Politica
FASE 3 Il Premier Conte annuncia riforme eclatanti
FASE 3 Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto da Palazzo Chigi per fare il punto sull’emergenza sanitaria ed economica nel giorno della riapertura delle Regioni italiane.
FASE 3 Le parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Da oggi apriamo i nostri confini regionali. È una decisione che abbiamo preso in piena consapevolezza. I dati della curva epidemiologica ci dimostrano che la strategia adottata sta funzionando ed è quella giusta. A distanza di un mese dal 4 Maggio i numeri sono incoraggianti. Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche. Il trend dei nuovi casi è in costante diminuzione in tutte le Regioni, dalla Lombardia alla Sicilia. Il sistema di controllo sta funzionando e sta funzionando anche il nostro indirizzo politico. I numeri possiamo dire con relativa prudenza, sono incoraggianti. I monitoraggi non segnalano situazioni critiche o di sovraccarico delle strutture ospedaliere“.
FASE 3 CONTE: “NUOVA SOCIALITA’ E PRECAUZIONI“
“Colgo un rinnovato entusiasmo, c’e’ grande attenzione per questa socialità ritrovata. È giustissimo, ci meritiamo il sorriso e l’allegria dopo settimane di sacrifici. È bene però ricordare sempre che se siamo tra i primi Paesi Ue che può permettersi di riavviare le attività è perchè abbiamo accettato tutti insieme di compiere dei sacrifici. Dico solo, facciamo attenzione: distanziamento fisico e uso, ove necessario delle mascherine sono necessarie. Abbandonare queste precauzioni è una grave leggerezza”.
TEMA ECONOMICO
“L’emergenza sanitaria è ormai alle spalle ma oggi dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica e sociale. Sul recovery plan è in gioco la credibilità del sistema Italia. La somma che ci mette a disposizione l’Europa non può essere considerata un tesoretto, ma una risorsa messa a disposizione dall’intero Paese. Serve un progetto lungimirante. Convocherò a Palazzo Chigi tutti i principali attori del sistema produttivo. Stiamo lavorando a questo piano di Rinascita, questo recovery plan. Dovremo lavorare su innovazione, banda larga per tutto il Paese“.
RIFORME
- GIUSTIZIA:“I tempi della Giustizia civile e e penale non sono accettabili. La media dei tempi di un processo sconsiglia gli investitori a venire in Italia, non è accettabile un codice” che risale agli anni Quaranta e che non ha mai avuto riforme. Chiedo a tutte le forze politiche di lavorare per realizzare al più presto questi progetti di legge. Sono già nelle commissioni parlamentari”.
- DIGITALIZZAZIONE: “Stiamo lavorando a questo piano di Rinascita, questo recovery plan. Dovremo lavorare su innovazione, banda larga per tutto il Paese”.
- ALTA VELOCITA‘: “Dobbiamo interconnettere tutte le infrastrutture e incrementare l’alta velocità ferroviaria. Verranno messi a punto i progetti per potenziare le infrastrutture del Paese, che riguardano ad esempio la linea Pescara-Lecce e l’alta velocità in Sicilia “valuteremo senza pregiudizi” anche la possibilita’ di realizzare il ponte sullo Stretto“.
- RIFORMA FISCALE: “Occorre una seria riforma fiscale. Il nostro fisco è iniquo e inefficiente, vogliamo pagare tutti meno“.
- SCUOLA: “Dobbiamo puntare forte sul diritto allo studio per innovare l’offerta formativa. Bandiremo migliaia di posti per giovani ricercatori. Dobbiamo investire anche in tecnologie digitali nella scuola“.
Politica
Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.
# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo
Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.
Tematiche Affrontate nell’Incontro
Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.
L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.
Prospettive di Ulteriori Incontri
Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.
Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.
Politica
Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano
# Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura
La Lettera di Dimissioni
Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.
Pressioni e Malumori nel Governo
Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.
Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy
Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.
Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future
Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.
Reazioni e Riconoscimenti
Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.
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In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.
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