Primo Piano
CASO MOLLICONE Morto il papà di Serena
È morto Guglielmo Mollicone, il papà di Serena, la studentessa di Arce (Frosinone) uccisa nel giugno del 2001 e ritrovata in un boschetto poco distante dal suo paese.
L’annuncio dato da un familiare dei Mollicone sui social: “Serena adesso è con il suo papà”. L’uomo mesi fa aveva subito un infarto dal quale non si era più ripreso. Guglielmo Mollicone, il padre di Serena, è morto dopo anni di indagini. Ricerche che hanno portato al rinvio a giudizio del maresciallo Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, della moglie Anna Maria, del figlio Marco, del maresciallo Vincenzo Quatrale, e dell’appuntato Francesco Suprano. Mottola, i suoi familiari e Quatrale sono accusati di concorso in omicidio. La decisione della procura era attesa per marzo ma a causa del coronavirus rallentata. Secondo la Procura di Cassino la studentessa morì nella caserma dei carabinieri di Arce, forse dopo un litigio con il figlio di Mottola, Marco. La ricostruzione del delitto indicò una compatibilità tra lo sfondamento della porta dell’alloggio della caserma e la frattura cranica riportata dalla vittima.
Accertata la “compatibilità tra i microframmenti rinvenuti sul nastro adesivo che avvolgeva il capo della vittima e il legno della porta, così come con il coperchio di una caldaia della caserma”. La svolta dalla perizia del Ris che rilevò come Serena, ormai senza vita, fu spostata nel boschetto dell’Anitrella. Luogo in cui poi si trovò il corpo con mani e piedi legati dal nastro adesivo e una busta di plastica in testa. Due anni dopo finì agli arresti con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere Carmine Belli. Un carrozziere poi prosciolto nel 2006. Ad aggiungere mistero anche il suicidio del carabiniere Santino Tuzi che nel 2008, prima di essere ascoltato dai magistrati, si uccise sparandosi nella sua auto. Un caso che resta avvolto dal mistero, un omicidio scatenato forse da un movente terribile. Forse Serena il giorno in cui morì era andata nella caserma dei carabinieri per denunciare alcuni traffici legati alla droga. Successivamente la lite e la tragedia.
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