Cronaca
Moria di pesci nel Tevere: trovate sostanze tossiche

Moria di pesci nel Tevere: questa la denuncia dell’Oipa. Purtroppo le analisi effettuate hanno constatato la presenza di sostanze tossiche per la fauna locale.
Dopo l’allarme lanciato dall’Oipa di Roma (che vi abbiamo raccontato qui) è arrivata la triste conferma. Dopo aver monitorato per molti giorni il tratto urbano del Tevere tra Castel Sant’Angelo e Ponte Marconi, le analisi dell’Agenzia regionale protezione ambientale del Lazio e del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente hanno evidenziato tracce di due fitofarmaci. Si tratta della Cipermetrina (insetticida universale nei programmi di lotta contro gli insetti) e del Clothianidin (utilizzato per la concia delle sementi di mais, del cotone, della colza, della bietola e del girasole, trattamenti fogliari di molti fruttiferi e di piante ornamentali e trattamenti granulari al terreno). Quest’ultimo è altamente tossico per le api, motivo per il quale ne è stato vietato l’utilizzo nel 2018.
IL COMMENTO DELL’OIPA
Dalla relazione dell’Arpa Lazio si evince che le due sostanze potenzialmente tossiche per i pesci, anche se in quantità insufficienti per giustificare il fenomeno rilevato, non consentono di escludere cause tossiche dovute a fenomeni di contaminazione localizzati e temporali. “Per i poveri pesci morti nel Tevere non c’è ancora pace, né giustizia. Ora attendiamo l’esito delle ulteriori analisi dell’Arpa” commenta Rita Corboli, delegata della sezione romana dell’Oipa. “Forse potranno fornire ulteriori indicazioni i risultati dei campionamenti di pesci morti effettuati dalla Asl Roma 1 e inviati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana. Speriamo che, incrociando i dati analitici, si possano stabilire le cause della morte degli animali”.
Cronaca
Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

Un altro caos sulle strade di Roma: un tassista sbatte contro uno scooter Honda SH 300, uccidendo un 50enne italiano nella periferia est, mentre lui se la cava con un passaggio in ospedale per test anti-droga e alcol. Tipico di questa città dove tutti pensano di essere in pole position! #RomaTrafficoInfernale #IncidenteMortale #TaxiVsScooter #ItaliaStradePericolose (145 caratteri)
Lo Scontro Fatale
Nel pomeriggio di oggi, un incidente mortale ha bloccato via di Tor Cervara, nella caotica periferia est di Roma. Un taxi Dacia Lodgy si è scontrato con uno scooter Honda SH 300 guidato da un 50enne italiano, che non ce l’ha fatta. Niente di nuovo in una città dove il traffico è un gioco al massacro quotidiano.Il Tassista e i Test
Il conducente del taxi, un italiano di 55 anni, ha frenato appena in tempo per prestare soccorso, ma è finito dritto in ospedale per i soliti controlli alcolemici e tossicologici. Chissà se stavolta scopriranno qualcosa di più di un caffè forte – in fondo, qui a Roma, guidare con il piede sul gas è uno sport nazionale.
Le Indagini della Polizia
Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, dal IV gruppo Tiburtino, per ricostruire la dinamica. Speriamo che riescano a dipanare questo pasticcio senza altre sorprese, perché in questa giungla urbana, ogni incidente è solo l’inizio di una nuova storia.
Cronaca
Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

Un altro scandalo nel mondo della chirurgia estetica made in Italy: una donna, ex colf attirata da offerte a prezzi stracciati, finisce nel calvario post-operazione al seno con un chirurgo già invischiato in quattro inchieste per malpractice. Ma chi se ne frega delle regole, vero? #ChirurgoFurbetto #OperazioniLowCost #SanitaAllaRovescia #ScandaloMedico #ViraleOra
La storia della vittima
Una donna comune, che faticava come colf per arrivare a fine mese, ha ceduto alla tentazione di un ritocchino al seno a prezzi da saldo. “Lavoravo 12 ore al giorno e lui mi prometteva miracoli a metà prezzo”, ha raccontato, senza sapere che si sarebbe ritrovata con complicazioni da incubo, tra infezioni e risultati da barzelletta. Tipico di questi “eroi in camice” che giocano con la salute per arrotondare.Le indagini sul chirurgo
Questo tizio non è nuovo a guai: già quattro inchieste lo inchiodano per errori chirurgici e promesse non mantenute. Le autorità indagano su come offra interventi low-cost a chi non può permettersi di più, ma sembra che il sistema sanitario chiuda un occhio, o forse due. Chissà se finirà in galera o continuerà a operare nel sottobosco della bellezza a basso costo.
Le conseguenze per le pazienti
Le donne coinvolte pagano il prezzo più alto: dolori, rimpianti e battaglie legali. Questa ex colf ora combatte per un risarcimento, denunciando un chirurgo che sfrutta la disperazione femminile. Ma in un paese dove l’apparenza conta più della sostanza, quante altre cadranno nella trappola? Non c’è da stupirsi se queste storie esplodono online.
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