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Silvio Berlusconi: “Non voglio risarcimenti ma la verità”

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Silvio Berlusconi: “Non voglio risarcimenti ma la verità”

Silvio Berlusconi: “Ristabilire la verità è nell’interesse non solo di Forza Italia o mio personale. Riguarda tutti gli italiani, tutte le parti politiche e la maggioranza dei magistrati. Questi non meritano di essere accomunati ai comportamenti scorretti di colleghi ideologicamente orientati che esercitano un grande potere”.

Tramite una lettera a ‘Il Riformista’ che ha riportato la registrazione del magistrato Amedeo Franco sulla sentenza contro Silvio Berlusconi, chiede di risalire alla verità sul processo Mediaset. Il leader di Forza Italia, scrive: “Quando mi hanno detto che voleva vedermi, la cosa mi ha stupito ed anzi contrariato. Non desideravo riaprire in nessun modo una vicenda che mi aveva profondamente ferito sul piano umano prima ancora che su quello pubblico. Alcuni amici e collaboratori mi convinsero a riceverlo. Insistettero sul dovere che avevo di fare tutto il possibile per fare chiarezza su quella vicenda nei confronti dei tanti che non avevano mai smesso di credere in me, nelle mie idee, nel mio onore di cittadino, di imprenditore e di politico.

Quella che venne da me a palazzo Grazioli era una persona molto diversa da quella che mi aspettavo. L’impressione fu soprattutto di un uomo dimesso tormentato da una grave crisi di coscienza. Un uomo combattuto fra la sua onorabilità di magistrato, il dovere di servire la legge e le legittime preoccupazioni per le ritorsioni che avrebbe potuto subire da parte di qualche collega molto potente, che godeva di protezioni ancora più potenti. Per questo lo rassicurai sul fatto che non avrei reso pubblico il contenuto del nostro colloquio fino a quando quei rischi fossero stati reali.

Non potevo però tenere nascosta una notizia così grave nelle sedi istituzionalmente competenti. In questo caso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, alla quale si erano rivolti i miei difensori per chiedere giustizia su una sentenza profondamente iniqua. Una sentenza insostenibile nelle sue motivazioni e adottata con una procedura anch’essa iniqua e del tutto anomala. Sono convinto che l’ Associazione Nazionale Magistrati, se volesse veramente tutelare la magistratura italiana come merita, dovrebbe essere la prima a sostenere la nostra richiesta di verità”.

ROMA UDINESE – IL PRESIDENTE PALLOTTA INFURIATO

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