la situazione, io mia figlia di sette anni a scuola a settembre in un’aula buia con la mascherina non ce la mando”, i post a social unificati.

“A quel punto, Zaia e Fontana mi hanno fatto sapere che non potevano firmare l’accordo oggi (ieri, ndr.) per ovvi motivi. Firmare poche ore dopo la sua protesta sarebbe stato come sconfessare il leader del loro partito“. La ministra è isolata? “Non è vero, il Movimento cinque stelle mi sostiene con forza. Parecchi dei miei mi criticano perché dicono che sono troppo morbida nelle trattative. Secondo loro dovrei essere più dura”.

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