Coronavirus
CORONAVIRUS – CHIUDE IL CAMPUS COVID CENTER
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CHIUDE IL CAMPUS COVID CENTER: OGGI LA VISITA DELL’ASSESSORE REGIONALE ALESSIO D’AMATO
Dopo 75 giorni di attività chiude il Covid Center del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e oggi Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, ha voluto salutare direttamente tutto il personale del Covid Center ringraziandolo per il lavoro svolto all’interno della rete regionale del Lazio attivata per curare le persone colpite dal nuovo coronavirus. Un’ultima visita nella struttura di 2100 metri quadrati e 40 posti letto completamente dedicata ai malati di Covid-19 e isolata dal policlinico di Trigoria che ha ospitato nel corso delle varie fasi della pandemia 73 pazienti provenienti da Roma, Lazio e da altre regioni italiane (come la Lombardia) e che a breve sarà convertita nel nuovo pronto soccorso, in partenza a settembre. Nell’arco di 11 settimane 90 professionisti tra medici, infermieri e personale sanitario e tecnico, unitamente a professionisti e ricercatori impegnati a trovare le soluzioni ingegneristiche, organizzative e mediche più efficaci in tempi ridottissimi hanno salvato la vita a una sessantina di persone, pari a oltre l’80% dei pazienti, tra ricoverati in condizioni disperate, persone con gravi patologie pregresse, anziani in età avanzata come una donna di 97 anni dimessa pochi giorni fa e persino una giovane di 29 anni.
Le parole di D’Amato
“Voglio rivolgere un sentito ringraziamento alle donne e gli uomini che in questi mesi hanno con passione e professionalità assistito i pazienti nel Covid Center che è stato un vero punto di riferimento per tutta la rete regionale. In questi mesi abbiamo fatto un lavoro di squadra importante per contrastare la diffusione del virus nella nostra Regione e il Campus Bio-Medico è stato un tassello importante” ha commentato l’Assessore D’Amato al termine della visita.
La storia di Vincenzo
Tra le tante storie a lieto fine vissute all’interno del Campus Covid Center, va menzionata – come emblematica del valore del Servizio Sanitario Nazionale – quella di Vincenzo, un paziente di Bergamo di 61 anni arrivato in coma profondo dall’ospedale Giovanni XXIII della città lombarda e restituito alla sua famiglia in buone condizioni di salute. Lo scorso 24 maggio Vincenzo ha lasciato il Campus Covid Center su un elicottero dell’Areu Lombardia dall’elistazione che sarà particolarmente preziosa con l’apertura imminente del nuovo Pronto Soccorso. I 2100 metri quadrati del Campus Covid Center, che hanno consentito di mantenere il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico totalmente sicuro e covidd free, diventeranno dalla prossima settimana nuovamente un cantiere. L’obiettivo – rinviato a causa del Covid-19 è di dotare la Capitale di un nuovo Pronto Soccorso con apertura il 1 settembre.
Il vaccino
La necessità – in attesa di un vaccino – di convivere con la prevenzione del Covid-19, ha imposto al Policlinico una rimodulazione del progetto originario per approdare a un Pronto Soccorso con percorsi e accessi in totale sicurezza. Sarà una struttura innovativa, pensata per il benessere dei pazienti e dei loro accompagnatori e dotata di tecnologie più aggiornate. Il nuovo Pronto soccorso, in via Àlvaro del Portillo 192, è al centro di un bacino potenziale di circa 300mila residenti e si stima possa avere 45mila accessi annui e inserisce il Policlinico nella rete dell’Emergenza-urgenza come DEA di I livello e nelle reti tempo dipendenti (Trauma, Ictus e quella per l’Infarto e le emergenze cardiovascolari). “Voglio ringraziare l’assessore D’Amato per aver voluto far visita al nostro Covid Center – ha sottolineato Paolo Sormani, direttore generale del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico – A marzo abbiamo deciso di accettare la sfida e metterci a disposizione del servizio sanitario regionale convinti di poter dare un contributo anche in questa fase ricca di incognite. I nostri professionisti, che hanno aderito tutti volontariamente, hanno dimostrato grande passione, impegno e soprattutto professionalità, andando a formare una squadra che, oltre al lavoro, ha messo in campo sensibilità e umanità con pazienti fragili e completamente isolati per settimane dai loro affetti. In questo senso la visita dell’assessore rappresenta per tutti noi un importante riconoscimento del lavoro fatto e una esperienza preziosa per l’imminente apertura del Pronto Soccorso”. In questi mesi il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico ha inoltre contribuito alla gestione dell’emergenza sanitaria del Lazio mettendo inoltre a disposizione il laboratorio analisi nell’ambito della rete Coronet per l’analisi dei tamponi di tutto il territorio della Asl Roma 6 che include i Castelli Romani ed effettuando i test molecolari (tamponi) all’interno del drive-in appositamente allestito nell’area dell’elistazione.
Coronavirus
Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura
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Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.
Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.
Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.
Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.
Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.
Coronavirus
Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”
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Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni
Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.
Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.
Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.
Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.
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