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M5S Capo politico: corsa a due tra Di Battista e Taverna
Corsa a due tra Alessandro Di Battista e Paola Taverna per il ruolo di capo politico del M5S. Entro la fine del 2020 si dovrebbero celebrare gli Stati generali per eleggere la nuova guida. Ma non è detto perché c’è anche l’ipotesi di un comitato costituente per traghettare il Movimento per un anno.
Nel secondo caso sarebbe rimandata l’elezione del capo politico e bloccato Di Battista, “sempre più in campagna elettorale”. Sui social un post dopo l’altro. Dibba con il ministro Costa, con il sindaco Virginia Raggi, che commenta i dati dei posti di lavoro persi ad aprile, Dibba che lancia il “servizio ambientale”. “Sta scavalcando tutti illustrando le sue proposte senza passare dal Parlamento, dalle commissioni e prima di tutto dai facilitatori”, commenta un deputato. Si racconta anche di chat e mail che sta inviando in questi giorni. Della sua squadra fanno parte, tra gli altri, l’eurodeputato Ignazio Corrao e l’ex ministro Barbara Lezzi. Tutti pronti dare battaglia al governo e all’alleanza con il Pd. Lo scenario è complesso e in evoluzione.
Oltre a Di Battista anche la Taverna immagina un ruolo da protagonista. Alcuni senatori sanno che darà vita a tour, forse virtuale, per illustrare il decreto Rilancio e lanciare una sua proposta, far tornare le competenze regionali sulla sanità in capo allo Stato. Nelle prossime settimane si vedrà se il comitato costituente prenderà davvero forma e che ne sarà degli Stati generali. Dalle parti del capo politico Vito Crimi fanno sapere che per il momento non si sta ragionando sulla data della kermesse. In tanti invece ipotizzano che possa essere creato un comitato di una decina di persone, con deleghe precise, tra cui relazioni con i meet up, piattaforma telematica, riforme.
Luigi Di Maio resta defilato ma da più parti osservano la sua predilezione nei confronti di Chiara Appendino. Non a caso il sindaco di Torino si sta facendo sentire. Tra i parlamentari aumenta la pattuglia degli scontenti. Coloro che non hanno voglia di assistere a queste manovre e invocano il ritorno di Beppe Grillo. Il Garante è tornato a farsi sentire. Spesso parla al telefono con il premier Giuseppe Conte, scambia messaggi con i deputati e i senatori che lo cercano e con ministri e sottosegretari. Scherzando lancia l’idea di un suo ritorno ma sembra che lo faccia più per ostacolare la corsa di Di Battista sempre pronto a picconare l’attuale governo, che invece il fondatore del Movimento sostiene a spada tratta.
LA MELONI CRITICA IL PREMIER CONTE
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