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CASO REGENI Conte in pressing sul governo egiziano

Un segnale di grande collaborazione nella ricerca della verità sulla morte di Giulio Regeni. È quanto il premier Conte si aspetta dalla videoconferenza che i nostri pm avranno l’1 luglio con quelli della procura generale del governo egiziano.

Audizione convocata dopo la vendita di due fregate Fremm all’Egitto. Prima occasione istituzionale per separare i piani e affermare che i rapporti commerciali non affievoliscono l’azione diplomatica e giudiziaria per arrivare, dopo oltre quattro anni, alla verità. Conte su quanto fatto finora dal governo egiziano: “Abbiamo sollecitato i nostri interlocutori egiziani ad assicurare collaborazione più intensa nelle indagini. Il presidente al Sisi, anche nel colloquio di domenica scorsa, ha manifestato piena comprensione per le richieste italiane. Dichiarandosi disponibile a collaborare per il perseguimento di un obiettivo riconosciuto essenziale per le nostre relazioni. Attendiamo una manifestazione tangibile di tale volontà.

Il caso Regeni è rimasto e rimarrà sempre al centro dell’attenzione del governo italiano. Tutte le componenti e le diramazioni del governo sono votate a questo obiettivo. Ciò che stiamo portando avanti sono convinto ci darà la speranza di poter arrivare alla verità. È un obiettivo sul quale resteremo inflessibili finché non l’otterremo. Risultati che si avranno con l’intensificazione e non con l’interruzione del dialogo bilaterale. Quando mi sono insediato la prima volta ho chiesto subito un incontro con i genitori di Regeni. Poi li ho incontrati una seconda volta per acquisire elementi e informazioni di prima mano e per testimoniare una mia particolare sensibilità”.

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