Coronavirus
Focolaio San Raffaele, l’Istituto si difende: “Contagio non da nostri operatori”
CORONAVIRUS Il focolaio di Covid-19 esploso negli ultimi giorni all’IRCCS San Raffaele Pisana sta sollevando un polverone. Si sta cercando di capire da dove il contagio sia partito. L’Istituto si difende dalle accuse.
Sono al momento 35 i casi riferibili al focolaio all’Irccs San Raffaele di Roma, come spiegato oggi dall’Assessore alla Sanita’ regionale Alessio D’Amato. Lo stesso assessore ha dichiarato che “L’ipotesi maggiormente accreditata circa il caso indice è riferita ad alcuni operatori“. Un’ipotesi che lo stesso Istituto ha voluto però confutare in una nota da poco diramata.
LA NOTA DELL’IRCCS SAN RAFFAELE
“L’Irccs San Raffaele di Roma, in relazione alle notizie di stampa sull’origine del contagio di alcuni pazienti ed operatori smentisce che ne sia stata accertata la effettiva provenienza ed in particolare che siano stati i propri operatori la causa della diffusione del virus all’interno della struttura. È ancora in corso l’indagine epidemiologica alla quale la direzione sanitaria sta prestando la massima collaborazione. Pur non intendendo scendere in sterili ed inutili polemiche e contrapposizioni strumentali, si ribadisce che, contrariamente a quanto riportato nelle comunicazioni regionali, dai dati in possesso della struttura e messi a disposizione della Asl sembra emergere una origine derivata dall’invio di pazienti già positivi da parte di alcuni presidi ospedalieri come appare possibile anche dagli approfondimenti che sarebbero stati disposti dalla Asl nei confronti di tali presidi. Ogni illazione e conclusione mediatica appare quindi del tutto prematura, pretestuosa e fuorviante. Quanto infine alla citazione nei comunicati e dichiarazioni regionali in merito a presunte ‘negligenze’ della struttura si precisa nuovamente che al contrario sono state scrupolosamente rispettate ed applicate tutte le disposizioni nazionali e regionali emanate al fine della protezione dei pazienti ed operatori dal rischio contagio da Covid 19. Di tali misure rigorosamente rispettate è già stata fornita piena evidenza fattuale e documentale alla Asl Rm 3. L’indagine epidemiologica in atto ed alla quale pienamente collabora potrà dimostrare la correttezza dell’operato dell’Istituto, smentendo così tali generiche e non dimostrate affermazioni regionali ampiamente riportate da tutti i media con piena riserva della tutela in ogni sede dell’immagine e dell’onore dell’Istituto e dei suoi operatori ai quali va il ringraziamento più sentito per l’abnegazione e lo spirito di servizio e sacrificio sin qui dimostrato”.
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