Cinema
RECENSIONE FILM Il Divo a cura di Tommaso Bucciarelli

RECENSIONE FILM Il Divo – Oggi vi proponiamo questo film biografico e drammatico con la recensione a cura di Tommaso Bucciarelli
RECENSIONE FILM Il Divo – Ad oggi, di politica non se ne parla, ma se ne urla, ed ho notato che su Netflix c’è un film che vidi più di dieci anni fa, e che biografa quel personaggio politico che per tanti anni è stato Il Divo.
Il Divo è un film biografico e drammatico del 2008, dura 110 minuti , regia, soggetto e sceneggiatura sono di Paolo Sorrentino che ha voluto come protagonista Toni Servillo (Giulio Andreotti) accompagnato da molti altri attori tra i quali Anna Bonaiuto (Livia Danese) e Carlo Buccirosso (Cirino Pomicino).
Paolo Sorrentino con questo ha vinto il premi giuria al Festival di Cannes.
Toni Servillo ha vinto il David di Donatello come miglior attore protagonista.
Le immagini si aprono con il Glossario, nel quale vengono riferiti i brutti fatti accaduti negli anni ’70 e ’80, con tanti omicidi e le perplessità che rimangono ad oggi.
Si vede Andreotti che vaga per la casa, e prende l’aspirina per il perenne mal di testa, quello che lo accompagnerà sempre.
Un pomeriggio c’è l’incontro con i ministri del settimo governo del neo eletto Andreotti, dove lui è sulla poltrona e si sta facendo fare la barba,mentre quei politici gli sono intorno e gli parlano come se fossero abituati a questa eventualità, ed iniziano ad apparire le prime incomprensioni.
In un altro giorno c’è una donna che deve incontrarlo, raggiunge il punto, e deve essere preannunciata dalla signora che lo segue da anni, e la donna, timorosa, le chiede se deve deve averne paura poiché dicono sia pericoloso, e la signora le risponde con un sorriso e le dice che non è pericoloso, ma spericolato, e le aggiunge, per aiutarla, di studiargli le mani, visto che ogni gesto che fa, ha una sua concretezza sui suoi stati d’animo.
La sera c’è un’immensa festa tra le mura eleganti, e ci sono i ministri ed altri pollici, ma Andreotti non si ferma a festeggiare.
Si sentono poi le parole scritte nelle lettere di Aldo Moro in quei giorni in cui fu sequestrato prima d’essere ucciso, ed in questa lettere lui attaccò garbatamente molti politici, ma soprattutto Andreotti, ed in questa lettura si ascolta Moro che gli chiede che cosa ricordare di lui.
Pomicino un pomeriggio lo raggiunge, e semi sorridendo gli dice che sarà naturale che a breve questo governo cadrà, ma che non dovrebbe essere proprio in questa maniera.
Come ti ho scritto, è più di dieci anni fa che vidi per la prima volta questo film, e nel rimirarlo ho avuto sensazioni in certi casi simili, in altri migliori. Mi era piaciuto giù all’epoca, e l’aver udito quella colonna sonora particolare, sin dalle prime immagini dopo il glossario, mi aveva amplificato la voglia di continuare a vederlo, perché nei primi secondi mi sembrava un documentario.
Le cose che ho studiato di più stavolta, sono state la fotografia, la scenografia e la presenza degli attori, quindi il trucco, e devo dirti che è in assoluto un film studiato ed eseguito bene.
Eccezionale Toni Servillo, e nel momento in cui esegue un monologo mai realmente avvenuto, ma nei pensieri di Andreotti, è là che si ammira indiscutibilmente il suo talento.
La cosa che mi aveva incuriosito di più a quei tempi, è come l’avrebbe presa il reale Giulio Andreotti che era ancora in vita, e ricordo di aver letto su un giornale, pochi giorni dopo che lo vidi, che quel che aveva visto in quelle immagini, era molto cattivo, una mascalzonata, opinione che poi cancellò su TV Sorrisi E Canzoni, esprimendo che un politico è meglio sia criticato che ignorato, quindi, le mascalzonate sono ben altre.
Ci si esprime e si crea sempre una cosa sulla quale poggiare le proprie emozione, è una caratteristica umana, ma qualcuno diceva, dice e dirà, che tutto è politica.
Nel film c’è un elenco di fatti, che potrebbero essere casualità, ma che portano a tanti eventi negativi, come responsabile, Andreotti, ma ogni cosa è complessa.
È un caso anche se la situazione è un po’ più complessa.
Cinema
David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello, su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.
Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.
Cinema
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.
Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.
Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.
Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.
-
Attualità3 ore fa
Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”
-
Attualità6 giorni fa
Aggiornamenti su Camilla Sanvoisin, trovata morta nella casa del fidanzato alla Giustiniana
-
Attualità2 giorni fa
Un uomo viene morso da un cane al Parco Talenti e subisce la lesione dei legamenti del ginocchio.
-
Ultime Notizie Roma1 giorno fa
Chiarezza e Verità sulla Consacrazione Episcopale e sulla Prelatura Internazionale di S. E. Mons. Salvatore Micalef