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CORONAVIRUS LAZIO Bollettino del 23 Giugno

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CORONAVIRUS LAZIO Bollettino del 23 Giugno

CORONAVIRUS Al termine della quotidiana videoconferenza sull’emergenza Covid-19, questo il bollettino del 23 Giugno comunicato dalla Regione Lazio.

CORONAVIRUS LAZIO Bollettino 23 Giugno. Conclusa la videoconferenza della task force regionale sull’emergenza, la Regione Lazio ha diramato il bollettino giornaliero. Nella Regione si contano 8 nuovi positivi. 3 dei nuovi casi, secondo i dati diffusi da Salute Lazio, si riferiscono ancora ad una coda del cluster all’Istituto San Raffaele Pisana. Uno all’Istituto Teresianum. 2 i decessi registrati nelle ultime 24 ore, mentre continuano ad aumentare i guariti: sono 65 per un totale di 6.315.

IL COMMENTO DELL’ASSESSORE D’AMATO

“Oggi registriamo un dato di 8 casi positivi e due decessi. Si conferma trend in calo nelle province che registrano zero casi. Voglio lanciare un appello affinché vengano sempre rispettate le misure di prevenzione per evitare la ripresa dei contagi. Continua a calare il numero delle terapie intensive occupate che sono 16 in totale: -7 rispetto a ieri. Proseguono le attività per i test sierologici sugli operatori sanitari e le Forze dell’ordine. Crescono i guariti che nelle ultime 24h sono stati 65 raggiungendo un totale complessivo di 6.315“.

LA DINAMICA DEI NUOVI CASI

Tre dei casi odierni sono riferiti ad una coda del focolaio del San Raffaele Pisana in un cluster famigliare, al di fuori dunque della struttura, che ha riguardato un infermiere posto in isolamento domiciliare. Ad oggi effettuati oltre 5 mila test per il controllo del focolaio del San Raffaele che raggiunge un dato complessivo di 122 casi positivi. Sono stati effettuati i secondi tamponi presso lo stabile di piazza Pecile (Garbatella) sono tutti negativi il cluster è chiuso. Un caso odierno è riferito all’Istituto religioso Teresianum a Roma ed è stato posto in sorveglianza sanitaria”.

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Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura

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Ricciardi: “La Commissione Covid è per mettere sotto accusa Conte”

Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.

Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.

Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.

Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.

Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.

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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”

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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”

Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni

Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.

Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.

Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.

Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.

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